9. "The Knights of the West side" (i cavalieri dell'Ovest)

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Entrai in cucina. Fui avvolta da una piacevole ondata di odori che provenivano da tutte le direzioni. Feci un carico di quell'aria nei polmoni quando una voce stupita urlò il mio nome. Mi guardai davanti: attorno a un tavolino di legno rotondo ricoperto da ogni pietanza c'erano seduti Dylan e Melanie. Sembravano star bene dal momento che non vedevo nessun segno mortale sui loro corpi a parte il cerotto sulla tempia di Dylan. Tutti e due si alzarono dal proprio posto e corsero ad abbracciarmi e devo ammettere che anche io avrei fatto lo stesso se il mio corpo dolorante me l'avesse concesso. Infatti repressi un urlo per il dolore. Mi stavano quasi strozzando. Si scusarono goffamente. Mi venne da ridere.
-Ehi, noi siamo stati tutto questo tempo in pensiero per te, e tu che fai?... Ti metti a ridere!- fece Mel fingendosi offesa.
-Ho visto come mi stavate pensando...- dissi sardonica indirizzando lo sguardo verso la tavola straripante di ogni ben di dio.
-Che scema.- sorrise Melanie dandomi una piccola spinta. Poi ridemmo tutti in coro. In quell'istante mi sembrò tutto così perfetto che mi dimenticai di tutto quello che era successo nell'arco di questi giorni. Poi sentii una voce. Eccoci ritornati alla realtà.
-Ciao.- aveva detto la donna che si era materializzata come dal nulla.
-Tu devi essere Allison?-
Annuii. La donna era bassina e un po' in carne, aveva i biondi capelli tinti, tirati indietro da una bandana. Sopra un vestitino verde a fiori Indossava un grembiule da cucina macchiato da quello che mi parse farina e cioccolato.
-Siediti subito.- disse preoccupata prendendomi delicatamente per un braccio -Devi essere affamata.-
Parlava con uno strano accento che mi sembrò quello italiano. Mi diresse verso il tavolo. Fece cenno agli altri di sedersi e così fece anche lei. -Questo lo prendo io.- disse togliendomi il pantalone che mi era stato dato da Cail e appendendolo su un attaccapanni.
-E adesso mangia più che puoi senza fare complimenti... Sei così sciupata.- disse preoccupandosi ancora di più.
-Grazie mille.- dissi. La donna mi sorrise poi annusò l'aria e improvvisamente fece uno scatto come se avesse dimenticato qualcosa -Torno subito.- disse dirigendosi velocemente verso un altra porta. Non sapevo da cosa iniziare però c'era un piatto di lasagne fumanti che non potevo rifiutare e quindi scelsi quello.
Erano le lasagne più buone che avessi mai mangiato in tutta la mia vita. Sentii i miei amici ridere.
-Che c'è?- chiesi alzando gli occhi su di loro con ancora un boccone di lasagne in bocca.
-Niente My Lady, solo che una signorina di alto rango come lei dovrebbe mangiare con meno voracità e soprattutto non col naso.- disse Dylan cercando invano di recitare la parte in modo serio. Presi un tovagliolo e lo passai sul naso. Come diavolo avevo fatto a sporcarmi il naso con il sugo. Feci una smorfia e poi continuai a mangiare come se niente fosse. Dylan e Mel scoppiarono in una sonora risata. Io riuscii a trattenermi le risate. -Siete solo invidiosi perché voi non avrete mai queste lasagne.- poi non potei non ridere. -Idioti.- borbottai. Poi parlai seriamente -Come state? Vi siete feriti?-
-Noi solo qualche graffio fortunatamente.- intervenne Dylan
-Sei tu quella che è stata ridotta veramente male.-
-Oh Alli, quando ho aiutato Seraphina a ripulirti eri talmente in pessime condizioni che per un momento ho pensato che...- la voce di Melanie si smorzò in gola e allora decisi di tranquillizzarla
-Ehi io sto benissimo, nessuno si è fatto nulla e questo è l'importante. Lasciamoci questa cosa alle spalle adesso, ok?-
I due acconsentirono con un cenno del capo. -Solo una cosa. Come ha fatto quel mostro a scomparire?- chiese Dylan pensieroso. Istintivamente misi una mano sulla tasca destra. Sentii il contatto con la gemma fredda che però emanava una strana energia. Adesso che ci pensavo quell'essere orribile era scomparso qualche secondo dopo avergli lanciato contro la gemma nera. Ma poteva essere solo una coincidenza anche perché poteva essere scomparso a causa delle migliaia di frecce che gli erano piombate addosso. -Non lo so- conclusi assaporando un altro boccone. Improvvisamente comparve Chiarastella con una torta fumante tra le mani. -il mio capolavoro è pronto.-
Tagliò una fetta di torta per ognuno di noi è dopo essersi assicurata che ne avessimo abbastanza si sedette al suo posto di prima. Inutile descrivere la bontà di quel dolce.
Improvvisamente mi venne un dubbio -Posso farle una domanda signora?-
-certo tesoro, dimmi pure-
-Ci troviamo ancora a Latronia giusto?-
-Ovvio pasticcino.-
-E le persone che ci hanno portati qui sono... Cavalieri della notte?-
-Si, ma più precisamente si chiamano "i cavalieri dell'ovest"-
-E allora a cosa serve il nominativo di "cavalieri della notte"?-
Chiarastella fece una risatina.
-A distinguerli dai cavalieri dell'est naturalmente!- vide il mio sguardo perplesso e poi continuò
-Adesso provo a spiegarmi meglio. A Latronia ci sono due tipologie di cavalieri: quelli dell'est e quelli dell'ovest che messi insieme vengono raggruppati sotto un unico nome cioè: "cavalieri della notte". Adesso è più chiaro?-
Annuii.
-Tu sei un cavaliere?- le chiesi curiosa
Scoppiò in una sonora risata -ma no. Io sono semplicemente una cuoca. Non voglio dire che non esistano i cavalieri donna ma ne sono di meno rispetto a i cavalieri... Uomini.-
Quindi significava che lei proveniva dal nostro mondo?
Decisi di chiederlo anche se non in modo così diretto
-E allora provieni da questo posto?-
-Certo che sì. Sono nata dall'incontro di un elfo e una fata dei boschi-
Questo si che era strano. Più domandavo e più si aggiungevano altre domande. Stavo quasi per chiederle com'erano fatte le fate del bosco quando bussarono alla porta. Riconobbi il viso di Cail
-mi scuso per il disturbo ma Arthur deve parlare con la ragazza- annunciò accennando a me.
-Quanto tempo ho?- chiesi
-Non più di dieci minuti-
-basteranno.- conclusi.
Cail uscì e appena chiuse la porta mi alzai dalla sedia, presi il nuovo pantalone dall'attaccapanni e chiesi alla cuoca la strada per il bagno. Mi fece usare gentilmente quello della cucina. -Non finisci di mangiare la torta?-mi chiese Chiarastella un po'preoccupata.
-Era davvero buona, grazie.- mi sorrise, poi chiusi la porta mi svestii velocemente e mi buttai dritta nella doccia.

"The Knights of the Night" -il Cuore di Luce-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora