Capitolo 25 (CAPITOLO FINALE)

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Lauren aprì lentamente gli occhi e sbatté le palpebre ancora quando la luce che entrava dalla finestra era troppo abbagliante. Prese nota della sua posizione, che era abbastanza comica. Aveva un braccio intorno ad Abby ed uno intorno a Camila. Le sue gambe erano piegare e la sua testa era appoggiata nel modo più scomodo possibile sul suo cuscino.

Abby era accanto a lei nella culla mobile, che comprarono quando la bambina aveva poche settimane. Quando Lauren sbirciò dal bordo di essa, notò che la piccola stava ancora dormendo. Girandosi di nuovo, sentì un dolore acuto al collo. Gemette e con il palmo della mano lo massaggiò.

"Buongiorno." Disse Camila. Sbadigliò e stirò le braccia. Aveva sicuramente dormito meglio di Lauren. "Pensi che dovremmo lasciarle qui?" Chiese, aprendo un sorriso pigro.

Lauren amava quel sorriso più della vita stessa, tanto che si perse in esso per alcuni secondi, dimenticandosi che era sveglia per cominciare. "Oh!" Esclamò un po' troppo forte, per poi tapparsi la bocca e girandosi per vedere se avesse svegliato la bambina. Quando non vide Abby muoversi, si girò di nuovo verso Camila. "Avevo dimenticato della festa della bambina. Non posso credeva che abbiamo dormito così tanto." Aggiunse.

Anche se Camila avrebbe voluto restare lì per sempre, si mosse lentamente quando il suo telefono squillò. Mugolò e si girò verso il comodino, afferrando il cellulare senza voglia. "Pronto?" Disse, schiarendosi la gola prima di riprendere a parlare.

Lauren poteva sentire Dinah urlare dall'altra parte della linea e ciò la fece sorridere. Lei amava le sue amiche, anche se erano un po' esigenti.

"Si, Dinah. Stiamo per alzarci. Abbiamo dimenticato che oggi dovevamo fare la festa alla bambina e ci siamo addormentate. Questa dovrebbe essere una scusa, giusto?" Disse Camila, guardando Lauren e sollevando le spalle. Sperava che fosse abbastanza per allontanare Dinah per un po'. "Si, mi sto alzando proprio adesso e sto andando ad aprire la porta. Sai, dovremmo davvero fare una copia di chiavi della nostra casa per situazioni come questa." Guardò ancora Lauren, che stava scuotendo freneticamente la testa a quell'idea. "La prossima volta aprirremo la porta quando busserai."

Camila s'infilò un paio di pantaloncini ed uscì dalla camera da letto, andando di sotto per aprire alle sue amiche. Appena aprì la porta vide Ally, Dinah e Normani che sorridevano felici. Guardandosi, Camila notò che aveva bisogno di una doccia. La sua maglietta era macchiata, ma non sapeva di cosa, e i suoi capelli erano pieni di nodi. "Ciao, benvenute a casa nostra." Scherzò Camila, invitando tutte di entrare. "Ora, se mi permettete, vado di sopra a fare una doccia così non odorerò come una bambina. Lauren scenderà subito, ma sapete dove si trova tutto. Fate iniziate le decorazioni!" Camila si girò per salire al piano superiore, poi sentì qualcuno chiamarla.

"Mila!" Urlò Normani. "La tua altra figlia non dovrebbe essere sveglia ora? Dov'è?"

Gli occhi di Camila si spalancarono e salì velocemente le scale. Sentì le sue amiche ridere dal piano inferiore, ma loro non avevano idea di ciò che avrebbe potuto fare Brooklyn se fosse stata sola. Girò l'angolo e guardò nella stanza di Brooklyn. Il suo battito accelerò quando notò che la piccola ragazza non era lì. Entrò dentro, sperando che fosse nel suo armadio o in qualche angolo della stanza che non poteva essere visto dalla sua posizione. Non c'era segno della bambina di quattro anni.

D'improvviso Camila sentì un forte "Oh no!" provenire dal piano di sotto dove c'erano le sue amiche. Lo stomaco sembrò caderle e si diresse di sotto, seguendo le voci. Le seguì fino alla cucina, dove vide Dinah, Normani ed Ally che guardavano lo spettacolo orribile di fronte a loro.

Brooklyn, seduta al tavolo della cucina, aveva cosparso ogni centimetro della stanza con la farina, compresa se stessa. Si avvicinò a Camila, sorridendo da orecchio ad orecchio, ovviamente ignara del casino che aveva combinato. "Mamma, sto facendo i pancakes!" Esclamò Brooklyn. Afferrò una grande ciotola che aveva uscito dagli sportelli. Camila non voleva davvero sapere come ci era riuscita.

Another Reason To Love (Camren) {Sequel} [Traduzione Italiana ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora