Capitolo 42.

2.8K 108 6
                                    

Christian e io torniamo a casa, è tardissimo, ma io non riesco ad essere stanca, la felicità ha il sopravvento su di me.

« Sei stanca? » mi chiede Christian, chiudendo la porta della camera da letto, dietro di sè.

« Stranamente.. No. » mi siedo sul letto. È strano essere tornata a camminare. Faccio ancora fatica, a momenti, ma il medico ha detto che è normale.

« Ah, no? » mi prende il viso tra le mani. Mi mordo il labbro e mi alzo, lentamente gli sfilo il papillon e poi la giacca. Quando cade a terra, la sua bocca si impossessa della mia, quasi con violenza. Mi manca il terreno sotto i piedi, mi stringe forte a sè, e io armeggio con i bottoni della sua camicia. Si stacca da me, senza fiato, e ne approfitto per acquistare aria preziosa. Comincia a succhiarmi il collo, poi scende tra i miei seni, facendo cadere le spalline, e lasciandomi nuda dalla vita in sù davanti a lui. Fa cadere il vestito ai miei piedi e, quando si alza, lo aiuto a sbarazzarsi della camicia, premendo il mio seno contro il suo. Mi afferra di nuovo la testa e mi butta sul letto, insinuandosi tra le mie gambe.

« Ana.. » mi avverte, quando alzo il bacino verso di lui.

« No. Non fermati, ti prego. » gli slaccio la cintura dei pantaloni.

« Non.. Non mi fido di me stesso in questo momento.. » abbassa gli occhi.

« Io invece mi fido di te.. »

« Ana.. » mi avverte, di nuovo.

« Ti prego, Christian.. Non ne posso più. » Sa a cosa mi riferisco. Da quando abbiamo capito che poteva fare l'amore con me, non è mai andato fino in fondo, mi ha solo toccata usando le dita e la bocca. Ma adesso lo voglio, lo voglio più di qualsiasi altra cosa al mondo.

« Se ti facessi male.. Ana, noi non sappiamo..» la paura gli attraversa il viso.

« Sarei la donna più felice del mondo se mi facessi male, perché significherebbe che sento qualcosa, ti prego. » lo imploro, attirando la sua bocca alla mia. Si disfa dei pantaloni e dei boxer, e poi pensa alle mie mutandine. Si Gina su di me, e mi bacia i fianchi, torturando i capezzoli. Mi guarda esitante, Sopra di me. Ha paura di farmi male. 

« Tranquillo.. È tutto okay. » lui annuisce e si allunga per prendere il preservativo nel cassetto. Lo fisso e abbandona il viso nel mio collo, prima di entrare dentro di me, e finalmente lo sento dentro di me. Gemo trionfante, aggrappandomi alle sue braccia. Si scosta e mi scruta con attenzione.

« Stai bene? » mi chiede con voce roca. Tutto questo mi è mancato così tanto.. Avere questa profonda connessione con lui, solo con lui. Il modo in cui mi fa sentire protetta, al sicuro, tra le sue braccia. Il mio posto. Annuisco e lui continua a spingere dentro di me. Passo le unghie sulla pelle liscia della della sua schiena, attirandolo più vicino a me.

« Ti amo, Christian.. » gemo contro il suo collo. Mi prende la mano e intreccia le dita alle mie.

« Oh, cazzo.. Ana, ti amo da morire. » continua a spingere, quando sente che sono vicina al limite, posa la fronte contro la mia. « Guardami, guardami.. » Apro gli occhi e pochi secondi dopo vengo, stretta a lui come un rampicante.

Ana & Christian • Once in a lifetime.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora