capitolo 12

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Un respiro profondo davanti allo specchio, un velo di lucidalabbra, un'aggiustatina alla gonna e sono pronta.

Esco dai bagni della scuola e mi dirigo fuori, mi siedo sul muretto e aspetto.

Non è un appuntamento, non è un appuntamento, non è un appuntamento... devo stare calma.

E' tutto il giorno che non riesco a pensare ad altro, anche durante l'ora di italiano quando con il Duca ho dovuto presentare la ricerca alla classe non c'ero con la testa... comunque abbiamo preso entrambi A+... almeno ora spero che quell'idiota abbia chiaro che non ha avuto a che fare con una stupida.

Guardo l'entrata sperando di vedere Damien ma il gelo che cala preannuncia invece l'uscita del Duca, incrocia i miei occhi, distoglie lo sguardo e se ne va passandomi accanto.

E' davvero finita.

Meglio così.

In lontananza scorgo Ryan e le faccio un cenno con la mano, lei ricambia strizzandomi l'occhio e si allontana.

Il senso di colpa mi divora, pensa che lo stia facendo per lei ma in realtà l'unica cosa che voglio è passare del tempo con Damien... 

Voglio vederlo ridere... 

Voglio perdermi nei suoi occhi... 

Voglio ba... no questo no!

Non le farei mai una cosa del genere!

<<Ruri!>> la voce più melodiosa dell'universo mi richiama alla realtà <<Andiamo?>> mi chiede sorridendo.

<<Damien... certo!>> rispondo io ricambiando il sorriso.  

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Poco dopo siamo seduti al tavolo di una paninoteca, abbiamo appena finito di mangiare e stiamo sorseggiando un frappè.

<<Ho saputo che hai presentato in classe il progetto con il Duca!>> mi informa lui <<All'uscita non si parlava d'altro che di come le vostre voci si intrecciassero fra loro in maniera sublime, come se fossero state create apposta per fondersi in una sola... Sarà che era da tempo che nessuno lo sentiva parlare però molti affermano di aver notato un legame quasi incantato tra voi...>>

<<Che?! E questo che vorrebbe dire???>> rispondo io sorpresa.

Lui mi guarda intensamente e io riesco a scorgere una nota di malinconia nei suoi occhi... o me la sto solo immaginando?

<<So che non ci conosciamo per niente e che non sono nessuno per chiederti una cosa del genere ma... tu provi qualcosa per quel presuntuoso, Ruri?>> mi chiede con voce sommessa.

Che cosa ha detto? Credo di non aver sentito bene... 

Ha proprio chiesto se IO provo qualcosa per il Duca?

<<Oh be certo! provo molte cose! rabbia, odio, disprezzo,...>> rispondo tenendo il conto con le dita.

<<Non era questo che intendevo... tu sei innamorata di lui, no?>> chiede di nuovo.

Io innamorata di lui?

Mi prende in giro?

Ma se l'unico che mi piace ce l'ho proprio davanti ai miei occhi!

<<Certo che no! Come ti viene in mente una cosa del genere?!>> replico infastidita.

<<Scusami, non avevo intenzione di offenderti! Facciamo finta che non l'abbia mai detto ok?>> mi domanda con un sorriso.

Lo guardo e non riesco a trattenere un sospiro, lui e quel dannato sorriso... mi farà diventare pazza!

<<Ok>> rispondo. <<Allora parliamo d'altro! Vediamo... Mi hanno detto che sei una delle ragazze con la media più alta della scuola!>> esordisce.

<<Già>> annuisco io <<Non mi vergogno a dire che imparare mi piace molto!>> affermo decisa.

<<Interessante...>> commenta lui <<E c'è un motivo particolare per questa strana passione?>> chiede interessato.

<<Eccome se c'è... è una storia lunga però...>> 

<<Ho tutto il tempo del mondo>> mi risponde con un sorriso.

<<Vedi... mia madre nacque in una famiglia molto povera, i soldi erano pochi e non bastavano perchè lei si potesse permettere di andare a scuola... lei però aveva un sogno, voleva andare in Giappone e incontrare la sua strada... ovviamente non avrebbe mai potuto permetterselo date le condizioni della famiglia ma si mise d'impegno e cercò un lavoro... guadagnava poco ma quanto bastava per comprare qualche libro... gli anni passavano e, più la sua collezione di manuali si arricchiva, più lei diventava brillante... presto fu chiaro a tutti che non le servivano scuole o insegnanti per imparare, lei era speciale, e come qualsiasi persona speciale il mondo in cui viveva le andava stretto... la grande occasione le si presentò quando compì ventun anni... un imprenditore editoriale le offrì dei soldi per scrivere un libro sull'Asia e lei accettò... fu così che si potè permettere il tanto sognato viaggio in Giappone... fu lì che conobbe mio padre...>>

<<Immagino che sia per questo che hai un nome giapponese... anzi due...>>

  <<Già... quando i miei genitori furono costretti ad abbandonare il Giappone decisero che una parte di esso sarebbe dovuta rimanere sempre con loro, per questo mi chiamarono Ruri... mia madre il giorno del suo matrimonio indossava una collana di lapislazzuli... ecco il perchè di questo nome...>>

<<E Yume?>>

<<Ecco... Yume era il nome che mia madre decise di adottare quando arrivò in Giappone, voleva vivere una vita nuova come una persona nuova... per questo pensò di sostituire il suo nome di battesimo... scelse Yume perchè in giapponese significa sogno, ed un sogno era proprio quello che lei stava vivendo...>>

<<Quindi quando sei nata ha deciso di metterlo anche a te come secondo nome...>>

<<No... non è andata così... cinque anni fa... quando mia madre morì... decisi di farlo diventare il mio secondo nome così che il suo sogno in un certo senso non morisse mai...>> dico con un sorriso malinconico.

<<Questo è molto bello Ruri... sei davvero una persona speciale, ora capisco il perchè di quello che sento quando sono con te...>>

<<Perchè? Cosa senti?>> domando confusa.

Lui sorride e alza le spalle <<Niente, niente... non ascoltare le stupidaggini che dico>> mi consiglia.

E' ovvio che voleva dire qualcosa... perchè non lo dice e basta?

Comunque non è il caso che lo infastidisca insistendo...

<<Certo che sono proprio logorroica! Per spiegarti il perchè del mio amore per la cultura ho dovuto raccontarti tutta la mia vita!>> commento con un sorriso.

<<Mi è piaciuto davvero ascoltarti Ruri... anche se ancora non mi è chiaro il collegamento tra la storia di tua madre e la tua passione per la conoscenza...>> ammette lui.

<<Be... essendo cresciuta con mia madre come modello, mi ha sempre affascinata la sua storia... per me era come una favola, e tutte le favole hanno una morale... la morale della sua favola è che non importa quello che sei ma quello che vuoi diventare, che se ti impegni a fondo nessuno si potrà intromettere tra te e il tuo sogno e che il sapere rende liberi... bisogna sempre imparare da qualsiasi cosa, se rifiuterai di apprendere le lezioni che la vita ti insegna alla fine ti ritroverai in balia di un mondo che fa di te quello che gli pare e piace>>

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Fra mezzoretta ne carico un'altra perchè in questa non succede quasi nulla ;)  

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