Capitolo 15.

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Allungo il braccio cercando Anastasia, ma quando tasto il cuscino non c'è nessuno. Mi tiro su e sento della musica proveniente dal salone.. Mi alzo, incuriosito. Cerco la mia maglietta, che dovrebbe essere sul pavimento, ma non la trovo. Sorrido al ricordo di stanotte, sono finalmente riuscito a spiegarle ciò che provo, era così emozionata.. Siamo rimasti ore a fissarci, a guardarci.. Finché non ci siamo addormentati, senza dirci una parola, l'uno di fronte all'altra.

Vado in cucina, da dove proviene quella musica, e lì trovo Anastasia che prepara la colazione.

« Ma buongiorno, Miss Steele. » mi abbasso su di lei, baciandole il collo. Lei gira il collo e mi sorride.

« Buongiorno! Ti ho preparato la colazione! » esclama.

« Perché non mi hai svegliato? Potevo aiutarti io.. » mi chino alle sue gambe.

« Volevo farlo io. » si stringe nelle spalle.

« Mmh.. Questo mi ricorda qualcosa. » dico, con tono provocatorio e lei si morde il labbro.

« Eh già.. » ridacchia. Sento il mio cellulare che squilla in camera da letto.

« Uhm.. Aspetta un attimo. » dico, prima di alzarmi e andare verso la camera da letto.

« Welch.. Ci sono novità? » chiedo, passandomi una mano nei capelli.

« Abbiamo scoperto che la signorina Williams possiede una pistola, ha ottenuto il permesso di circolare con un'arma, Mr Grey.. » cazzo! Una pistola?!

« Dobbiamo trovarla. Aumenterò le misure di sicurezza, allora. » dico.

« Ci stiamo lavorando, Mr Grey. »

« Bene. Tenetemi aggiornato. » attacco.

« Perché dovresti aumentare le misure di sicurezza? » chiede Ana dietro di me. Oh, merda.. Non pensavo che fosse lì. « È successo qualcosa? » chiede preoccupata.

« Ana.. » chiudo gli occhi.

« Christian.. Che succede? » si avvicina di più. Mi siedo sul letto.

« Ci sono delle cose che non ti ho detto... » scuoto la testa.

« Cosa? » mi chiede.

« Leila. »

« Oh. » abbassa la testa. « Che è successo? » si mette davanti a me e mi stringe una gamba.

« Quando io e te eravamo in Georgia, è venuta qui e ha fatto un tentativo di tagliarsi le vene davanti a Gail.. »

« Perciò sei andato via così.. » mormora.

« Quando sono tornato, era già stata dimessa in ospedale.. La sto cercando da allora, voglio capire cosa vuole.. Ma non è tutto. » mi fermo. Lei alza gli occhi e noto la paura che le attraversa il viso.

« Non è tutto? » mormora.

« Niente di ciò che pensi tu. » la rassicuro « Mi hanno appena avvisato che ha il permesso di circolare con un'arma.. Ha una pistola. »

« Oh mio Dio.. » si porta una mano alla bocca « Pensi che voglia farti del male? » chiede.

« Veramente io temo che possa avercela con te. » sospiro. La paura mi assale. Se solo dovesse accaderle qualcosa.. « Tu non hai notato niente di strano? »

« No, no.. » scuote la testa.

« Ehi. » le prendo il viso tra le mani « Non ti farà nulla. »

« Non mi importa di me. Ho paura che voglia fare del male a te. » abbassa il viso.

« Oh, Ana.. » le bacio la fronte « Aumenterò le misure di sicurezza, ma tu devi aiutarmi.. »

« Che intendi? »

« Vieni a vivere qui, Ana. » le prendo le mani. Lei esita. « Ascoltami, non lo dico solo per Leila, te ne ho già parlato.. Voglio davvero questa cosa, ti prego. Voglio prendermi cura di te, dalla mattina alla sera, ogni giorno.. Sempre. » le spiego.

« Okay.. » annuisce e mi sorride.

« Si? » le chiedo sorridendo.

« Si. » ride e così l'abbraccio.

Ana & Christian • Once in a lifetime.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora