Chapter 7

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[Jason=Jason Rothenberg, produttore di The 100]
[Kim=Kim Shumway, sceneggiatrice di alcuni episodi di The 100]
[Bob=Bob Morley, Bellamy in The 100]
[Lindsey=Lindsey Morgan, Raven in The 100]
[Marie=Marie Avgeropoulos, Octavia in The 100]
[Maia=Maia Mitchell, attrice di The Fosters, amica di Alycia anche nella vita reale]
[Marny=Marny Kennedy, attrice, amica di Alycia anche nella vita reale]

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[Alycia]

Il letto oscilla bruscamente sotto di me. La testa pulsa come se l'avessi schiacciata sotto un treno. La nausea è tremenda. Non ho la forza di aprire gli occhi... Una specie di urlo sottomesso si conficca nella mia testa come uno spillo. Passi scalzi e frettolosi. Una serie di "Oh God!" un po' timidi ed un po' agitati. Sei tu.

Sento che ti avvicini. Mi dai dei piccoli schiaffetti sulla faccia. "Alycia siamo in ritardo! Alycia, Alycia!" Mi avverti. Io mormoro qualcosa. Non ho idea di cosa, né di cosa volessi effettivamente dirti.

I tuoi passi svelti si allontanano e poi ritornano. Sento un "plof" seguito dal suono tipico di effervescenza. Torni a scuotermi, senza mai essere troppo vigorosa. "Alycia, siamo oltre la soglia del mio panico. Abbiamo quaranta minuti per raggiungere l'aeroporto," mi informi. Quaranta minuti... Quaranta minuti. L'informazione fa un giro lunghissimo prima di essere processata dal mio cervello. Spalanco improvvisamente gli occhi. Non riusciremo mai a prendere quel volo. Jason ci ucciderà... Scatto seduta, come fosse un riflesso incondizionato. La testa mi gira vertiginosamente. Tu sei qui accanto a me con un bicchiere in mano. "Prendi, è un'aspirina." Mi informi. Anche il mio stomaco è sottosopra, ma bevo in fretta e mi alzo.

Corriamo su e giù per la stanza, tentando di fare le valigie e vestirci. Poi prendiamo un taxi e ci dirigiamo all'aeroporto.

Sono da buttare, ma ho fatto tutto il possibile per prepararmi in fretta. Credo sia tardi perché non parli e non corri più. Sei diretta al tabellone delle partenze. Ti seguo come se dipendessi totalmente da te. Forse vuoi cercare il prossimo volo: buona idea. Lo guardi, sorridi. "Perfetto! Possiamo prenderci un caffè!"

Il mio sopracciglio si incurva curioso. Ti studio. Hai un'espressione strana, quasi... Imbarazzata... O colpevole? Do un'occhiata al tabellone. Se alzo la testa la nausea aumenta. Il nostro volo è scritto lì, in orario e pronto a partire fra due ore. Spalanco la bocca poi mi giro lentamente verso di te che mi fissi con un timido sorriso. "Io. Ti. Ammazzo!" esclamo.

Le tue mani aperte sventolano difensive tra di noi, mentre cerchi di giustificarti. Utilizzi il migliore dei tuoi sguardi dolci. Non avevo mai notato quanto grandi fossero i tuoi occhi blu... Protesto un po', poi mi accascio su una panchina. Non mi sento un granché bene, ma è un sollievo sapere di non aver perso il volo.

Ti siedi affianco a me. "Dai, puoi riposare un po' qui..." mi dici, mentre mi inviti a stendermi ed a poggiare la testa sulle tue cosce. Sono completamente nelle tue mani: mi sento debole e stanca. Ho di nuovo gli occhi chiusi. Sono sdraiata su un fianco su una scomodissima panchina eppure, quando cominci a carezzarmi i capelli, mi sento tremendamente meglio.

Il ragazzo seduto accanto a te attacca bottone, ti chiede un sacco di cose: sembra genuinamente interessato. E tu, tu sei distratta da lui, ma non smetti un attimo di accarezzarmi gentilmente. Credo che vomiterei se solo tu smettessi di toccarmi.

I minuti passano ed è ora di imbarcarsi. Mi lasci nuovamente il posto vicino al finestrino. "Scusa per averti trascinato qui in questo modo..." Mi dici sottovoce. Ti guardo. Sto cercando di capire se sei realmente sincera.

Vorrei davvero rimanere seria, ma la tua performance da cerbiatto davanti ai fanali di un'auto mi suscita un'irrefrenabile ilarità.

Scoppio a ridere ed anche il tuo sorriso si allarga, bello come il sole... L'aereo accelera per decollare. Il tuoi occhi sono ancora fissi sui miei, come se si stessero aggrappando a me per non scivolare via nella paura. La tua espressione diventa un po' incerta. Prendi la mia mano nella tua ed ho come la sensazione di aver atteso che succedesse. Distolgo lo sguardo. Ricordo improvvisamente di aver provato a baciarti poche ore prima. Una spiacevole emozione mi attraversa il corpo. Stringi più forte la mia mano, come se volessi evitare che mi allontani nei miei pensieri.

3:30Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora