Entrai di corsa nella mia stanza sbattendomi la porta alle spalle. Questa reazione era dovuta dal fatto che, oltre a tutto quello che era successo, mio padre aveva iniziato ad urlarmi contro non appena varcammo la porta della casa di Brenda.
-Sei un irresponsabile!- aveva detto -come ti è saltato in mente di fidarti di Arthur nonostante i miei preavvisi.-
-Io non mi sono fidata di lui- gli avevo detto non troppo convinta.
-E allora cosa ci facevi lì tra i cavalieri dell'ovest e con l'uomo di cui ti avevo detto di stare alla larga?-
aveva chiesto con un tono incalzante.
-Cercavo delle risposte.- gli avevo detto -risposte che tu non mi hai voluto dare.-
La discussione si era fatta ancora più difficile quando mi accorsi che Chris e Stephanie erano li ad ascoltare.
-Alli, se stai parlando del fatto che potresti essere un cavaliere non ti ho detto nulla perché non ne sono ancora sicuro!-
Aveva cercato di giustificarsi lui.
-Aspetta un attimo Michael, stai dicendo che lei è un cavaliere?-
Aveva interrotto Chris con un espressione di assoluto stupore. Stephanie invece aveva sussurrato qualcosa che suonava come "non può essere vero".
Ci sono momenti in cui la vita ti mette alla prova e sta a te scegliere se rischiare o meno. Io avevo la possibilità di scegliere diverse direzioni, tra le più semplici anche, ma qualcosa mi diceva di dover scegliere la direzione tra le più ardue, perché se uno sceglie di rischiare, allora deve farlo bene.
Quindi io, dando una veloce occhiata alle facce che mi circondavano, avevo subito risposto con una tranquillità quasi naturale
-Fortunatamente Michael, hai fatto bene a dubitare. Arthur ha fatto quello che ha fatto, ma mi ha aiutato a capire che sono tutto tranne che un cavaliere. Inoltre mi ha detto che se fossi stata un cavaliere a quest'ora già avrei dovuto avere quelle strane gemme che avete tutti voi.-
Michael restò per un attimo in silenzio
-È vero. Non ci avevo pensato. Ma adesso è meglio che vai in camera tua.- aveva detto e poi riprese - Da questo momento in poi farò controllare ogni tuo singolo spostamento per evitare che tu commetta altre sciocchezze.-
-E questo che cosa vuol dire?-
Gli avevo chiesto quasi urlando.
-Mi dispiace Alli. Questo è un posto pericoloso.-
-E vuoi tenermi sotto controllo per questo? È assurdo! Non sono una bambina e se questo posto ti sembra troppo pericoloso, allora riportami a Dublino e finiamola qui!-
Gli avevo fatto notare guardandolo fisso negli occhi.
-La situazione è complicata e voglio che tu sia controllata anche perché dopo quello che hai fatto non so se posso fidarmi più di te.-
Aveva detto queste ultime parole con un basso tono di voce. Io non riuscivo proprio a comprendere quell'uomo e le parole assurde che diceva. Così adirata al massimo ma con un tono di voce che non rendeva giustizia al mio stato d'animo avevo detto
-Io ho smesso di fidarmi di te già parecchio tempo fa, almeno adesso la cosa è reciproca-
Poi mi diressi dritta dritta verso la mia camera percorrendo le scale ad una velocità super sonica.
Non riuscivo a credere alle parole che erano appena uscite dalla bocca di mio padre. Inoltre ora più che mai dovevo fare attenzione visto che gli avevo nascosto il fatto di essere un cavaliere. La cosa che mi colpì di più quando glielo dissi, era l'espressione di immediato sollievo che gli comparve sul volto. Sembrava quasi che essere un cavaliere fosse una condanna, una sfortuna, una maledizione dalla quale mio padre aveva voluto allontanarmi per tutti questi anni.
Ma in quel momento non mi importava più di tanto sapere il perché mi aveva tenuto nascosto questo mondo. Il mio pensiero fisso in quel momento era Arthur, non riuscivo a credere che tutto quello che aveva fatto, lo aveva fatto per uno scopo personale. Eppure lui stesso mi aveva detto di non fidarsi di lui e io infatti non gli avevo dato la mia massima fiducia, ma allora perché mi sentivo così male ?
Mio padre mi ha sempre parlato di Arthur come di un uomo spregevole e malvagio, ma nonostante i suoi numerosi comportamenti parecchio egoisti e menefreghisti, io continuavo a pensare che forse in fondo (ma molto infondo) anche lui aveva un buon cuore. Sì, Arthur aveva sbagliato, ma anche io non mi ero comportata benissimo. Non riuscivo a togliermi dalla testa l'espressione di Cail quando aveva scoperto tutto. Se ne era andato dalla tenda come se niente fosse, ma i suoi occhi lo hanno ingannato. Non potevo aver immaginato la tristezza, il dolore del tradimento e l'amarezza delle bugie che nascondevano. E pensare che tutto ciò lo aveva provato per colpa mia.
Mi sentivo uno schifo.
Pensai che non ci fosse più nulla da fare, che ormai era tutto perduto, e così sembrava. Ma Allison Morgan non era abituata ad arrendersi.
Poi mi venne un colpo di genio.
Sbaglio o Arthur aveva detto che la sera del giorno dopo sarebbero dovuti partire alla ricerca dei fiori?
Bene. Allora decisi di fare tutto il possibile per partire con loro, o almeno, ci avrei provato.
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"The Knights of the Night" -il Cuore di Luce-
Fantasy"-Tutto quello che ti posso dire ragazza è che prima di conoscere la storia degli altri, devi conoscere la tua.- Già mi aveva detto una cosa simile il giorno prima, ma vi assicuro che non mi colpì come nel modo in cui lo aveva detto questa volta." ...