A volte ritornano...

Il sole di Los Angeles

Il mare. Il sole. Il cielo azzurro.

Ho odiato tanto dover lasciare New York quando ci siamo dovuti trasferire e adesso sono davvero grata di essere qui.

Los Angeles è la mia seconda casa adesso.

Ci potrei benissimo tornare ma credo che lasciare un lavoro ben remunerato durante l'attesa di un bambino non sia proprio una grande idea e poi Lexie si trova così bene a scuola, a casa ha tutti i suoi amici, non voglio sconvolgerle la vita è ancora troppo piccola e ha già avuto la sua dose di cose strane in questo periodo.

Il viaggio in aereo é stato lungo e stressante.

Vado in bagno ogni cinque minuti e odio alzarmi durante il volo, lo considero come camminare, sull'aria per fortuna la piccola ha dormito per tutto il tempo, era così eccitata per l'idea di questo viaggio che ieri non ha dormito.
Passeremo qui tre settimane e tra qualche giorno arriveranno anche tutti gli altri. Non é una vera vacanza di famiglia se é proprio questa che manca così l'intera brigata verrà qua e passeremo giorni di pieno riposo tra urla, risate e tutto quello che succede quando stiamo insieme, abbiamo appena il tempo di sistemare casa e far visita ai miei genitori e agli Anderson.
Parlando di Anderson, il minore dei fratelli mi sta chiamando, neanche il tempo di scendere dall'aereo forse é anche colpa nostra o per meglio dire mia.
Non gli abbiamo detto niente.
La più tentata a dire tutto é stata Lexie ma é riuscita a mantenere il segreto.

Le ho spiegato che il suo papà ha bisogno di passare del tempo con lei senza Nathan in giro e credo che abbia capito benissimo, è una bambina intelligente e credo che possa immaginare come si senta sua, padre l'uomo che la cresciuta a veder girare per casa l'uomo che doveva avere il suo posto e che ha anche causato un sacco di guai in passato e non pochi neanche adesso.
Ci stiamo prendendo una pausa da New York e da lui, non voglio ritrovarmelo fra i piedi anche qui.

Ho bisogno di passare del tempo con mio marito per riuscire ad riacquistare il rapporto che avevamo prima del suo arrivo, averlo qui non sarebbe per niente un aiuto anzi non mi farebbe concludere nulla 《Nathan》dico salendo sull'auto che abbiamo noleggiato e ricevendo un'occhiataccia da Mike, a solo sentire il suo nome sembra che la temperatura scenda sotto zero《Dove cazzo siete?》qualcuno é abbastanza arrabbiato e sono una donna in tempesta ormonale, odio chi urla《Fuori con Mike e Lexie, problemi?》
《Preferirei che m'informassi quando esci con mia figlia》 sbarro gli occhi, credo che stia davvero cominciando a rompere il cazzo.
Sono io che gli sto dando il permesso di vedere Lexie e come posso darglielo posso anche toglierlo quindi deve finire di rompere perché non ci sta guadagnando davvero nulla se non una voglia da parte mia di spaccargli il detto nasale《Forse tu lo hai dimenticato ma io no》 comincio《Fino a qualche mese fa per te Lexie neanche esisteva, l'avevi completamente rimossa dalla tua vita quindi non provare neanche a darmi regole qui sono io quella che le fa. Ci siamo capiti Nathan?》rispondo di rimando, lancio uno sguardo allo specchietto retrovisore vedendo Lexie rabbuiarsi un pò ma il suo sorriso tornare quando riesce ad intravedere il mare《Stai davvero dando delle regola a questa cosa?》ha sempre voluto farmi dire cose che non volevo, abbasso il finestrino facendo entrare dentro l'automobile assaporando l'odore della salsedine e calmandomi, l'effetto non è cambiato, alcune cose persistono ancora per fortuna《Non sto dando nessuna regola voglio che tu ti faccia ragione del fatto che se noi usciamo con Lexie tu non devi mettere bocca》
《Volevo solo vederla》commenta《Beh sappi che non potrai vederla per un pò》
《Per quale motivo?》urla nuovamente come un pazzo e stringo convulsamente il telefono《Perché non saremo in città per un pò 》
《Che vuol dire?》domanda aumentando il tono della voce ancora di più《Ripeto: non saremo in città per un pò. Ciao Nathan passa una buona giornata》e gli chiudo la chiamata in faccia.
Sono in vacanza non voglio litigare.