25

320 16 0
                                    


-Due minuti ... mi sembra – Clio ormai aveva riacquistato a pieno il tono della voce, seppur con l'andatura sottile a rispondere alle domande che gli faceva il cuoco, ora più in agitato che mai.

-Quindi cammini per due minuti e arrivi a un'altra camera? – le domandò senza guardarla ma continuando a puntare gli occhi sul corridoio buio che avevano appena scoperto.

La ragazzina annuì: - Mamma ci aveva messo delle candele colorate. In questo modo sapevamo dove andare. Ora invece .... è tutto buio.

Sanji si guardò intorno, nella stanza che ormai aveva imparato a conoscere a memoria. Si soffermò sui giocattoli e non passò troppo tempo prima che un'idea malsana gli balenasse in testa.

Afferrò un cavalluccio dal manico di legno e ci avvolse intorno alla testa impolverata dell'animale il lenzuolo del letto ricoperto di chiazze. Dopodiché, frugando nelle tasche dei suoi pantaloni, tirò fuori il suo fedele accendino.

Quando Passus lo aveva tramortito sott'acqua e lo aveva privato delle monete non si era preoccupato di portargli via anche quello. Pregò solo che l'acqua non gli avesse arrecato danni.

Per fortuna non ebbe problemi. Accendendo piccole fiammelle qua e là riuscì a dare fuoco al lenzuolo infagottato e creò una torcia perfetta.

Clio indietreggiò abbagliata dall'intensità della fiamma.

-Dobbiamo andare prima che lui ritorni – le spiegò senza troppi giri di parole – Sapresti guidarmi fino alla camera della tua mamma?

Clio annuì di nuovo, per poi scavalcare l'apertura nell'armadio e infilarsi nella nicchia. Sanji le disse di spostarsi per fare spazio anche a lui e alla loro unica fonte di luce, che, non appena egli si ritrovò all'interno, illuminò un'infinita serie di ragnatele che andava aumentando sempre più in profondità.

-Stammi vicino – si raccomandò Sanji preferendo mettersi davanti e liberare il passaggio con la mano.

Iniziarono a camminare, Clio un po' più lentamente. Non si era ancora abituata del tutto a stare nuovamente in piedi sulle proprie gambe. Sanji illuminava il passaggio davanti a loro e le chiedeva ogni tanto se stessero proseguendo bene. Sotto i loro piedi intravidero alcune candeline in delle bocce di vetro ormai spente da tempo. Quelle di cui la bambina parlava prima. Esitò un attimo a rimirarle prima di proseguire.

Il sentiero andò via, via a inclinarsi, segno che stavano percorrendo una strada in discesa.

Sanji avanzava con fare tempestivo. Quella forse poteva essere una via di fuga. Un modo per accedere a un altro lato della casa senza che Passus ne venisse a conoscenza. Nessuno a parte i vecchi proprietari conoscevano quel passaggio segreto. Stavano attraversando i muri oltre i quali forse camminavano chissà quante persone possedute, ma potevano agire indisturbati. Non aveva ancora un piano preciso, ma sapeva che se si fosse presentata anche la minima occasione di uscire da quella stanza infernale non avrebbe perso tempo.

Spostando l'ennesima ragnatela, rivelò un grosso ragno indisturbato che cercò di darsi alla fuga. Clio sobbalzò e di slancio si ritrovò abbracciata alla vita del ragazzo affondando il viso terrorizzato.

Sanji la sentì tremare: -Ei, ei, tranquilla – la rassicurò – Anche a me non piacciono gli insetti – e neanche a Nami-San, gli disse una voce interiore riportandolo per un attimo a ricordi lontani – ma è andato via ora. Hanno paura del fuoco.

-E' andato ... via? – piagnucolò la ragazzina senza staccarsi da lui.

-Sì. Te lo giuro.

Clio distaccò leggermente il viso e accertandosi che Sanji stesse dicendo il vero si allontanò definitivamente da lui. Ma non riuscì a proseguire.

No Control Over MindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora