Salve! terzo capitolo! Via!
È il giorno dopo.
Sono al bar a mangiare i pancake.
E sono incazzata.
Voi vi chiederete il perché?
-ohh Lia questa te la farò pagare! -
Dissi guardandola chiudendo gli occhi in due fessure piccolissime e infilandomi un bel pezzo di pancake con cioccolato in bocca (eh dove pensavate?)
Sono molto arrabbiata se non si nota...
-su Liza! Era solo uno scherzetto innocente! Non è colpa mia se non ti svegliavi! – mi disse ridacchiando.
-bastava solo scuotermi un po' e mi sarei svegliata!! Non serviva una secchiata in testa! – fra un po' mi uscirà il fumo dalle orecchie, come diavolo aveva potuto tirarmi una secchiata d'acqua gelata in testa mentre dormivo?!
-ma ti ho "scosso un po'' – disse imitando la mia voce –però non ti svegliavi quindi...-
-...quindi hai pensato bene di passare alle maniere forti – finii io la frase.
-esattamente – rispose ammiccando.
-ho solo una cosa da dirti...VAFFANCULO! – urlai incrociando le braccia e accennando un sorriso divertito, ormai l'ho perdonata, ma gliela farò pagare!
-beh!? Allora VAFFANCULO anche a te! – rispose lei scherzando.
-mi hai fatto venire un mal di testa assassino! – dissi appoggiando le mani sulla testa e massaggiandola.
-dai, per farmi perdonare ti pago io la colazione- concluse sconsolata.
-juppy! Proprio quello in cui speravo! – dico facendo finta di riprendermi.
-scroccona! –
Finimmo la nostra colazione e Lia paga (ehehehe). Mentre stava facendo questa azione importantissima per il mio portafoglio io mi guardai un po' in giro: il bar è molto carino e moderno, è tutto centrato sui toni del marrone chiaro e il bianco.
Ci sono davvero molti ragazzi che, come noi poco fa, stanno facendo colazione chi con una tazza di cappuccino e chi con una brioche.
Ad un certo punto notai sulla vetrina del bar un foglio e io incuriosita andai a leggerlo...
"Cercasi cameriera
Disponibile ogni giovedì,
venerdì e sabato
dalle 18 alle 21.30"
No, ma davvero? Che fortuna!!
Proprio quello che cercavo.
Raggiunsi immediatamente Lia, che mi stava guardando male, e chiesi al barista, che credo mi guardasse un po' troppo intensamente, dove poter trovare il direttore del cafè.
Il lavoro era mio!
E la paga era pure buona!
Il direttore fu molto gentile nei miei confronti, è un uomo di circa 50anni, dai capelli neri e corti.
Avrei cominciato a lavorare la settimana prossima.
Noi subito dopo uscite da lì ci dirigemmo a scuola.
Prima ora: religione= dormo per non mettermi a criticare tutte le minchiate che spara la prof.
La seconda ora abbiamo matematica e il mio mal di testa persiste, quindi chiesi al prof di poter andare in bagno e, dopo la solita storia che l'ora dopo ci sarebbe stato l'intervallo, riuscii finalmente ad andare in bagno e sciacquarmi un po' la faccia.

STAI LEGGENDO
Potrei cambiare...per te
RomanceSono Elizabeth. Avrei voluto semplicemente non differenziarmi dalla massa, essere uguale agli altri, non dare nell'occhio, ma... credo di non essere proprio riuscita nel mio intento.