Capitolo 7

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Nami per fortuna si rese conto che Sanji non era riuscito a sentire ciò che i marines appena lasciati avevano commentato.

Pregò con tutto il cuore che non toccasse assolutamente l'argomento. Che quella sua testa di rapa si rendesse conto che l'aveva fatto per salvare la pelle a entrambi. E che terminava lì. Invece non ci fu verso.

-Devo dirti la verità - cominciò il cuoco - Ho fatto fatica a trattenermi.

-Trattenerti ... dal fare che?

-Beh, dal non inventarmi sul momento la più romantica storia matrimoniale che sia mai stata sentita. Ma ho visto che forse non avevi voglia di restare lì a parlare della nostra storia e quindi ....

-Piantala! Quella risposta andava più che bene.

Improvvisamente si rese conto che si teneva ancora aggrappata a lui. Ma da quanto tempo andava avanti? Si allontanò brusca con uno slancio.

-Andiamo, non può non esserti piaciuto! Possiamo continuare finché non ce ne andiamo, se ti va! - propose Sanji speranzoso.

-Vedi di non esagerare! - lo rimbeccò la navigatrice - Quello che ho detto ... non era quello che intendevo ... cioè ... ho detto la prima cosa che mi è passata per la testa! E sarei pronta a rifarlo se ne va in gioco la mia vita!

-Davvero? Saresti pronta a rifarlo? - il sorriso sul volto del cuoco era più ampio dell'arco di pietra sotto cui stavano passando.

-Solo in punto di morte! - sbraitò lei superandolo nell'avanzata, lasciandolo con la solita espressione sdolcinata.

Non voleva certo dargli la soddisfazione di vederla arrossita. Ancora non si spiegava come le fosse venuta in mente la scusa di passare per una coppietta felice in vacanza. Di sicuro la sitauzione di Narumi non si poteva considerare vacanza e poi ... loro non erano certo una coppietta felice. Anzi non erano proprio una coppia. Di questo era sicura. Ma allora perché non inventarsi di essere fratelli, cugini o realisticamente amici? Non riuscì a spiegarselo per tutto il tragitto. Ma una delle soluzioni che provò a dare, le fece venire voglia di sbattersi la testa al muro per levarsela e dimenticarla per sempre.

-Tutto bene, tesoro? - lo sentì chiamarla da dietro.

-Sanji-Kun! - lo ammonì con un'occhiataccia. Poi però si accorse che infondo la stava chiamando come al solito, con uno di quei suoi sciocchi epiteti. In qualche modo però la irritarono: - Falla finita - gli ordinò senza urlare.
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Zoro, incredibilmente si era rifiutato di continuare ad aspettare Robin standosene seduto fuori dalla libreria a dormire. Era passata quasi un'ora e la compagna non si era fatta sentire ma conoscendola ci sarebbe stato da attendere anche altre tre ore e lui non aveva nessuna intenzione di annoiarsi senza fare niente. Il campanello della libreria trillò quando lui fece il suo ingresso. La prima cosa che vide fu un anziano decrepito seduto su un bancone con gli occhi fissi su un volume ingiallito mentre masticava una pipa.

Lo spadaccino non lo degnò di tanta attenzione. Iniziò a girare in mezzo alle varie sezioni rendendosi conto che a parte lui sembrava non esserci nessun'altro. Non doveva essere un luogo molto frequentato.

Trovò l'archeologa seduta su un tavolo che sfogliava circa cinque libri contemporaneamente. Per un attimo pensò di non interromperla, assorta com'era nella lettura. Poi però si fece avanti con faccia seccata. Tossicchiò per segnalare la sua presenza.

Robin sollevò lo sguardo da una delle pagine ricoperte di segni strani: - Qualcosa non va? - domandò.

-Mi sto annoiando - rispose lui diretto - Hai trovato qualcosa o no?

-A dire il vero, non esattamente - replicò lei - ci sono varie documentazioni su Cinis, ma sono cose che già sappiamo.

No Control Over MindDove le storie prendono vita. Scoprilo ora