Sanji pensò di aver dormito più del dovuto ma si ricredette quando si accorse che a svegliarlo non era stata Nami, tornata per compiacersi, ma un rumore.
Proveniva da un'altra stanza ma era chiaramente udibile, come se stesse avvenendo appena al di fuori dalla porta. Era un gemito di piacere. Il cuoco ricordò come le anime dei posseduti emettessero suoni bramosi e perversi, ma in quel caso sembravano proprio gemiti sommessi di due amanti che si stavano compiacendo noncuranti del baccano che provocavano.
A Sanji venne il voltastomaco. Non provò neanche a immaginare cosa stesse succedendo fuori dalla sua prigione. Con quelle creature non si sapeva mai dove arrivasse l'immaginazione umana.
Cercò di ritrovare la calma sedendosi sul letto e inspirando profondamente per provare a sovrastare quei suoni inaudibili.
Ma proprio in quel momento ci fu un tonfo alla porta che lo fece rizzare in piedi dallo spavento. Colpi che continuarono a susseguirsi uno più forte dell'altro. Qualcuno stava cercando di forzare la porta. Non poteva essere Passus, perché fruiva delle chiavi della stanza e non aveva bisogno di romperla.
E se fosse stato Rufy o qualcuno dei suoi?
-Chi c'è? – urlò. Ma non ci fu nessuna risposta. Il suo capitano avrebbe invece replicato con un grido abbastanza risonante.
Dopo altri due colpi, l'asse di legno cedette sparando i cardini da tutte le parti e finendo distesa sul pavimento all'interno.
Sanji vide davanti a sé una figura minuta e sottile farsi largo nella stanza. Rimase pietrificato.
Aveva davanti una bambina con lo sguardo chinato, l'andatura lenta e i capelli scuri dall'effetto elettrico sollevati intorno alla nuca. Indossava una camicia da notte bianca che era maculata di sangue e terra, così come le gambe ricoperte di graffi e sbucciature.
Il cuoco indietreggiò sapendo di avere davanti solo un'altra povera vittima della possessione demoniaca. Era straziante vedere il corpo di una bambina non possedere più volontà fisica e mentale.
-Cosa ... vuoi? – chiese cercando di rimanere calmo. Non ebbe risposta.
Passarono alcuni secondi di silenzio totale finché l'estranea non sollevò la testa facendo raggelare il sangue nelle vene del ragazzo. Il visetto paffuto era ricoperto per metà di squame e per metà di scorticature spellate che lasciavano intravedere la parte più profonda della carne degli zigomi. Sulla fronte era presente un piccolo marchio che sembrava essere stato fatto a fuoco. Quello di una croce. Dalla bocca trapelava una lingua verdastra che si sfiorava il viso da sé, arrivando con la lunghezza a sfiorarsi le palpebre sotto gli occhi giallo rettile.
-Voglio – rispose con voce stridente accompagnata da cori invisibili – Voglio ancora!- continuò prendendo a sbavare – Non mi basta farmi entrare da volontà deboli – fece un piccolo cenno verso la porta e solo allora Sanji notò che sdraiato sull'uscio cera il corpo nudo di un uomo che ancora gemeva, non seppe se dal dolore o dal piacere – Entra tu! – continuò la bambina avanzando – Tu che sei ancora immacolato! La tua determinazione mi eccita troppo! – sibilò prendendo a muovere la lingua a raffica a destra e a sinistra.
Con orrore Sanji vide che da sotto la camicia da notte la ragazzina stava perdendo un fluido che macchiò il pavimento accompagnato dai suoi gemiti. Dovette reggersi al letto per non svenire. Sapere come quell'essere stesse approfittando in quel modo di una creature così piccola gli annebbiava la capacità di pensare a una soluzione. Una qualsiasi soluzione. Un solo insignificante gesto per poterla aiutare cercando di allontanare anche la sensazione di cosa stesse provando in quel momento al sua anima intrappolata.
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No Control Over Mind
FanfictionLa Ciurma di Cappello di Paglia si ritrova coinvolta nell'ennesima avventura/ Per uscirne vivi anche stavolta, dovranno fare affidamento su tutta la loro determinazione. Il nemico è un essere capace di espirare tutto ciò che rende una persona quell...