Sedici

9 3 0
                                    

-"Salve, sono qui perché l'altro ieri ho presentato la richiesta per avere un tutor. Mi è già stato assegnato?", chiesi alla signorotta della segreteria.

-"Lei è la signorina...?".

-"Jefferson".

-"Allora, mi faccia guardare. Ecco qui. Sì, le è stato assegnato. Comincerà la settimana prossima, ogni pomeriggio alle 16:00 nell'aula di chimica".

-"Mi scusi ma avrei bisogno del tutor questa settimana".

-"Mi faccia guardare. Domani va bene?".

-"Assolutamente!".

-"Allora si faccia trovare alle 16:00 nell'aula di chimica".

-"E il mio tutor sarà direttamente lì?".

-"Certo. Arrivi puntuale, signorina".

Domani, mi devo ricordare. Non avevo chiesto alla Segretaria se il mio tutor sarebbe stato maschio o femmina, ma non mi importava. Ero decisa a recuperare i vecchi voti in tutte le materie possibili. Ero determinata e sapevo che ci sarei riuscita.

-"Allora è ufficiale? Avrai un tutor?", chiese Mia mentre ci incamminavamo verso l'uscita. Le lezioni erano terminate prima quel giorno, per l'incontro docenti-famiglie.

-"Devo, se voglio avere dei bei voti. Tu come fai a cavartela in tutte le materie?".

-"Diciamo che mi accontento del minimo e gli insegnanti ne sono al corrente".

-"Beata te. Appena vedo una B mi deprimo. Figurati con una C e non sono immaginare se dovessi prendere voti ancora più bassi".

-"Sei stata abituata così ed è giusto che tu voglia il meglio da te stessa".

-"Già. Hai ragione".

-"A proposito, hai più sentito Alan?".

Alan, cavolo. Non l'avevo più sentito da quella sera dietro casa mia, da quel bacio.

-"No", risposi brevemente.

-"Cos'è successo, Jeff?", chiese lei incuriosita. Non riuscivo mai a nascondere le miei emozioni.

-"Niente, davvero. Non mi ha più chiamata e io ho paura di stargli troppo addosso".

-"Sono seria, Malia. Dimmi la verità. Capisco benissimo quando nascondi qualcosa".

-"E va bene. Ci siamo incontrati l'altra sera e abbiamo chiacchierato un po'", arrossii prima di finire la frase e lei si fece ancora più curiosa.

-"E...?", insistette con un gran sorriso malizioso.

-"E...niente. Mi ha dato un bacetto".

-"E avevi intenzione di tenerti questo scoop solo per te? Cattiva! Dai, racconta. Com'è stato?". Era più entusiasta di me.

-"Un bacio semplice, niente di più".

-"Sì, certo. E tu pensi che io creda che la mia migliore amica, bellissima e super genio, non abbia passato una serata molto lunga con quel fusto?", disse soffermandosi sulla parola molto.

-"Esattamente", risposi soddisfatta che fosse stata lei a trarre le conclusioni giuste.

-"Oh, ma dai! Puoi raccontarmi tutto, lo sai!", disse abbattuta ma con ancora gli occhi pieni di entusiasmo.

-"Non c'è altro, Mia. Mettiti il cuore in pace".

-"Sul serio?", chiese stupita.

-"Certo. Cosa mai vorrebbe di più un ragazzo così da una come me?".

Voglio ricordareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora