Chapter 23.

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Lunedì mattina.
Apro gli occhi controvoglia,cosciente che mi aspetterà una giornata più che difficile.
Mi alzo e mi dirigo frettolosamente in bagno.
Sciacquo il viso e noto che il segno rossastro lasciatomi da Andreas è quasi svanito del tutto.
Il suo invece è ancora molto evidente.Ieri ho guardato più volte la sua mascella per controllarlo e devo ammettere che gli dona.

Metto la tuta della scuola e preparo il borsone per l'intera giornata.
Elodie e Jessika si sono appena alzate e saluto entrambe scendendo per la colazione.

Mi blocco all'entrata della sala quando mi accorgo che non posso sedermi,come di mia consueta abitudine,accanto a Lele,visto ciò che è accaduto ieri sera.
Prendo un vassoio con del latte e qualche fetta biscottata.
Poi mi dirigo vicino a Luca e Benedetta,salutandoli con un ampio sorriso.
Facciamo colazione assieme e scambiamo due chiacchiere.Poi,tutti e tre,ci alziamo per dirigerci a lezione.

Andreas non l'ho minimamente visto e Lele mi ha lanciato qualche sguardo fugace che non ho ricambiato.

Saluto la maestra Peparini e comincio a montare il nuovo pezzo assegnatomi.
La coreografia è su una canzone di Annalisa,"La prima volta".
È una canzone meravigliosa e il pezzo è davvero straordinario.
In qualche modo penso ad Andreas mentre danzo.
Vorrei davvero poter vivere con lui ogni momento in totale tranquillità ma so benissimo che non può darmi ciò che cerco,al momento.
Mentre Lele si.Lele è perfetto per me ed è così dannatamente dolce e premuroso.
Ed io sono una stupida ad essermi completamente fissata su un ragazzo che non pensa minimamente ai sentimenti di un'altra persona,ma solamente ai suoi.

La Peparini mi dice che c'è una buona base su cui lavorare e continueremo a provarla nei giorni seguenti.
Esco stanca dalla sala e incontro Lele nel corridoio.
Fantastico.
"Aria!"mi sorride.
Mi lascia un tenue bacio sulla guancia e circonda le mie spalle con un suo braccio.
"Come è andata la lezione?"gli chiedo mentre entriamo in sala relax.
Ci sono Elodie e Sergio che provano alcune canzoni,Gabriele sul divanetto ed Andreas sul davanzale con i suoi soliti auricolari e il suo solito iPod.
Proprio lui ci lancia uno sguardo fugace e ci osserva finché non ci fermiamo ad un tavolo.
"È andata bene.Questa settimana ho un pezzo davvero figo.
'Hold back the river'
Lo conosci?"mi chiede.
Faccio segno di sì con la testa e dico di adorare quel pezzo.
"Menomale."lui mi sorride,strofinandosi la nuca con una mano ed io mi alzo per prendere un po d'acqua.
In realtà è solo per avvicinarmi,senza darlo a vedere,ad Andreas.
"Hold back the river let me look in your eyes.
Hold back the river so high.."lo sento canticchiare sottovoce.
Lo guardo e gli rivolgo un cenno divertito.
"Non ti piace la mia interpretazione?"mi chiede guardandomi negli occhi e sorridendomi ironico.
"Preferisco quella di un cantante intonato"rispondo a tono,sorridendogli.
Stringe le sue spalle e spinge il mio viso,poggiando un dito sulla mia guancia.
Faccio per mordergli la mano ma lui la ritrae velocemente.
"Non riesci a starmi vicino ricordi?Meglio che me ne vada."mi dice,usando ancora il suo tono per certi versi ironico.
Scende dal davanzale e mi supera,non prima di tirare un lieve schiaffetto sulla mia pancia.

Ha ragione.
Non riesco a stargli vicino così.
Vorrei averlo accanto proprio come qualche sera prima alla discoteca.
Proprio come quando le sue labbra sfioravano le mie e le mordevano.
Proprio come quando le sue mani accarezzavano i miei fianchi.
Ma non posso.
Non possiamo.
È un controsenso.

Lele mi si avvicina e mi avverte che si dirige nuovamente a lezione.
Annuisco e mi lascia un bacio veloce sul collo.
Niente a che vedere con quelli a cui sono abituata ma,mi ripeto,che devo smetterla di pensarci.

Anche io mi dirigo a lezione.
Garrison mi aspetta con un pezzo tutto tranne che adatto a me.
Entro e mi saluta.
"Il pezzo che ti ho montato questa settimana e per metterti alla prova.Voglio che cacci fuori il tuo essere sexy e provocante.Devi dare il massimo!"mi sorride,rassicurandomi.
Mi passa i tacchi e comincio a imparare la coreografia.

C'è una sedia e 3 professionisti.
È una storia d'amore con tutti e tre ed è molto sensuale.
Ammetto di non sentirmi a mio agio ma devo almeno provarci.

Termina la lezione e Garrison mi dice di aver visto un barlume di luce alla fine del tunnel.
"Speriamo di rimanere accecati da questa luce allora!"mi dice prima di lasciare l'aula.

Esco anche io e mi dirigo ancora in sala relax.
Trovo stavolta Jessika,Chiara e Daniele de la Rua sui divanetti e Michele seduto al tavolo.
Mi avvicino a lui e lo saluto con un bacio sulla guancia.
"Tutto ok?"gli chiedo,prendendo posto accanto a lui.
"Si,più o meno.Ho un passo a due abbastanza difficile della Peparini e faccio un po di difficoltà ad entrare nel pezzo."mi dice.
"Potrei aiutarti se vuoi.Con la Peparini me la cavo."gli dico davvero intenzionata ad aiutarlo.
"Sarebbe magnifico.Anche Andreas mi aiuterà,magari due persone potrebbero andare ancora meglio"mi risponde sorridendomi.
Metto da parte tutto il trascorso con Andreas e decido di aiutare Michele.
Se lo merita.

Ci diamo appuntamento alle 3 in sala 4 per provare,subito dopo pranzo,che sarà tra poco.
Ammetto di essere molto agitata.Non so come sarà fare "lezione" con Andreas.
Ancora di più su un passo a due.

Pranziamo tutti molto rapidamente e noto Andreas chiacchierare proprio con Michele e lanciarmi qualche sguardo ammiccante.
Stanno parlando di me per caso?

Non ha importanza.
Faccio segno a Michele che mi dirigo in sala e lui annuisce.
Comincio a scaldarmi e a sentire la canzone su cui è montato il pezzo.
"Ti voglio bene veramente."di Marco Mengoni.
Un altro pezzo no eh?

Sento bussare alla porta ed eccoli che entrano.
Un colpo al cuore sento quanto vedo Andreas in tuta e senza maglietta,con un asciugamano intorno al collo.

Ci guardiamo a lungo.
"Iniziamo?"interrompe il silenzio Michele.

"Si."rispondiamo all'unisono io ed Andreas senza smettere di fissarci.

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ANSIA PER CASO?!!!
SPERO NE ABBIATE.
IL PROSSIMO CAPITOLO SARÀ MOLTO BELLO A MIO PARERE.
DITEMI COSA NE PENSATE DI QUESTO NEI COMMENTI,UN BACINO.

Non è mai abbastanza. •Andreas Muller•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora