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Se le striature violacee, che andavano a mano a mano a intrecciarsi su quella che pareva una superficie opaca, potevano definirsi delle crepe su uno strato di vetro, allora questi era vicino la disgregazione.


Passus era un concentrato di forza ed energia impareggiabile e la stava concentrando tutta verso quella che era la barriera che li teneva segregati sull'isola di Cinis. Lo sentiva. Ancora un piccolo sforzo e sarebbero stati liberi, lui e i suoi sottoposti. Liberi di alimentarsi di ogni anima pura che animava la feccia terrestre. Si sentiva eiaculare dentro pensando a quanto esse apparivano stuzzicanti già nei suoi pensieri. Ma non poteva permettersi di lasciarsi distrarre da quei pensieri. Non quando era ad un passo dal realizzarli.


Sanji corse su per le scale salendo due gradini alla volta senza risparmiarsi qualche caduta. Sentiva il corpo ancora troppo debole e dentro di sé sapeva che era lontanamente probabile che in quelle condizioni sarebbe riuscito a mettere alle strette il demone superiore. Specialmente ora che la sua forza si era quadruplicata. Non era ancora giunto a destinazione e già avvertiva la sua potente aurea negativa che prese a formicolargli nei muscoli. Provò a pensare ad altro per distrarsi dall'indolenzimento che andava intensificandosi.

Doveva cercare di guadagnare quanto tempo più tempo possibile. Anche a costo di rimetterci la vita avrebbe rimandato il disfacimento del cerchio che proteggeva il Nuovo Mondo dalle brame di quei bastardi dei demoni. Lo doveva alla sua ciurma. Lo doveva a Narumi, a sua sorella e alla piccola ma unica speranza che avevano. Lo doveva alla sua Nami e a tutto il dolore che aveva passato e che ancora pativa indifesa.

Con l'immagine della ragazza che amava, in preda ad un male inesorabile, accelerò con un ringhio la propria andatura e senza rendersene conto si ritrovò davanti una vecchia porta di legno chiusa a chiave e attraverso gli spiragli poteva già intravedere una strana luce non del tutto normale. Sapeva per certo che al di là di quella porta c'era Passus più forte che mai, ma questa consapevolezza non lo fece esitare neanche per un secondo. Non avrebbe più esitato.

Caricò la gamba e con un colpo secco sfondò la porta venendo così abbagliato da raggi che una sagoma completamente avvolta da una luce tetra esalava. Sprigionava tutto il potere verso il cielo dove si era creato un piccolo vortice sfolgorante che tendeva ad espandersi, mirando ad esplodere e a mandare in pezzi in cerchio. La potenza della sua aurea era indescrivibile. Alleggiava nell'aria creando scosse di vibrato e rendeva difficile la vista e la respirazione, come in una camera a gas. Sanji si dovette coprire gli occhi per avvicinarsi ulteriormente. Una volta individuata l'esatta traiettoria che lo separava dal nemico li strinse e si buttò nella sua direzione con le mani tese. Emise un urlo di rabbia quando sentì il corpo esile di Nami venire a contatto con le sue braccia. Gliele avvolse ponderosamente intorno alla vita e gettò su di lei tutto il peso del suo corpo mandando entrambi a sbattere sulle tegole del tetto.

Per un attimo, colto di sorpresa, il demone perse la concentrazione e il vortice che aleggiava sopra di loro si ridusse fin quasi a scomparire.


-Tu! – tuonò poi riconoscendo l'avversario. Il suo tono era assordante e Sanji lo sentì trapanargli le orecchie. Ma non si arrese. Rimase abbracciato alla ragazza tentando di bloccarle le braccia lungo i fianchi. La strinse quanto le sue poche forze gli consentirono, senza aprire gli occhi. Già avvertiva i primi dolori dovuti alle scariche energiche che Passus gli infliggeva tentando di scrollarselo di dosso, senza risparmiarsi i morsi alla carotide per quanto la distanza gli consentiva. Il cuoco era già sicuro di sanguinare, ma la presa su di lei rimase ben salda.
Ti prego Narumi sbrigati, supplicò in preda alle convulsioni dovuti al contatto con la personificazione della malvagità che era deciso a non mollare, non so quanto riuscirò a resistere.

No Control Over MindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora