18. Un giro in biblioteca

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Arthur mi aveva presentato velocemente  ai cavalieri, poi dopo un breve discorso sulla difficoltà dell'impresa ci mettemmo in viaggio. Durante tutto il viaggio Cail non si mise molto distante da me, ma non mi rivolse la più minima parola, cosa che mi sembrava piuttosto inquietante. Sembra strano dirlo, ma almeno la voce di Arthur che guidava il gruppo mi faceva sentire un po' più sicura. Arrivammo in una fitta boscaglia e dopo esserci addentrati nella vegetazione, d'improvviso Arthur fece cenno di fermarsi e gridò -è qui!-
Non capivo. Che cosa  era li?
-Avete le armi? Avete le gemmalux?-
I cavalieri rispondevano
"sì signore"  ad ogni sua domanda.
-Bene. Aprite bene le vostre orecchie, sapete che non mi piace ripetere due volte la stessa cosa. Si passa uno per volta e  arrivati dall'altro lato non fate nessun passo fino a quando non siamo arrivati tutti... Intesi?-
i cavalieri annuirono poi Arthur si rivolse a un cavaliere suo coetaneo
-Dave, tu va per primo e controlla che una volta arrivati gli altri si allontanino abbastanza dal portale. Io da qui mi assicuro che tutti attraversino il portale-
Il cavaliere fece un gesto di assenso  poi si avvicinò a un albero. Strinse in pugno la sua gemma dorata e poi dopo aver fatto dei segni con le dita, il tronco dell'albero iniziò a muoversi. Sembrava quasi fatto di plastilina. All'improvviso si aprì come uno squarcio nel legno che diede vita a una profonda e oscura cavità.
E quello che cosa diavolo sarebbe?
Pensai allibita.
Probabilmente Cail aveva notato la mia faccia che era un misto tra sorpresa e confusione
-È un portale- mi spiegò.
Bene. Adesso leggeva anche nel pensiero. Intanto Dave era già sparito nelle profondità del tronco, mentre Arthur si occupava di far passare gli altri cavalieri a una certa distanza di secondi ciascuno.
Adesso mancavano solo Cail e Arthur e ovviamente io.
-Come funziona esattamente?- chiesi per esserne sicura.
-La gemma ce l'hai?- mi chiese Cail
Gliela mostrai.
-Perfetto. Allora devi solo gettarti li dentro-
-Quella voragine sarà profonda parecchi metri.-
-E quindi?- disse per tutta risposta.
-Dico soltanto che gettarmi li dentro potrebbe essere pericoloso!- replicai
Poi Arthur gli fece cenno che toccava a lui.
-Ci vediamo dopo Alli... sempre se non cambi idea- poi anche lui sparì nell'oscurità.
Dopo qualche secondi Arthur disse che toccava a me.
-Arthur non so come ...-
-Non pensare a nulla, chiudi gli occhi e buttati- mi interruppe
-Non capisco però dove stiamo andando- gli dissi confusa
-Non eri tu quella che voleva tornare a tutti i costi a Casa?- mi rispose
La parola casa fece accendere in me una sorta di energia che non seppi spiegare.
Mi precipitai accanto alla voragine scura che si protendeva per chilometri sotto terra. Guardavo giù in cerca di qualche punto di riferimento ma non c'era altro che l'oscurità.
-Farà male?- chiesi abbastanza preoccupata.
-Nah...- disse lui mentre mi ero ormai avvicinata ai margini del portale -...al massimo ti rompi una gamba-
-Che cosa?!- esclamai. Ma non feci in tempo ad allontanarmi dalla voragine che Arthur mi aveva già dato uno spintone ed io intanto precipitavo negli abissi urlando con tutto il fiato che avevo in gola.

Il salto nel vuoto sembrò durare un eternità. Poi sentii finalmente i piedi toccare una superficie piana. Aprii gli occhi. Mi ritrovai davanti a una quindicina di facce che mi fissavano divertite. Il cavaliere Dave mi disse di avvicinarsi a lui. Obbedii. Poi dal portale, il cui varco si apriva sopra un muro, venne fuori anche Arthur. Quest'ultimo sembrava divertito da ciò che era successo poco prima e siccome io non avevo proprio voglia che si prendesse gioco di me per l'ennesima volta, iniziai a pensare come aggredirlo con le parole. Qualcosa però spostò la mia attenzione altrove. Adesso che il portale si era chiuso ci trovavamo davanti a un vicolo cieco. Ma non fu questo a distrarmi. Quello che mi sembrava incredibile era sentire i clacson delle auto, il continuo brusio di voci, il profumo delle rosticcerie e delle pasticcerie mischiato al tanfo dei bidoni della spazzatura di queste. Anche la spazzatura non era poi così male soprattuto dopo che ti sarebbe sembrato quasi impossibile riascoltare i rumori della città. Era bello essere di nuovo a casa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 04, 2018 ⏰

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