capitolo 4

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La casa all'interno è ammobiliata lussuosamente: un grande lampadario di cristallo illumina il salotto arredato con divani di pelle bianca e le finestre sono aperte su un grande giardino dove crescono cespugli di rose rosse.

Tutto è perfetto, non un dettagli fuori posto... dall'esterno sembrerà una comune villetta ma ormai è palese che non lo è...

In un certo senso questa casa è come lui ,o meglio come lui crede di essere, una perla nascosta in mezzo a tante perline di bigiotteria... simile all'esterno ma in sostanza molto più preziosa.

Per il momento lascio da parte le mie riflessioni filosofiche e seguo il Duca al piano superiore, la sua stanza è un'enorme camera con un letto a due piazze con la testiera imbottita di seta nera e un pianoforte che troneggia tra decine di altri strumenti appesi alle pareti o riposti per terra nelle loro custodie.

<<Siediti>> mi ordina lui indicandomi il letto.

Senza dire una parola mi lascio sprofondare sul soffice materasso davanti a me sapendo già che sarà l'unica cosa piacevole per le prossime due ore.

<<Allora iniziamo>> dice lui con fare sbrigativo mentre apre un cassetto e ne estrae un portatile ultra sottile che sistema sul letto, poi si siede e lo accende.

<<Senti...>> faccio io con lo sguardo fisso sulla trapunta ricamata <<oggi a lezione non che io abbia...ecco...>> non riesco a credere che sto per umiliarmi così davanti a uno che mi ha dato della stupida << non è che abbia sentito bene la spiegazione del progetto>> dico tutto d'un fiato.

Lo sento girarsi verso di me <<e quindi tu non saresti una stupida eh?>>

Stringo i pugni e decido di stare calma <<mi sono distratta... non capita mai!>>

<<Lo immagino>> replica lui con un tono tagliente.

<<Allora? su che cos'è il progetto?>> chiedo cercando di mantenere il controllo.

<<Perchè non mi guardi in faccia?>> domanda lui per tutta risposta.

Sento il sangue salirmi alla testa... non mi devo arrabbiare, non devo cascarci di nuovo.

Giro il viso verso di lui e lo guardo con l'atteggiamento più sicuro che riesco a simulare <<Scusami!>> fingo un sorriso <<Quindi? Il progetto?>>

Lui mi fissa divertito per qualche istante, non oso immaginare come si presenti la mia faccia in questo momento... sento le guance bruciare e gli occhi tra poco inizieranno a lacrimare.

Per fortuna lui distoglie lo sguardo e immette la password nel computer <<Il progetto consiste nell'ricercare l'origine del nome e del cognome del compagno>> mi spiega lui mentre apre una nuova pagina di FireFox.

<<Ah...>> faccio io. 

Il significato del mio nome lo sapevo benissimo anche senza venire qui a subire questa tortura!

<<Come ti chiami tu?>> mi domanda il Duca con aria scocciata.

<<Ruri Yume Holmes>> rispondo io.

Come fa a non ricordarsi il mio nome?! L'ha sentito meno di quattro ore fa!

Se fosse così intelligente come dice non avrebbe bisogno di chiederlo!

Io so benissimo come si chiama lui! chi è lo stupido adesso?!

La sua voce interrompe il filo dei miei pensieri

<<Suppongo che i tuoi genitori non sapessero che in Giappone il doppio nome non si usa>>

Come si permette?!

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