10. Un ritorno inaspettato

14 2 0
                                    

Cail e gli altri cavalieri Ci fecero scendere da cavallo e se ne andarono solo quando si furono accertati che fummo arrivati davanti alla porta. Ci fermammo e ci guardammo. Infine mi decisi a bussare quella porta. Dopo nemmeno qualche secondo si spalancò e la prima cosa che vidi fu la faccia sorpresa di Brenda. Esitò un po' e poi corse ad abbracciarmi ma io restai immobile.
Poi ci guardò confusa
-Per tutte le gemme, cosa vi è successo?!- esclamò con un tono di voce preoccupato.
Vedendo che come risposta ottenne un silenzio da facce più confuse della sua, riprese a parlare
-Non importa... sarete affamati, entrate dentro.-
-No, ti ringrazio ma almeno per quanto  riguarda me, ho lo stomaco pieno.- avevo un tono di voce stranamente normale. Mentre Brenda si scostò dalla soglia per farci entrare sentii una voce molto familiare urlare il mio nome.
Mi voltai e non mi stupii di vedere mio padre. Era su di un cavallo bianco e poco dopo fu raggiunto da altri due cavalli sui quali c'erano Chris e Stephanie. Mio padre si avvicinò e scese da cavallo. Gli altri due lo imitarono.
-Si può sapere dove diavolo siete stati?!- iniziò urlando -Perché ve ne siete andati in giro così ?... Ho visto anche dei cavalieri dell'ovest che erano da queste parti e avrebbero potuto darvi fastidio.-
-Noi non abbiamo fatto proprio niente!- obiettai
Poi il suo sguardo cadde sulle mie braccia e sembrò impallidirsi
-Che cosa hai fatto al braccio? E alla mano? Qualcuno ti ha fatto del male?- la sua raffica di domande mi rendeva le cose ancora più difficili.
-Sto bene. È solo qualche graffio- lanciai uno sguardo a Chris e a Stephanie che mi osservavano da dietro mio padre. Avevano la sua stessa faccia... Quanto li odiavo. Decisi di chiudere la conversazione e entrare in casa, ma prima dissi -E comunque, per quanto riguarda i cavalieri dell'ovest, per quanto possano essere odiosi, ci hanno aiutati e probabilmente non saremmo qui se non fosse stato per loro. E inoltre, non mentono.-
detto questo mi voltai ed entrai dentro seguita dai miei amici.

-Io avrei proprio bisogno di una dormita.-  esordì Dylan e dalla sua faccia capii che ne aveva davvero bisogno. -Anche io.- disse sbadigliando Mel. Accompagnammo Dylan davanti la sua stanza e noi salimmo all'ultimo piano. Mentre osservavo il lungo corridoio potei notare che quel posto non era tanto male per essere un sottotetto. Guardai davanti a me e mi venne l'impulso di uscire fuori al balcone per ammirare lo splendido panorama. Ma ci dirigemmo verso la stanza buttandoci direttamente sui letti. Restammo qualche minuto in silenzio. -Mel, secondo te è vero?-
-Cosa?-
-Voglio dire: secondo te sono un cavaliere?-
-Non lo so. Però se te l'ha detto quel tizio potrebbe essere vero. Non mi sembra un tipo a cui piace scherzare.- fece notare lei.
-Lo so ma se io fossi davvero un cavaliere la mia vita non sarà mai più la stessa. Voi non potete stare qui. Dovete tornare a casa dalle vostre famiglie e continuare gli studi...- ormai non sapevo più cosa dire.
-Dai Alli, non so come andrà a finire però noi ci saremo, comunque vada.- si mise in una posizione comoda e poi sbadigliò.
-Mel?- la chiamai ma no ricevetti nessuna risposta. Già stava iniziando a russare e quindi non insistetti (era battaglia persa). Era incredibile il modo in cui riusciva a prendere sonno così velocemente.

Io però non avevo sonno e così decisi di scendere giù. Entrai in cucina interrompendo la conversazione di Brenda e mio padre che stavano facendo davanti a  una tazza di te. Mi scusai per il disturbo.
-Nessun disturbo cara.- disse Brenda sorridendomi.
Poi guardai mio padre -Posso parlarti?-
-Naturalmente tesoro.-
Vidi Brenda che stava per uscire dalla cucina. -No tranquilla, se vuoi puoi restare. Non ci metterò nulla.-
Lei annuì e andò verso il lavandino occupandosi con i piatti da lavare.
-Cosa devi dirmi?- chiese curioso.
Scossi la testa. Parlava ancora come se tutto quello che era accaduto fosse una cosa normale.
-Sono un cavaliere vero?- dissi senza troppi giri di parole. Gli andò il te di traverso per la sorpresa.
-Tesoro ma che cosa stai...-
-So quello che dico e voglio una risposta.- lo guardai in attesa di una minima parola.
-I cavalieri dell' ovest! È stato Arthur a metterti queste cose in testa, vero? Quell'uomo è pericoloso non devi più avvicinarti a lui hai capito?- disse tutto ad un fiato con la faccia più rossa di un peperone.
-Ma ...- iniziai
-Niente ma. Non devi fidarti di quell'uomo. Punto e basta!-
-Questo lo so ma ti ho fatto una domanda e non mi pare di aver sentito la risposta.- presi fiato e riformulai la domanda -Sono un cavaliere?-
Michael abbassò il capo, quasi incapace di fissarmi negli occhi.
-Credo... di sì.- concluse a voce bassa.
-Era questo che mi dovevi dire vero? Era di questo che parlavate tu e Brenda quando siamo arrivati qui per la prima volta.- ero incredula. Lo avrei picchiato se non fosse stato mio padre, ma mantenni la calma ascoltando il battito del mio cuore e il suono del respiro che si stava pian piano regolarizzando.
-E quando avevi intenzione di dirmelo?- gli chiesi con un tono calmo fissandolo dritto negli occhi.
-Alli io non ne sono del tutto sicuro...- iniziò
Lo interruppi -No basta. Non voglio sentire una parola di più da te.-
Uscii dalla cucina sbattendo la porta e uscii fuori dal retro. Poi mi diressi verso il bosco.

"The Knights of the Night" -il Cuore di Luce-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora