Chapter 27.

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Sono accanto a Luca e Benedetta durante la cena.
Scambio qualche chiacchiera con loro riguardo le prove e le coreografia assegnateci questa settimana.
Sono spaventata da tutti e tre i pezzi che ho.
Uno troppo lontano dal mio stile,una variazione di classico difficilissima e un pezzo della Peparini che rispecchia molto il mio stato d'animo,inquieto.

Finisco la mia mela e mi dirigo nella hall,sperando di trovarvi Andreas come mi aveva anticipato poco prima.
"Sapevo saresti venuta!"mi dice sorridendomi e incamminandosi verso di me,mentre scendo l'ultimo scalino.
"Chi ti dice che non stia andando a comprare le sigarette?"dico con tono divertito.
"Primo,tu non fumi.
Secondo,anche se fosse,verrei con te."mi risponde con il mio stesso tono.
Faccio un cenno con la testa e lui sorride.
"Volevo portarti in un posto qua vicino,se ti va."mi propone.
"Andiamo."non posso fare a meno di accettare.
Ammetto che andrei ovunque con lui.

"Dove si trova questo posto?"chiedo mentre camminiamo verso una destinazione a me ignota.
"Non molto lontano,siamo quasi arrivati."mi risponde con tono piuttosto basso.
Lo guardo più attentamente e non posso fare a meno di ricordare l'attimo in cui le sue labbra hanno sfiorato per pochissimo le mie,mordendole.
Darei probabilmente qualsiasi cosa per tornare a quell'istante.

Il mio flusso di pensieri è interrotto quando Andreas si ferma sui suoi passi e spalanca le braccia,facendomi capire che siamo arrivati.
Davanti a noi c'è un parco giochi,qualche panchina e una fontana un po più lontana.
"Che posto è?"domando piuttosto incuriosita.
Prima di iniziare a parlare,prendiamo posto su una panchina.
Siamo uno di fronte l'altra,entrambi a gambe incrociate.
"È uno dei posti più importanti per me.Mi lega a mio fratello,con cui ho un rapporto unico.
È grazie a lui se ballo ed è grazie a lui se sono qui."confessa,guardandomi dritto negli occhi.
"Si vede da come ne parli che ci tieni molto a lui.."sussurro,sfiorandogli e accarezzandogli lievemente  il ginocchio.
Lui afferra prontamente la mia mano e la intreccia nella sua.
"Ti ho portata qua per un motivo.Non ci porto chiunque,volevo che lo sapessi."mi dice senza guardarmi negli occhi stavolta.
È forse imbarazzato?
Gli rivolgo un tenue sorriso.
Poi,contro ogni mia timidezza,poso una mano sul suo viso e con il pollice gli accarezzo lo zigomo.
Mi guarda nuovamente e giuro che potrei sciogliermi in questo stesso istante.
"Grazie..per avermi portata qua."gli dico,togliendo la mano dal suo viso.
"Ci tenevo molto"mi risponde,sorridendomi.
È in questi momenti che capisco quanto vorrei avere un rapporto lineare con lui,costante.
Però troppe volte ha sbagliato.Troppe volte non ci siamo capiti e troppe volte abbiamo bruciato tutto ciò che eravamo riusciti a costruire.
Ripenso costantemente al fatto che lui l'abbia baciata e al fatto che mi abbia mentito dicendomi che in realtà nulla era successo.
Poi però si è riavvicinato a me,in una maniera impressionante ed ogni volta ci cado come una cretina.
Ma come potrei fare altrimenti?
Lo guardo e capisco quanto io lo voglia,solo per me.
E chissà se lui pensa lo stesso.

"È ora di andare Teller,sta facendo tardi."mi dice dopo attimi interminabili di silenzio.
Annuisco con il capo e ci alziamo ricominciando a camminare.
Durante il tragitto scambiamo qualche parole riguardo le coreografie.
"Come procede con quella di Garrison?"mi chiede.
"È piuttosto difficile per me.
Non sono una tipa molto sensuale o almeno non sono brava a mostrarmi così e purtroppo la coreografia mira proprio a quello."confesso.
Mi guarda dubbioso.
"Secondo me ti sottovaluti.
Hai del potenziale e,credimi,sai essere provocante."mi risponde.
Lo guardo sorpresa.
L'ha davvero detto?
"E tu in base a cosa lo dici?"gli chiedo incuriosita.
Siamo arrivati,nel frattempo,di fronte la porta dell'hotel.
"Mh direi che basta guardarti."mi risponde con tono deciso,varcando la soglia dell'entrata.
Sento le mie guance arrossire ma fortunatamente Andreas non mi sta guardando.
Decidiamo di prendere l'ascensore per fare prima e risparmiarci le scale,nonostante non abbiamo camminato chissà quanto.
Entriamo e poggio la mia schiena contro una parete dell'ascensore e lui fa altrettanto dalla parte opposta.
Allunga una mano verso il mio viso e mi pizzica una guancia.
Gli rispondo con un lieve pugno alla pancia che lui blocca,attirandomi a se.

Mi abbraccia.
Respiro il suo profumo e mi godo il momento.
Quanto è passato dall'ultima volta che ci siamo abbracciati così?
Che sensazione unica.
Alzo il viso e mi ritrovo il suo mento immediatamente sopra di me.
Vi lascio un tenue bacio.
Abbassa il capo verso di me e,quasi come per rispondermi,bacia teneramente la mia fronte.

Il momento è interrotto dall'ascensore che,troppo presto,è arrivato al terzo piano.
Sciogliamo l'abbraccio ed usciamo.
"Buonanotte Andre."gli dico,sorridendogli.
"Buonanotte Aria."mi risponde,ricambiando il sorriso e accarezzandomi i capelli.

Mi incammino verso la mia stanza e faccio per aprila.
Rivolgo un ultimo sguardo ad Andreas e gli lancio,con la mano,un bacio.
Lui sorride,fa per afferrarlo con la mano e lo posa sulle sue labbra.
Poi entra nella sua stanza e chiude la porta.

Che vorrà dire con quel gesto?

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TADAAAA
SONO TORNATA DOPO UN'ASSENZA FIN TROPPO LUNGA
SCUSATEMI MA MI FARÒ PERDONARE,PROMESSO.
IN QUESTO CAPITOLO HO VOLUTO DEDICARMI INTERAMENTE A LORO DUE E LASCIARLI,PER UNA VOLTA,UN MOMENTO DI PACE E TRANQUILLITÀ.
CHE NE DITE?
COME SEMPRE,TUTTO NEI COMMENTI!
UN BACIO :*

Non è mai abbastanza. •Andreas Muller•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora