«Allora. . .» iniziai a parlare, cercando di capire la sua reazione quasi isterica. «Di cosa si tratta?» Mi sedetti sul bracciolo del divano nella speranza che si decidesse a parlare chiaro. Finalmente si sollevò e si mise seduta composta in modo da farmi spazio. Notai che era un po' indecisa se parlare di ciò che avrebbe dovuto dirmi oppure temporeggiare un altro po'.
Trascorse ancora qualche secondo in silenzio, nell'indecisione. Iniziò anche a fare una smorfia sofferente come se stesse cercando di convincersi a parlare, ma al contempo non volesse proprio.
«Devo preoccuparmi?» Le chiesi divertita, quando ancora non si era decisa.
Allison si spinse la montatura degli occhiali verso l'alto, sistemandoli nonostante fossero perfetti, prima di parlare.«In genere non parlo di certe cose con chiunque.» Cominciò, finalmente, un discorso. «Non ho idea di come iniziare, quindi lo dirò e basta.» Io aspettavo in silenzio che riuscisse a parlarmene. Si notava distintamente che era in difficoltà ma attesi semplicemente che mi dicesse ciò che la stava angosciando. «C'è un ragazzo. . .che mi piace.» Un felice sorriso imbarazzato le scappò dalle labbra, a quella confessione. «Mi piace davvero.» Sospirò.
«Mi sembra una cosa bella.» Le sorrisi a mia volta. «Qual è il problema?»
Lei mi rivolse uno sguardo più triste. «Ho fatto una figura di merda.» Disse tutto d'un fiato prendendosi la testa tra le mani, poi si ricompose, fece un respiro e riprese a parlare. «Non gli ho mai parlato perché lui è cosi bello, popolare e. . .è circondato sempre dai suoi amici.» Aveva un'aria sognante. «Credo che non mi veda nemmeno.» Concluse con un sospiro arreso. Mi dispiaceva vederla in quello stato, era una ragazza sensibile e sembrava soffrire davvero per quel ragazzo. Non feci in tempo a dire niente che lei già aveva ripreso a parlare.
«L'ho incontrato circa un'ora fa, in biblioteca, situazione davvero assurda dato che io passo lì quasi tutto il tempo e non l'ho mai visto. Mai.» Iniziò a parlare a raffica, come se stesse facendo una gara, probabilmente per il grande imbarazzo che provava. «Si è seduto vicino a me e. . .abbiamo cominciato a parlare del libro che stava cercando.» A questa frase si accompagnò un sorriso sincero, notai lo sguardo perso nel vuoto, impegnata a ricordare il suo incontro ravvicinato con quel ragazzo. Era davvero cotta.«Allora cos'è successo di terribile?»
Il sorriso sul suo volto sparì e venne rimpiazzato da un'espressione di panico che sul suo volto dolce sembrò assurda.
«Mi ha invitata ad una festa, sabato sera.» Disse in un sospiro. «Ma io non sono mai stata ad una festa, non ho idea di cosa fare.» Sapevo cosa voleva dire, eravamo quasi nella stessa situazione.
«E tu cosa gli hai risposto?» Le domandai.
Allison arrossì e distolse lo sguardo.«Il fatto è che mi ha colto di sorpresa. . . io mi sono quasi strozzata con la mia stessa saliva e. . . sono andata nel panico. . .» sospirò «sono scappata via senza dire niente. Ho anche lasciato lì tutti i miei libri.» Mi rivolse uno sguardo supplichevole e imbarazzato. «Di sicuro ora penserà che sono matta.» Concluse coprendosi di nuovo il volto con le mani.
Pensai che era troppo dolce perché qualcuno potesse ritenerla tale.«Andiamo insieme alla festa.» Dissi senza pensarci e a questa mia affermazione mi guardò con un misto di gratitudine e terrore stampata in faccia.
«Non posso farmi rivedere dopo essere scappata via in quel modo.» Era terrorizzata dall'idea.
«Cosa hai intenzione di fare, Allison? Evitarlo per il resto della vita?» Le chiesi retorica, ma lei sembrò valutare davvero la possibilità.
«Mi ci hanno incastrato prima,» le spiegai. «così non sarai sola e sono certa che lui non pensa che sei pazza.» Non sembrava del tutto convinta. «Se proprio non ce la fai più ce ne andiamo a gambe levate.» La rassicurai.
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Profumo di stelle #wattys2020
ChickLitMiami, giorni nostri. Elizabeth Sandrey ha appena perso i genitori a soli sedici anni. Un paio di anni più tardi, deve occuparsi lei della sorella minore Emily e con l'aiuto di Chris, Elizabeth riesce a stabilirsi in un nuovo appartamento, in una nu...