Era appena scoccata l'una, quando Narumi aprì di proposito gli occhi.
Ormai era sicura che nel letto dinanzi il divano dove si era sdraiata, Nami dormiva ormai profondamente.
Era l'occasione giusta.
Si mise lentamente in piedi non troppo timorosa di svegliarla. Infilò i suoi stivaletti che aveva lasciato vicino al letto e senza farli scricchiolare sul pavimento di legno, riuscì a raggiungere la porta, semiaprirla e ritrovarsi in un baleno sul ponte della Thousands Sunny.
Mentre lasciava l'infermeria con le ragazze, aveva subito notato una chiatta di legno accostata sulla parte inferiore alla sponda. Era ideale per il suo piano di fuga. Controllò che il mare fosse abbastanza calmo per non ritrovarsi nuovamente in una burrasca. Dopodiché si mise a bordo scavalcando il legno del ponte e ritrovandosi su quello della scialuppa sospesa a poco livello dall'acqua. Non aveva fatto troppo rumore. Iniziò a darsi da fare per sciogliere i lacci che la tenevano ancora agganciata a quella nave di pazzi.
Stava procedendo tutto con calma, se non fosse stato per la voce che le fece quasi prendere un colpo.
-Te ne vai di già?
La ragazzina trasalì facendo ondeggiare la barca e per un pelo non perse l'equilibrio- Alzò lentamente lo sguardo. Appoggiato sulla sponda con i gomiti, a guardarla c'era il ragazzo biondo che lei ricordava come il cuoco di bordo. Lo sguardo di lui era quasi divertito.
Narumi si pietrificò. E adesso? Cosa gli avrebbe fatto per aver cercato di scappare? Cosa gli avrebbero fatto tutti gli altri?
-Non è ... come sembra .... - provò a dire riuscendo solo balbettare - I-i-io volevo ...
-Squagliartela? - finì Sanji per lei - Lo avevo intuito.
Lei si accigliò: - No veramente ... - non sapeva se era più stupita o intimorita. Guardandolo attentamente, si rese conto che aveva infilati nelle narici due pezzi di carta mezzi macchiati di sangue. A lei certe cose l'avevano sempre impressionata. Rabbrividì: - Cosa ... - chiese indicando il suo di naso per intendere.
-Niente di che - rispose lui con voce un pò intasata - Mi capita quasi sempre - fece una tirata alla sigaretta che lei ricordava avergli sempre visto in mano - Comunque ti consiglio di aspettare ancora un'oretta, prima di partire. Quelle bestiacce preferiscono la notte per andare a caccia di prede.
-C-come? - fece lei senza neanche domandare a cosa si riferisse - Mi ... fai andare?
-Tranquilla, bellezza in miniatura - disse il cuoco con un mezzo sorriso - Se avessi voluto fermarti, lo avrei già fatto. Credimi.
-Ma ... perché? - chiese la ragazzina senza ingarbugliare le parole.
-E' quello che vuoi. Non ti ferma nessuno - continuò Sanji - A dire il vero, il mio Capitano lo farebbe. Ha una tale cocciutaggine quando si mette in testa qualcosa. Fortuna che dorme almeno fino alle dieci del mattino. Hai tutto il tempo per allontanarti e non incrociare mai più la nostra via.
-Ehm ... grazie - disse lei debolmente provando a riconcentrarsi sullo scioglimento dei lacci. Ma non ci riuscì. Era diventata troppo facile. Ci doveva essere sotto qualcosa. Decise di guadagnare tempo, facendo qualche domanda che non era riuscita a porre dopo aver chiarito la sua situazione nella stanza dell'acquario: - Perché ha deciso di aiutarmi? Non sono in debito con lui.
-Lo so. Ma parlando di Rufy, non c'è bisogno di avere conti in sospeso - le rispose il biondo - E' fatto così. Non si tira mai indietro se la possibilità di aiutare qualcuno, intraprendendo un'emozionante avventura, si presta davanti a lui.
-Quel tipo non sembra un Capitano di una ciurma di pirati - disse Narumi - Ma il leader di una combriccola di bambini pasticcioni.
-Beh - sorrise Sanji - In un certo senso è anche così. Non ci distinguiamo dagli altri equipaggi per lo stile di combattimento o la contraria voglia di assediare le isole. Vogliamo solo viaggiare il mondo e divertirci, fino a quando non otterremo tutti il nostro obbiettivo.
-Quale obbiettivo?
-Oh, ne abbiamo tanti. Ognuno per conto nostro. Ma il principale è aiutare Rufy a diventare il Re dei Pirati.-Credete davvero sia possibile?
-Lo sappiamo per certo. Sarà anche un babbeo. Ma è la persona più in gamba che io conosca. Niente lo ferma.
Per un attimo Narumi smise di sciogliere le corde per portare le mani in grembo. Restò a rimuginare per un attimo.
-Anche io ho un obbiettivo - mormorò facendosi sentire.
-Lo so. Salvare tua sorella e portarla via da quell'isola, destinata a scomparire. Ma infondo a te non interessa, giusto?
Lei lo guardò senza chiedersi come facesse a saperlo: - Non è come sembra - sentiva di potersi fidare. Quel ragazzo non sembrava avere un'aria minacciosa come Nami, interrogatoria come Robin o rimbambita come Rufy. Forse poteva dirglielo senza preoccupazioni: - In realtà io ....
Non riuscì a finire in tempo la frase, perché d'improvviso una sagoma gigantesca emerse dalle acque sotto di lei, decisa a spaccare in mille pezzi la scialuppa, che al tatto con la sua robustezza iniziò a scheggiarsi.
Narumi oscillò cercando di mantenersi dritta, ma non riuscì a sopportare un'altro colpo e mentre la figura del mostro marino si rimmergeva e riemergeva quando lei cadde in acqua per non lasciarle più via di fuga, pensò che ormai era cibo per pesci.
Quando riuscì di nuovo a prendere fiato, era aggrappata a una delle cozze che si appiccicavano alla nave durante il suo sciabordio, ma non sapeva quando ancora avrebbe retto la presa. Dietro di lei il mostro stava per attaccare. Se non chè ... qualcosa non arrivò giusto in tempo.
Narumi vide Sanji lanciarsi dalla sponda della nave con la gamba tesa e poco dopo aver sentito il possente suono di un calcio, vide il mostro marino volare mille metri oltre la Sunny e sparire all'orizzonte.
Mentre scivolava dalla presa alla nave, graffiandosi le mani dolenti, la ragazzina sentì le braccia del ragazzo cingerla e riportarla in breve a bordo con uno slancio ponderoso.
Tossicchiò sputando un pò di acqua e rimase lì per terra a riprendere fiato per almeno venti secondi.
Miseria! Si era nuovamente rinzuppata dopo essersi asciugata per bene e messa qualcosa di caldo addosso. La fortuna quel giorno non era proprio dalla sua parte.
-G-g-razie - disse battendo i denti mentre Sanji l'aiutava ad alzarsi e l'accompagnava in cucina.
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Si sentiva più calda dopo essersi avvolta due asciugamani intorno alla testa a mò di turbante e una terza intorno alle spalle. Grazie al cielo durante la caduta non aveva perso la moneta forata. Stringeva tra le mani una tazza di camomilla fumante che le aveva fatto andare via l'ansia al primo sorso.
Ringraziò Sanji di avergliela preparata. Ancora non si spiegava come avesse fatto a sconfiggere quella bestia con un solo calcio. Ma erano dettagli.
-Ti avevo detto di aspettare almeno un'altra oretta - disse lui dopo essersi cambiato la maglietta e i pantaloni, lasciando i capelli mezzi fradici. Il naso aveva smesso di sanguinare, così potè liberarsi le narici. Si accese un'altra sigaretta: - I mostri notturni con la luna piena non si fanno vedere. Temono troppo la luce. Ancora poco e ci sarebbe stato un perfetto plenilunio.
Narumi starnutì: - Grazie ... ancora.
-Figurati - sorrise il cuoco - Se aspetti qui, ti vengo a chiamare io quando il mare sarà abbastanza tranquillo. Abbiamo molte altre scialuppe, più sicure.
Lei non rispose. Guardò la tazza che aveva tra le mani. Perché esitava? Non voleva forse andarsene fino a poco fa?
-Cosa c'è? - chiese Sanji - Non ti va bene?
-Siete ... davvero disposti ad aiutarmi? - non seppe neanche lei il motivo di quella domanda. Ma le venne d'istinto.
-Beh ... se ce lo permetti. Fino in fondo - rispose il cuoco - E fidati. Quando ci buttiamo nella mischia, non ci fa fuori nessuno.
Ritornato alla mente il ricordo di qualche ora fa nella camera delle ragazze, Narumi si toccò la guancia non più dolente.
-Se ti ha fatto del male, non era sua intenzione - disse Sanji sorprendendola.
-Di che parli? - forse conosceva già la risposta.
-Di Nami-San - continuò il biondo - Mi ha detto cosa ti ha fatto. Era disperata - lei non volle interromperlo - Ma quando hai detto quelle cose, sul fatto che a te del tuo paese non importa niente, le sono tornati alla mente dei ricordi terribili. Nessuno può capire come ci si sente.
Quelle parole fecero ricordare a Narumi che prima dell'attacco del mostro marino stava per dire a Sanji la verità. Non si sentì più tanto in vena di farlo. Ora voleva sapere di più su Nami, anche se intuiva che il cuoco non le avrebbe detto tutto.
-E' una ragazza forte - disse invece - Ma quando piange lo fa con il cuore, perché ha sofferto molto nella sua vita. Ma - puntualizzò con sguardo sognante - se si conosce a fondo la sua persona, si impara ad amarla - Narumi sgranò gli occhi. Le stava facendo una confidenza segreta o forse qualcun altro ne era a conoscenza? - Però - si riscosse il cuoco - i miei sentimenti per lei non contano con i tuoi per lei.
-Io ... non la conosco - disse la ragazzina - Io non conosco nessuno di voi. Voi non conoscete me.
-Neanche noi ci conoscevamo quando abbiamo deciso di aiutarci a vicenda, la prima volta - sorrise il cuoco - Ma alla fine ne è scaturito qualcosa di molto forte. E non ce ne siamo per niente pentiti. Possiamo sembrare un pò (o forse più) matti. Ma infondo, siamo brave persone. "A eccezione di quella testa d'alga, quando ci si mette! Grr!" - grugnì sottovoce.
Narumi sorrise ricordando a chi si stava riferendo. Mentre finiva la camomilla, pensò che infondo se quelli individui venivano presentati fino infondo, non erano niente male. Proprio niente male. Forse potevano veramente aiutarla. Poteva fidarsi.
Una cosa momentanea era sicura. Si fidava di Sanji. Magari avrebbe saputo imparare a fidarsi anche di Nami e di Rufy col passare del tempo. In più era curiosa di sapere se anche gli altri potenziavano incredibili capacità come quelle che il cuoco le aveva dimostrato.
Fece un piccolo sorriso. Non ricordava l'ultima volta in cui si era sentita sicura su qualcosa. Eppure era proprio quello che avvertiva dentro di sè in quel momento. Assoluta sicurezza.
Doveva farsi aiutare da loro. Qualcosa la spingeva a farlo.
Si alzò dal tavolo: - Grazie ancora - ripeté la terza volta. E uscì dalla cucina, prendendo la strada che la riportò alla camera delle ragazze, dove Nami sonnecchiava ancora tranquilla.
Dopo essersi asciugata e cambiata loquacemente, prese nuovamente posto sul divanetto e lì potè finalmente addormentarsi.
Sanji non si era mosso dalla cucina. Aveva fatto un sorriso soddisfatto, sapendo in qualche modo come erano cambiate le intenzioni dell'amica.
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No Control Over Mind
FanfictionLa Ciurma di Cappello di Paglia si ritrova coinvolta nell'ennesima avventura/ Per uscirne vivi anche stavolta, dovranno fare affidamento su tutta la loro determinazione. Il nemico è un essere capace di espirare tutto ciò che rende una persona quell...