2. Temple Bar

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Il resto del sabato lo passai come i tutti fine settimana, o quasi : le  colazioni piacevoli con papà che duravano 5 minuti perché doveva sempre scappare per chi sa quale emergenza lavorativa , ripetizioni degli argomenti per il lunedì e il pomeriggio passato a nascondere un alano che ero sicura pesasse almeno dieci volte più di me. Non sapevo dove potevo nasconderlo. Quel coso era un carrarmato a quattro zampe! Erano pochi i posti dove metterlo e così tolsi tutti i miei vestiti dall'armadio e gli ricavai una cuccia. adesso almeno sarebbe stato più nascosto anche se dovevo trovare un posto per i vestiti. Rimasi qualche minuto a pensare dove potevo mettere il mio vestiario, ma i miei pensieri furono interrotti dallo squillo del cellulare. Melanie. Melanie era la mia migliore amica dai tempi dell'asilo, é la persona più affidabile di questo mondo e si può sempre Contare sul suo aiuto. Insieme a lei ovviamente c'era Dylan; anche lui come Melanie lo conoscevo dall'asilo ed è un ragazzo molto intelligente anche se non ve lo consiglierei per rivelargli i vostri segreti, non sa tenere la bocca chiusa. Noi tre passavamo molto tempo insieme, era sempre stato così, ci divertivamo insieme e avremmo continuato a farlo. Certo, ogni tanto io e Melanie passavamo qualche giornata tra di noi e Dylan andava a fare qualche partita di calcio con alcuni amici, ma questo non ci ha mai impedito di ritrovarci tutti e tre insieme pronti a trasformare da "noia a gioia"la nostra giornata: questo era un po' il nostro motto. Risposi. -Ehi Melanie,tutto bene?- ci fu un attimo di silenzio. -Ehi amica! Scusami solo un momento,non trovo gli occhiali.-
-Fai pure- le dissi con un sorrisetto sulle labbra. Li perdeva sempre quegli occhiali e a volte mi domando come abbia fatto a non perdere ancora la testa...e poi mi rispondo che per sua fortuna è ancora attaccata alle spalle.-Trovati?-
-Non ancora,ma fa niente,saranno qui da qualche parte.-anche se non lo disse con molta sicurezza.-Allora, a cosa devo la tua chiamata mia signora?- facevamo sempre così; parlavamo in modo così "cordiale" da quando avevamo frequentato un corso di teatro propostoci da Dylan. Non avremmo mai immaginato che nell'800 alla corte reale si pronunciavano parole come sua maestosità ,e lui ne sapeva qualcosa. Così quello era un modo per prenderlo in giro ed era anche divertente. -beh mia cara,volevo chiederle con il mio dovuto rispetto se poteva concedermi un'uscita oggi pomeriggio.- Mi scappó un risolino.  -Quindi non può mancare il nostro my Lord- le dissi riferendomi a Dylan. -ovviamente my lady. Adesso lo metto subito in linea.-
Dopo un po' entrò nel nostro discorso un'altra voce.
-Salve ragazze,come ve la passate?- disse Dylan con la voce di chi si era appena svegliato.
-Ops,a quanto pare abbiamo svegliato il nostro my lord Alli- rispose Melanie. Ridemmo. - Ehi piantatela,non è più così divertente.- disse Dylan cercando di essere serio.
- Sul serio my lord?- dissi con un timbro di voce che quel tizio strambo del teatro credeva che facesse entrare di Più nella parte del personaggio. Anche a lui scappò una risata. Siccome gli altri due continuavano a ridere allora iniziai a parlare io:- Non vorrei interrompervi miei cari ma mi sembra giusto che il nostro my lord sappia del nostro invito per una piacevole passeggiata.  Per me va bene solo che dovrei prima chiedere al padrone del castello.-
- Bene.- rispose Dylan. -Che ne dite di Temple Bar?- chiese Melanie. Adoravamo quel posto. Era pieno di pub e bei negozi e c'erano delle gelaterie italiane che erano una bellezza. Inoltre Temple Bar era pieno di artisti di strada che io personalmente adoravo un sacco, anche perché ce n'era sempre qualcuno a istigare Dylan e questo ci divertiva molto. Una volta litigò con un mimo per quasi 2 ore.  Non aggiungo altro,Alcune cose é meglio non saperle. - Anche per me va bene,Spero solo  di non incontrare quei fottuti mimi del cavolo.- aggiunse Dylan. - Non fate il maleducato my lord, sta parlando con due signore di alto rango.- lo ammonì Melanie. I due stavano continuando a parlare quando mi accorsi che l'armadio si spalancò e un ammasso di peli neri mi saltò addosso facendomi perdere l'equilibrio mentre la mia faccia era torturata da una lingua appiccicosa. - Ahi!- urlai - e levati!- l'Alano nero si spostò e si sedette in un angolo della stanza. Dall'altro capo del telefono Melanie disse -che succede Alli? Ti si sono incastrati di nuovo i capelli nella maniglia della porta?-
Era una cosa che mi succedeva spesso. I miei capelli sono una montagna di lunghi ricci color miele, e quando si incastravano nelle maniglie delle porte (e non solo nelle porte) ci mettevo delle ore per disincastrarli. Dylan rise a quel pensiero. Loro erano fortunati però. Melanie aveva quei bei capelli castani lisci come la seta e Dylan li aveva anche lui castani solo che erano più chiari di quelli di Melanie e di sicuro non si impigliavano nelle maniglie delle porte. Feci un sospiro - Beh ragazzi, se ve lo dicessi non mi credereste.-
-tranquilla dopo abbiamo tutto il tempo per ascoltarti. Credo che andrò a riposarmi altri 5 minuti. Tanto domani andiamo al castello di Dublino in orario scolastico,quindi niente compiti.- cavolo! Me ne ero dimenticata - Devo far firmare l'autorizzazione da mio padre! Non voglio assolutamente fare quelle due ore di matematica con Miss Murphy.-
- Nemmeno io quindi alza le  illustre chiappette reali e Muoviti!- urlò Melanie con una certa ironia mentre staccavo il telefono. Prima di uscire presi l'autorizzazione sulla scrivania e lanciai un occhiataccia al cane.       -Resta qui, okay?-

"The Knights of the Night" -il Cuore di Luce-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora