Chapter 1

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[Jason=Jason Rothenberg, produttore di The 100]
[Kim=Kim Shumway, sceneggiatrice di alcuni episodi di The 100]
[Bob=Bob Morley, Bellamy in The 100]
[Lindsey=Lindsey Morgan, Raven in The 100]
[Marie=Marie Avgeropoulos, Octavia in The 100]
[Maia=Maia Mitchell, attrice di The Fosters, amica di Alycia anche nella vita reale]
[Marny=Marny Kennedy, attrice, amica di Alycia anche nella vita reale]

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[Alycia]

L'acqua calda viene giù abbondante. Fa quasi male sulla mia pelle fredda e sulla mia faccia ancora imbrattata di pittura. Avrei voluto fare un bagno rilassante, ma so che se mi sdraiassi ora, la stanchezza avrebbe la meglio e mi addormenterei... Una doccia può bastare... Chiudo gli occhi e lascio che il getto ammorbidisca il mio viso teso, che mi pizzichi dolcemente ancora un po'.

E' stata una giornata lunga. Abbiamo appena finito di girare la 2x10 ed alcune scene della 2x07. Odio passare tante ore al trucco...

Jason è passato poco prima che entrassi in doccia: voleva farmi i complimenti. Sono contenta. Nonostante il freddo e la stanchezza, trovo una certa soddisfazione ad interpretare il personaggio di Lexa. E' talmente distante da ciò che ho fatto in passato, e forse anche da ciò che sono, che mi intriga mettermi in gioco, sfidarmi.

Ruoto la manopola per arrestare il flusso d'acqua. Ho sempre avuto curiosità ad interpretare ruoli di personaggi forti e sicuri di sé ed ora che ne ho uno, voglio fare un ottimo lavoro. Faccio un cenno di approvazione con la testa, mentre mi accorgo di aver creato un microclima tropicale in tutto il minuscolo bagno.

Mi avvolgo un asciugamano addosso ed attraverso la roulotte in cerca del pigiama. Fortunatamente, è esattamente dove ricordavo di averlo messo e posso vestirmi in fretta, evitando di congelare. Qui a Vancouver il freddo non scherza.

Dopo aver indossato una comoda tuta, mi asciugo i capelli. Il suono del phon è costante, ma con dei movimenti del polso posso variarlo e seguire la melodia che ho in testa. Il calore che mi attraversa è rilassante ed avvolgente. Comincio a seguire il ritmo con la testa. Credo di ricordare perfino cosa sto canticchiando, cosa che accade raramente. Mi guardo allo specchio mimando Beyoncé ed i suoi movimenti tipici.

Improvvisamente spunti in un angolo dello specchio. Stai sogghignando. Mi volto, colta alla sprovvista e piena di imbarazzo per la mia performance alquanto presuntuosa. Spengo il phon e tu cominci a spiegarti.

"Scusa, Alycia. Ho bussato più volte, ma probabilmente col phon acceso non mi hai sentita." Ti siedi sul mio letto, come fai spesso. Ti togli le scarpe ed incroci le gambe. "Mi sono permessa di entrare lo stesso, spero non ti abbia spaventata." Mi guardi come se tu fossi sull'orlo di scoppiare a ridere. E so benissimo che lo farai, quindi non posso fare altro che anticiparti. Sbottiamo a ridere come due idiote. Tu in piedi sul letto che mi imiti col phon ed io che devo tenermi la pancia dalle risate.

Quando finalmente ci calmiamo, siamo entrambe stese sul mio letto, tentando di riprender fiato. D'un tratto tiri fuori lo script. "Ti va di lavorare un po'? Ho la solita paura di non aver memorizzato abbastanza le mie battute." Sospiri. "Questa mia anarchia artistica mi porterà alla rovina," concludi, facendo finta di esser seria. 

Ti conosco da poco, Eliza, ma già riesco a leggere le insicurezze che mascheri con il sarcasmo. Quando accettai di partecipare come guest star a The 100, eravamo quasi sconosciute l'una all'altra. Ma nonostante questo mi hai accolta come fossi la più cara delle tue amiche.

Ammetto che all'inizio mi mettevi in soggezione con le tue attenzioni, ma ora comincio a capirti un po' più a fondo. Sei una creatura molto particolare e misteriosa, Eliza. Io, paragonata a te sono un'equazione lineare, sono semplice, spontanea ed anche un po' timida. Non riesco ancora a capire cosa ci accomuni, ma adoro la tua compagnia e tu sembri amare la mia, non c'è null'altro che conti in una amicizia. Ecco forse io te ed una tazza di thè saremmo la perfezione.

Ti mostro il pollice all'insù per comunicarti che ripassare il copione sarebbe davvero un'ottima idea. Vado a prendere il mio e mi siedo accanto a te.

Il mio letto ormai è totalmente disfatto dopo che ci siamo saltate sopra in balìa del nostro attacco di danza. Probabilmente ho fatto una faccia strana guardandolo perché hai sghignazzato di nuovo. "Trovo interessante come un letto non in ordine possa darti fastidio." Mi stai prendendo in giro, come al solito. Sorrido, perché adoro quando noti queste piccole cose di me. Sono abituata ad avere intorno gente distratta, che mi accusa di essere a mia volta distratta. Io sto bene nel mio mondo, a volte ho bisogno di andare lontano con la mia fantasia, con i miei pensieri. Non è qualcosa che faccio appositamente: succede e basta. Mentre gli altri la prendono come una mia mancanza di interesse, tu mi lasci nuotare nei mari che conosco, senza farmene una colpa.

"Allora?" Mi stai ancora fissando con lo script che penzola dalle tue dita. Forse ho fatto un giro troppo lontano con le mie riflessioni. Chissà come sono buffa in questo momento. Sei sempre lì a trattenere una risata. "Se non mi dai una mano potranno montare due ore di bloopers tutti miei, Alycia!" Mi trascini di nuovo dentro una genuina risata, mentre indosso gli occhiali e sfoglio il copione. Comincio a leggere le mie battute e tu reciti le tue. Sei brava, non hai ragione di avere paura...

"La mia agente è riuscita a farmi fare un provino per lo spin-off di The Walking Dead," ti confesso tra una battuta ed un'altra. "Lei era super eccitata, ma io non ho mai visto neppure una puntata di The Walking Dead." Ammetto candidamente di essere fuori dal mondo, aspettando che tu ci faccia su una delle tue battute. Invece ti rattristi un po', mi guardi con un leggero velo di malinconia in fondo a quegli occhi blu.

"Sono sicura che non avrai problemi ad ottenere la parte. Ed è un'ottima cosa per la tua carriera: è un telefilm molto seguito. Milioni e milioni di telespettatori ti ameranno e ti seguiranno." Sei stranamente seria ora. Poi mi accarezzi la guancia proprio sotto i miei grandi occhiali da vista che hai preso in giro poco prima. "Mi mancherà non averti tra i piedi mentre cerchi di suonare le natiche di Bob come un bongo..." Scoppiamo a ridere ancora, ma quella leggera tristezza nei tuoi occhi rimane lì. Ho sempre avuto la sensazione che tu vivessi le tue emozioni in modo completamente diverso da tutti noi. Sei un tipo estremamente sensibile, nonostante tenti di nasconderlo continuamente.

"Qualcuno deve pur suonare quelle sode natiche..." Cerco di farti ridere ancora, ma ottengo poco. Mi guardi in modo strano, poi tiri su il tuo copione e riprendi a recitare. Riesci a resistere poche battute, prima di tornare di nuovo sull'argomento: "Davvero, sarei felicissima se ti prendessero. E' che lo sai: sono un tipo sentimentale io..." Lo dici mimando una snob aristocratica nel bel mezzo di un melodramma. Stai prendendo in giro me o stai prendendo in giro te, ora? Non importa. Mi stai facendo sorridere, di nuovo. Io so cosa hai nascosto tra le pieghe del tuo sarcasmo, non hai bisogno di dire che mi vuoi bene. Io lo capisco. Io ti capisco. 

"Bene. Ora ho bisogno di una sigaretta e di una bella dormita." Ti alzi, ti stiracchi. Raccogli i tuoi fogli e ti rimetti le scarpe. Mi sorridi e di nuovo mi accarezzi una guancia. "Grazie di tutto l'aiuto Alycia, non so cosa farei senza di te... Buona notte e esercitati col twerking!"

Adoro quando mi accarezzi. Di solito odio il contatto fisico, soprattutto quello improvviso o che proviene da uno sconosciuto. Ma con te non ho provato mai brutte sensazioni.

Ti saluto. Ti spio un po' dalla finestra, non so neanche io perché. Ti guardo mentre ti accendi la sigaretta fuori dalla mia roulotte, poi passeggi verso la tua. Continui a fumare assorta nei tuoi pensieri seduta sugli scalini ai piedi del tuo ingresso. Poi d'improvviso, noto una figura che si accosta a te.

E' Bob. Chiacchierate un po'. Il linguaggio dei vostri corpi è chiaro. Stai flirtando con lui, come fai sempre. Poi apri la porta, entri e lui ti segue. Mi allontano dalla mia finestra. Guardo il mio letto disfatto, così fastidiosamente disfatto. Sono fuori di testa se lo rimetto in ordine prima di addormentarmici dentro? Forse sì, ma chi se ne importa. Ho bisogno che sia in ordine, ora.

Quando finalmente sono soddisfatta del risultato, mi infilo sotto le coperte. Mi tolgo gli occhiali. Li guardo. Mi chiedo cosa avranno poi di tanto buffo. Mah. Sento una spiacevole sensazione in fondo allo stomaco e non so perché. Non avrebbe dovuto sorprendermi l'averti vista con Bob. Tutti sanno e mormorano che tra di voi ci sia qualcosa. Forse mi infastidisce che tu non me lo abbia mai confidato. A volte ti sento molto vicina ed a volte mi rendo conto che sei lontanissima. Non riuscirò mai a capirti fino in fondo, credo si tratti solo di sapere quando arrendersi e cominciare ad accettarlo. Spengo la luce. Sarà meglio riposare o domattina sarò io a fare una marea di bloopers...  

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