Chapter 7.

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7:30.
In piedi,agitata ed emozionata per il primo vero giorno di lezioni nella scuola.
Non so spiegare le emozioni che in questo istante riempiono il mio animo,so solo dire che è un qualcosa di unico. La mattinata si dividerà tra colazione,lezioni generali alcuni dei professori per farci conoscere meglio ed infine rientro in hotel e serata libera.

Sono pronta,ho preparato il borsone,ho addosso i miei short neri da danza e un body color carne,il tutto coperto da una tuta ed una felpa per non sentire freddo.
L'aria di ottobre comincia a farsi sentire e la cosa non mi dispiace.

Mi dirigo con Chiara e Jessika,verso la sala della colazione dove sono riuniti,ormai,quasi tutti.
Entriamo e prendiamo posto vicino Cristiano,Gabriele e Lele.
Noto l'assenza di Andreas.
Mi scappa un sorriso mentre penso che magari starà ancora dormendo,ne sarebbe capace.
Ma proprio questa mia ipotesi viene spazzata via dal suo ingresso nella stanza in compagnia di Alessio.
Vedo che si dirigono verso i nostri posti e rimango un tantino delusa nel vedere Andreas prendere posto accanto a Jessika,ma in qualche modo me lo aspettavo. La cosa,inspiegabilmente,continua a darmi fastidio,così,per evitare di iniziare con il piede sbagliato quello che dovrebbe essere il primo grande giorno nella scuola,esco dalla stanza salutando gli altri e cominciando a dirigermi all'esterno,verso la sala prove della maestra Peparini,la nostra prima lezione.

Entro nella sala e comincio a scaldarmi un po' alla sbarra senza usare le punte,ammetto che la lezione che più mi emoziona è quella di classico,non vedo letteralmente l'ora.
"5,6,7 e.." ripeto nella mia mente mentre eseguo alcuni passi base classici,ma vengo interrotta dall'ingresso di Andreas con,che novità,Jessika!
Mi rivolgono un sorriso entrambi e li vedo cominciare a scaldarsi nel centro della sala.
La lezione dovrebbe iniziare tra 10 minuti e nel frattempo io sciolgo e stendo un po' i muscoli.

Una mano che si poggia sul mio fianco interrompe la mia concentrazione nell'eseguire una piroetta in seconda posizione e,voltandomi,noto Andreas sorridermi.
All'improvviso mi ritorna in mente il giorno della nostra prima puntata in diretta,quando abbiamo ballato per quei pochi ma interminabili minuti insieme prima di entrare in "scena".
Quanto vorrei che potessimo essere sempre così,ma a quanto pare a lui sta bene la situazione per quella che è.
"Concentrata già di prima mattina?" ancora una volta il suo tono ironico.
"Cerco di partire con le migliori intenzioni." rispondo continuando ad eseguire la piroetta.
"Non riesci a fermarti?" quasi ride.
"Non vorrei rubarti troppo tempo dalla tua dura preparazione per la lezione." la mia frecciatina sembra colpire nel centro Andreas,che assume all'istante  un'espressione stranita.
Cerca di replicare,ma l'ingresso degli altri ballerini lo distrae e così,una volta rivolto un ultimo sguardo,non ricambiato,verso la mia direzione,si allontana.
Avrei dovuto star zitta,non ho alcun diritto di criticare le cose che fa e specialmente,con chi le fa.Stupida,sono stata una stupida,ma ormai è fatta.

La lezione procede bene.
Con l'aiuto della maestra cominciamo a scioglierci su alcuni passi molto semplici. Poi cominciamo a montare una sorta di coreografia interattiva che consiste nell'interagire a coppie di due l'uno con l'altro eseguendo alcuni passi.

I primi sono Andreas e Michele che insieme eseguono alcune piroette e infine una combinazione di passi.
Andreas ha un movimento unico,riesco a guardare solo lui e Michele passa automaticamente in secondo piano.
Dopo l'esecuzione della stessa sequenza da  parte delle altre coppie,tocca a me che dovrò ballare con Benedetta e Jessika,poiché siamo dispari.

Cerco di concentrarmi il più possibile e a quanto pare ci riesco visto che al termine della lezione,la maestra Veronica,mi rivolge dei complimenti per il "mio movimento dinamico e fluido,che si distacca dal classico in questo stile."Parole sue che mi fanno brillare gli occhi,quasi.

Esco dall'aula felicissima per questo inizio di giornata e,piena di positività,entro nella sala relax,dove mi butto quasi a peso morto sul divano,in attesa della prossima lezione che sarà tra circa un'ora,ma non prima di aver pranzato qualcosa.

Non è mai abbastanza. •Andreas Muller•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora