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  Quando Sanji riprese i sensi, la prima cosa che sentì fu un forte dolore alla testa come se un ferro appuntito gli si stesse conficcando dentro poco per volta. Gemette e iniziò a muoversi. Si accorse di avere la testa appoggiata su un cuscino e si ritrovò a mettersi seduto su un letto matrimoniale dalle coperte con motivi stellari e lentamente riuscì a mettere a fuoco la stanza intorno a lui.

Le pareti dai colori vivaci, i vari giocattoli sparsi in giro e gli adesivi attaccati ai muri lasciavano intendere si trattasse di una stanza da bambina. I giocattoli erano ingrigiti dal troppo tempo in cui non venivano usati e al di là del letto la polvere troneggiava ovunque, ma non impedì di certo al cuoco di riuscire a identificare la scritta con lettere di polistirolo che svettava bella grossa al centro del muro, avvolta in un cuore: NARUMI&CLIO

Sanji sgranò gli occhi. Quindi quella era la stanza di Narumi e di sua sorella? Ma cosa cavolo ci faceva lui là dentro? E soprattutto dov'era Narumi?

Il veloce ricordo della ragazzina che cadeva in acqua bastò a farlo scattare in piedi provocandosi una nuova fitta alla testa che solo ora si accorse, di averla per metà fasciata, così come ad un angolo del petto che pulsava in maniera sopportabile e al ginocchio.

-Ma che ca... - più confuso che mai si rimise seduto cercando di ricordare gli ultimi istanti prima che perdesse i sensi. Non ricordava neanche se avesse sognato durante la convalescenza. Solo buio e silenzio.

Ma fu qualcos'altro a svegliargli del tutto la memoria.

La porta della stanza si aprì senza preavviso per rivelare al cuoco una bella sorpresa.

Nami varcò la soglia lentamente rivelando uno splendido vestito di raso blu che strascicava ad ogni suo passo,
accompagnato da uno chignon bello alto e da vari gioielli. Era splendida.

-Nami-San ... - balbettò troppo occupato ad ammirarla per riempirla di domande.

-Ti sei svegliato! – esclamò lei sorpresa dopo avergli dato una veloce occhiata – Era ora, stavolta hai superato persino Zoro nelle ore di sonno – si tolse il piccolo scialle che le copriva le spalle e lo buttò all'angolo lasciandosele libere – Ma non ti conviene stare in piedi. Chopper ha detto di chiamarlo non appena ti fossi ripreso ma ... - nascose un risolino – adesso è lui a doversi riprendere da una bella bevuta.

-Io... - se si fosse trattato di un momento normale, probabilmente il cuoco avrebbe sparato dozzine di cuori da tutti i pori e magari avrebbe avuto bisogno di un veloce intervento al naso. Ma la confusione, la curiosità e la mente ancora intontita dal risveglio lasciarono il posto alla sua versione più calma e seria – Credo di non capire – riprese a guardare il suo vestito con fare meravigliato.

-Tranquillo, non è difficile da capire – disse la navigatrice avvicinandosi con la sua solita aria pretenziosa – Hai avuto un piccolo incidente sulla scogliera. Sei rimasto privo di sensi per due giorni.

-Che? Due giorni?? – esclamò sgomento il ragazzo – Ma come ... come è successo?

-Usopp mi ha raccontato che hai cercato di salvare Narumi che era caduta in mare.

-Narumi, giusto! Dov'è? Sta bene?

-Sta benissimo. Ti sei perso abbastanza roba – ghignò lei sedendosi alla piccola seggiola vicino il letto – Cercherò di riassumere in breve. Mentre cercavi di salvarla la marea ti ha spinto troppo a fondo e hai sbattuto la testa contro un masso appuntito. Robin ha giurato che hanno impiegato più di mezz'ora per riuscire a riportarti a riva e che non è stato facile finché io Chopper e Franky vi abbiamo raggiunti. È stato subito dopo che sono riusciti a sconfiggere i Passi.

-Sconfiggere? Intendi che sono riusciti a scacciare via i demoni?

No Control Over MindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora