Capitolo 1.

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Passeggiavo mano nella mano con mia madre su di una sponda di un fiume, ricordo che n'ero affascinata da quanto era cristallino , i raggi del sole si riflettevano sull'acqua, si vedevano tanti puntini luccicanti , come se fossero tanti diamanti che gallegiavano , i miei occhi erano talmente fissi sul quel scintillio che non mi accorgevo che stavo andando sempre più vicino alla sponda, e all'improvviso tutto diventò soffocante e scuro.

Mi sveglio sudata e tremante, ormai sono sedici anni che ci convivo, sedici anni che mi sveglio nel cuore della notte in questo stato.
Sedici anni che questo sogno mi perseguita. Sono andata da tanti psicologi e specialisti del sonno , ma non è servito a niente, mi hanno solo riepita di pasticche e quelle schifezze li, ma niente, il sogno come tutte le notti ritornava, ormai era parte di me. Niente e nessuno potrà fare niente per farlo andare via , ho provato anche con l'ipnosi quelle baggianate li , ma niente.
Mi sono stufata, ho buttato tutto all'aria, ho pensato che era inutile ormai c'era e non se ne andrà mai via.
Guardo l'orologio che sta vicino al mio letto e vedo che sono le quattro del mattino, tra tre ore mi devo svegliare per andare al lavoro , cazzo ! Così presto? Mi sdraio di nuovo , ora però posso dormire tranquilla , perché di solito non faccio lo stesso sogno due volte nello stesso giorno.

Mi sono lavata , vestita e sono pronta per andare al bar dove lavoro, non è lontano da dove abito, mi faccio sempre un kilometro a piedi tutte le mattine, mi fa bene e mi schiarisce le idee.
Prendo la borsa ci metto tutto quello che mi serve , ossia cellulare , cuffiette e portafogli, non mi serve altro, esco da casa mia la chiudo a chiave , prendo le cuffiette le collego al cel e partono le mie canzoni preferite , mi gaso per tutto il tragitto , e mi dimentico della mia vita patetica.
Entro nel bar ancora con le cuffie piantate nelle orecchie , vado nel retro e raggiungo il mio armadietto lo apro ci metto la borsa , prendo il grembiule lo indosso faccio un respiro profondo come tutte le mattine, mi tolgo le cuffie le metto dentro all'armadietto con il cel, perché non è permesso averlo quando lavoriamo, lo richiudo e come dico tutte le mattine ad alta voce

"Diamo da bere a questi alcolizati"

Sono una barista che non parla con nessuno , neanche con gli altri che lavorono qui, di tanto in tanto il capo mi chiama per dirmi che se non socializzo, mi sbatterà fuori, ma non me ne preoccupo , perché il mio lavoro lo faccio bene e non mi licenzierà , se no rimarrà  con le chiappe all'aria.
Passano ore a fare coctel , prendere ordini e servire e in un batti baleno si fa ora di pranzo, una ragazza che lavora con me mi domanda se volevo pranzare con lei , ma io non gli rivolgo neanche la parola la liquido con un cenno della mano, non mi piace mangiare in compagnia, se maggiassi con qualcun'altro dovrei fare conversazione, e io non so fare conversazione, mi irrita, non so che dire e non sopporto le domande.
Vado al fast food qui all'angolo dove vado tutti i giorni , mi prendo un pranzo d'asporto e lo divoro nel retro del bar sola, con solo le mie canzoni a farmi compagnia.

La giornata passa in fretta , sempre tra alcolizati, ragazzi con gli ormoni a mille mi ritrovo a camminare sempre con lo stesso dubbio, e se scieglievo diversamente?e se la mia vita patetica non mi avrebbe ostacolata?
Sarebbe tutto diverso.

Allora premetto che ho ancora le idee cofuse, e non so come si svilupperà la storia , ma se avete pazienza vi giuro che sarà diversa dalle altre credo.
Chi ancora non conoscesse Forever h.s passate anche da li è sempre una mia storia ciaooo stelline e commenti .

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