Capitolo 34.

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Christian si inginocchia al mio fianco, mi prende per la spalle scuotendomi.

« Ana.. » sussurra. Mi allungo cercando il suo petto, come se fosse un'ancora di salvezza e lo stringo forte per il bavero della giacca, piango sul suo petto.. Singhiozzi incontrollabili. Non mi sono mai sentita così debole e vulnerabile. Mi stringe i capelli, lasciandomi sfogare.. Piangere e urlare. Credo che abbia paura di parlare, che stia cercando di smaltire la rabbia. Mi lascia piangere tra le sue braccia, nessuno dei due ha bisogno di dire urla. Quando ho finito di piangere tutte le mie lacrime, mi solleva e mi porta in camera nostra, depositandomi con delicatezza sul letto.. Lentamente e con cura, mi sveste, lasciandomi solo la biancheria intima, mi passa una sua maglietta e la indosso velocemente.

« Aspetta. » mi sussurra e scompare nel bagno. Comincio a mettermi sotto le coperte, appoggiando la schiena alla testata del letto. Dopo qualche minuto riemerge dal bagno con dei pezzi d'ovatta e lo struccante. Ne versa un po' su un pezzo d'ovatta e me lo passa piano sugli occhi.

« Ecco qua. » dice, accennando un sorriso, mi bacia la fronte e si alza da letto. Comincia a spogliarsi e indossa il pigiama.

« Di cosa avete parlato tu ed Elena? »  chiedo fissando le mie dita, intrecciate sul grembo. Lui sospira e si strofina gli occhi.

« Possiamo parlarne domani? » mi chiede.

« Okay.. Ma per favore, non tenermi a distanza.. Io voglio sapere. » lo supplico.

« Te ne parlerò domani. Siamo entrambi stanchi, dai.. » si infila sotto le coperte accanto a me, e mi stringe da dietro, aiutandomi a stendermi completamente. Finalmente, tra le sue braccia, riesco a rilassarmi e poco dopo mi addormento.

Quando mi sveglio è ancora notte fonda, Christian non è accanto a me, penso che stia suonando il piano in salone. Mi tiro sù, cercando le stampelle. Sono vicino al letto, Christian deve averle messe lì.. Il pensiero mi fa sorridere. Vestita solo della sua maglietta, vado con le stampelle verso il salone. Sta suonando il piano, una melodia dolce e malinconica.. È così bello. È a petto nudo, con la luce dei palazzi di Seattle che gli invade il viso, i capelli in disordine.. Una chioma ribelle e gli occhi che si alzano ardenti e pieni di desiderio verso di me. Mi mordo istintivamente il labbro, quando mi avvicino a lui.

« Scusa.. Ti ho svegliata. » dice, distendendo le braccia davanti a sè sul piano.

« No, amo sentirti suonare.. » gli sorrido, accarezzandogli il viso. Lui sorride e abbandona il viso al mio tocco. Mi appoggio con la schiena al piano.

« Sei così bella.. » mormora appoggiandosi sulla mia pancia, mi circonda i fianchi con un braccio. Gli passo la mano fra i capelli.

« Torna a letto con me.. » gli dico. Lui si alza lentamente, senza distogliere gli occhi dai miei, e mi bacia. Le sue mani mi stringono i fianchi e vagano sotto la mia maglietta.

« Ti voglio. » Il desiderio è palpabile nella sua voce. Gli accarezzo il petto e Poggio l'altra stampelle al pianoforte, cosìcchè Christian mi mantenga.

« Anche io. » mormoro contro la sua bocca. Lui si china e mi prende in braccio con agilità, portandomi in camera da letto.

Ana & Christian • Once in a lifetime.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora