Fu un tantino strano che altri nemici non si fecero vedere nelle cinque ore che seguirono.
Rufy, Usopp e Brook ronfavano accovacciati ai piedi della grande quercia che avevano usato come nascondiglio mentre i compagni vegliavano e facevano la guardia.
Riuscire a identificare correttamente la luna posizionata al punto giusto, con tutta la foschia bianco-scura che ricopriva il cielo dell'isola posseduta non si rivelò una cosa facile. Ma senza la luce che essa emanava si sarebbero ritrovati completamente al buio così si concentrarono sull'unico punto luminoso del cielo notturno.
Narumi era in ginocchio con gli occhi chiusa ma non sembrava dormire. Era più in una fase di meditazione.
Sanji la scosse dolcemente: -Ei. Dici che siamo nella fase giusta?
La ragazzina sollevò gli occhi al cielo ed esitò giusto un attimo prima di annuire: - Raggiungiamo la spiaggia- disse.
Dopo che riuscirono a svegliare i loro amici dormiglioni si fecero ancora più prudenti mentre seguivano il rumore del mare mosso addentrandosi nella foresta oscura dove un incontro spaventoso era molto probabile. Però se si fossero nascosti lì sarebbero stati facilmente localizzabili. Seppur consapevoli che ormai la loro presenza era confermata.
La spiaggia era fortunatamente deserta. Il mare agitato trascinava a riva le sue onde schiumose e si schiantava sugli scogli inzuppando i loro visi con piccole gocce fredde così come la sabbia scura.
Usopp entrò subito nel panico quando cercando con gli occhi la scialuppa con la quale erano salpati non la scorse neanche lontaneamente.
-Qualcuno l'ha rubata! - gridò - Siamo bloccati qui! Dobbiamo farci sentire da Chopper e Franky e farci venire a prendere! - ma l'orizzonte oltre la riva era troppo ottenebrato per consentire la visuale della loro nave - Sono spariti! Sono spar ....
-Chiudi quella boccaccia! - lo zittì Zoro con una mano sulla bocca - Vuoi farci scoprire idiota?
-Che vengano - disse Rufy - Avremo qualcuno su cui sperimentare la nostra magia di guarigione.
-Non è sicuro che possa farcela - mise in chiaro Narumi - Però ... voglio provarci.
-Mettiamoci all'opera allora.
Per prima cosa era necessario purificare dell'acqua nel quale poi immergere una candela.
Sanji prese fuori dal sacco delle provviste una borraccia e versò l'acqua in una ciotola prima di porgerla alla piccola amica.
Lei emise un respiro profondo prima di avanzare verso la battigia. Continuò a camminare immergendosi fino alla vita. Venne spintonata dalla forte corrente ma senza perdere l'equilibrio o il contenuto della ciotola.
Zoro fece per seguirla domandandosi cosa avesse in mente ma il cuoco gli mise una mano davanti: - Lasciamola fare - si fidava di lei.
Narumi si arrampicò su uno spuntone di roccia che spiccava fuori dall'acqua e restò in piedi con lo sguardo fisso sulla luna ora abbastanza visibile. Aveva letto tante volte di quel rituale ma era la prima volta che lo metteva in atto. In quelle ore si era ripetuta il procedimento più e più volte e ora non restava che provarci. Se ci fosse riuscita una prima volta ce l'avrebbe fatta anche una seconda e una terza. Abbastanza fino a liberare tutto il suo popolo. Non era una sacerdotessa ma possedeva una forza di volontà abbastanza elevata da tentare il tutto per tutto.
Si voltò un secondo verso i suoi amici e li vide incitarla con lo sguardo a continuare perché credevano che ce l'avrebbe fatta. Sorrise e diede loro le spalle. Mise la ciotola ai suoi piedi e allargò le braccia.
-Kami mi rivolgo a voi! Spiriti di purificazione, che abitate il cielo e ci proteggete donandoci vita e morte. Prendete ogni nostro disastro, e peccato e purificatelo nell'elemento dell'acqua! Prego te Tsukuyomi, dio della luna che ora sente le mie suppliche! Prego che la tua energia si riversi nell'acqua dal quale pou scaturirà la tua forza divina su esseri inferiori come i demoni!"
-Accidenti è bravissima sembra una vera sacerdotessa - commentò Rufy. Robin gli fece cenno di tacere per paura di distrarre la ragazzina.
Narumi inspirò più profonamente prima di chinarsi in ginocchio. Il mare continuava a scagliarsi sulla roccia con la sua schiuma, bagnandola a fiotti. Era quasi del tutto zuppa ma non si fermò. Anzi, aveva appena cominciato. Guardò a lungo la punta dello scoglio e sentì il cuore palpitare. Mentre elencava alcune divinità al quale si rivolgeva, ma riferendosi soprattutto a quella della luna, allungò un braccio.
I suoi amici dalla riva poterono udire il suo gemito di dolore e si avvicinarono abbastanza per vedere il rivolo di sangue che colava dall'avambraccio mentre questo si staccava dalla pietra appuntita che aveva usato per tagliarsi.
-In cambio di tale benedizione - gemette a grandi respiri - Ti offro il sangue umano - e fece cadere due o tre gocce di sangue nella ciotola d'acqua, che subito si arrossarono.
-Narumi! - stavolta fu Robin a fiondarsi in avanti, ma fu di nuovo impedito raggiungere la loro amica.
-Fa tutto parte del rituale - le disse Brook.
-Ma è ferita!
-Non si è tagliata una vena - le disse Zoro - è una ferita curabile. Vediamo dove arriva e in caso interveniamo.
L'archeologa si fece rassicurare e annuì. Stavolta però erano tutti a un passo dall'acqua, pronti a raggiungere lo spuntone in qualsiasi momento.
Ma in quel momento qualcosa mutò. La luna fuoriuscì completamente dal suo fumo di nebbia e i suoi raggi centrarono alla perfezione la ciotola di acqua sanguinosa.
Narumi continuava a pregare un pò intontita dal dolore del braccio ma non cedendo allo svenimento. Continuava a premere la ferita per fare uscire più sangue pensando che qualcuno dall'alto la stesse vedendo e soccorrendo.
Fu solo quando vide incredibilmente l'acqua tornare al suo colore naturale che si fermò. Era come se qualcosa avesse aspirato via il rosso. Lo avesse bevuto. Accettato.
La luna si oscurò nuovamente da nuove nuvole nere.
Una mano divina aveva veramente toccato l'acqua. Ora poteva definirsi benedetta.
Narumi sorrise ansimando e si rimise in piedi con la testa che girava. Si voltò verso i suoi amici preoccupati e sollevò con una mano la ciotola porgendola verso di loro.
-Ce l'ho ... - ma prima che finisse la frase, un'onda più grossa delle altre si abbattè sullo spuntone rendendolo viscido e scivoloso.
Lei urlò sapendo che stava perdendo l'equilibrio e mollare la presa del contenitore.
-NARUMI!
Sanji e Rufy agirono prima di tutti.
Il cuoco si tuffò nello stesso istante in cui la ragazzina venne scaraventata in acqua e il suo capitano allungando le braccia in un fare di secondo lestissimo riuscì ad afferrare la ciotola prima che il contenuto si rovesciasse nel mare.
Fu lì che successe il casino.
Sanji emergeva e immergeva all'impazzata. Era troppo buio per riuscire a vedere dove stesse galleggiando la ragazzina e intanto le onde sembravano impazzite.
Zoro e Usopp accorsero subito dietro di lui mentre i loro amici affetti dai frutti del mare potevano soltanto restare a guardare.
*****
Sanji non sapeva più se al momento si trovava sott'acqua o in superficie. Sentiva l'aria nei polmoni però intorno a lui sentiva soltanto freddo e rumori spumeggianti.
Con gli occhi che gli bruciavano si guardava intorno nell'oscurità provando a localizzare una piccola sagoma ma senza successo. Possibile che la corrente era talmente forte da averla trascinata così lontano? No non doveva darsi per vinto. Se c'era ancora possibilità di salvarla lo avrebbe fatto fino all'ultimo sforzo.
Non sentì più neanche le voci dei suoi compagni che la chiamavano inutilmente. L'unica cosa che gli era certa in quel momento era che doveva continuare a nuotare.
Ad un tratto però, ogni rumore, anche quello delle onde violente si fermò.
Sanji si chiese per un istante se non fosse svenuto mentre andava in iperventilazione subacquea, ma si ricredette subito. Sentiva ancora il contatto del mare sulla pelle e la vista farsi sempre più scura. Forse stava svenendo in quel momento. Eppure non sentiva neanche la necessità di prendere aria.
Continuò a nuotare cercando di rispuntare in superficie per vedere se si fosse allontanano lui un pò troppo. Chissà magari gli altri erano riusciti a ripescare Narumi e ora era lui che non si vedeva più.
Sgambettò verso l'alto, quando all'improvviso una figura non gli si parò davanti impedendogli di riemergere. Non era una resa nera dall'oscurità, ma chiara e nitida.
E perfettamente riconoscibile.
Nami.
Nami era sopra di lui e gli galleggiava a pochi centimetri di distanza.
Dallo stupore il cuoco spalancò la bocca facendo uscire migliaia di bollicine. Ecco, pensò. Adesso ho davvero bisogno di aria. Ma la bellissima immagine di Nami che troneggiava sopra di lui lo costrinse a rimanere fermo a osservarla ancora per un pò. Finché non sentì i polmoni in fiamme. Si scostò provando ad emergere da un altro lato ma Nami gli stava sempre sopra come un coperchio che non vuole fare uscire il contenuto dal vaso.
Con gli occhi appannati lui la vide ... o forse si sbagliava, sorridere?
Prima di potersi chiedere se non stesse sognando tutto in uno stato di tachicardia, la navigatrice gli prese il viso tra le mani e lo baciò.
Ora pareva davvero tutto un sogno.
Sanji sentì caldo, ma così caldo che non seppe distinguere il sudore dall'acqua che li circondava. L'aria della ragazza penetrò nella sua bocca trasmettendogliene abbastanza da continuare a restare ancora un pò lì sotto avvinghiato a lei. Ovviamente lo aveva fatto per aiutarlo a respirare. Ma allora perché non farlo emergere?
Se era davvero svenuto e quella era solo un'allucinazione però, voleva godersela. Le labbra della sua Nami -San erano davvero sulle sue. Ne percepiva la morbidezza e il profumo. Sentì poi le sue braccia che gli circondavano il collo e ricambiò stringendole forte la vita. L'immagine di Narumi dispersa in mare lasciò la sua mente. Nami era davvero bellissima anche se riusciva a vederla appena a causa dello sguardo velato dall'acqua salata. Quel momento così magico sembrò voler durare ancora. Forse troppo.
Quando sentì nuovamente la necessità di prendere aria, si staccò dalla sua adorata chiedendosi come mai neanche lei avvertisse tale bisogno. Continuava a sorridere? Ma come?
La prese per mano cercando di trascinare anche lei verso l'alto ma non ci riuscì nuovamente.
Ad un tratto uno strattone ancora più forte del suo lo riportò sempre più in profondità. Due braccia che lo avvinghiavano in un tentativo affettuoso. E poi la sensazione di svenire. Per davvero stavolta. Ma non ancora per la mancanza d'aria. Ma per quel secondo bacio che Nami gli rubò, mettendolo completamente al tappeto.
*****
Zoro e Usopp uscirono congelati dall'acqua e annasparono sul bagnasciuga vomitando residui.
-Dove sono? - gridò Rufy facendo vagare lo sguardo disperatamente.
I cavalloni si sovrapponevano uno sopra l'altro molto più forti di prima. Era stato abbastanza difficile per i due amici cercare di tornare a riva. L'idea di rituffarsi stavolta era una pazzia.
-Non l'ho trovata - ansimò Zoro parlando singolarmente.
-Dov'è Sanji? - chiese Usopp.
Non sentendo risposta si girarono tutti verso il mare in tempesta. Gli sguardi impanicati.
Erano rimasti in acqua per quasi venti minuti ma senza trovare Narumi. E ora neanche di Sanji si vedeva più l'ombra.
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No Control Over Mind
FanfictionLa Ciurma di Cappello di Paglia si ritrova coinvolta nell'ennesima avventura/ Per uscirne vivi anche stavolta, dovranno fare affidamento su tutta la loro determinazione. Il nemico è un essere capace di espirare tutto ciò che rende una persona quell...