Morte e parole o parole e morte?

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Sì dice che dopo la tempesta tornerà a splendere il sole.
Si dice che la notte perpetua non arriverà così presto da vederla, potrebbero passare migliaia di anni come non potrebbe succedere mai.
Si dice che la morte sia il riposo eterno.
Si dicono così tante cose, parole usate per riempire un silenzio che in altri modi è soltanto imbarazzante.
Parole dette, parole taglienti, parole che uccidono, parole che rimangano impresse nel tempo, parole nascoste nei gesti.
Parole e morte.
Morte e parole.
Non sono una bella coppia ma adesso stanno così bene insieme. Nella mia testa vorticano legandosi imprescindibile.
Lo avrei dovuto capire.
Lo avrei dovuto sentire.
La brutta sensazione era lì dietro l'angolo che mi attanagliava ma con le emozioni accumulate negli ultimi mesi, tutto era compresso tra loro in un luogo così piccolo da nascondere la cosa più importante, da non farmi sentire questo.
Come vorrei poter tornare indietro.
Rifare l'interno giorno da capo.
L'intera settimana cercando i segnali.
L'intero mese perché non lo vissuto abbastanza.
L'intero anno perché voglio più tempo.
Ricerco il tempo come un'assetato in un deserto a cui l'acqua serve per sopravvivere.
Passerà mai il dolore?
Quel dolore lancinante che ti squarcia il petto strappandoti il cuore, stringendolo così forte, stritolandolo in una morsa ferrea che non ti fa respirare.
Quanto ci vorrà per non sentirlo più?
Ore, giorni, mesi, anni prima che possa scomparire del tutto il costante rumore della mia anima che viene lacerata.
Quanto ci vorrà prima che le lacrime smettano di scendere?
Forse mai perché so che la colpa è solamente mia, unicamente mia.
Non me lo perdonerà mai anche se il dolore dovesse scomparire un giorno e le lacrime di solcare le mie guance.

Il sole entra placido dagli spiragli delle imposte illuminando la stanza in vari punti tra cui il volto di mio marito, ho dormito stranamente bene a sonno pieno e per niente ricco di sogni anzi incubi. Ormai sono l'unica cosa che riesco a sognare, il sonno non ne vuole sapere di arrivare al meno fino alla notte scorsa quando sono riuscita ad addormentarmi tranquillamente.
Il corpo umano è strano ma il cervello lo è ancora di più.
Allungo le braccia sopra la testa allungando i muscoli intorpiditi dal sonno cercando di non svegliare la persona che mi dorme accanto, deve alzarsi tra circa un'ora, può continuare a dormire per adesso.
Sposto le coperte sistemando la canottiera che si è alzata ed infilando la giacca per coprirmi dal freddo primaverile di inizio Maggio. Finalmente stanno arrivando le vacanze estive e come l'anno scorso abbiamo decido di partire ma questa volta ci gusteremo una vacanza in famiglia in giro per il mondo. Lexie conoscerà le diverse culture che coesistono tra di loro è noi ci godremo i diversi panorami. La luna di miele che non abbiamo mai avuto, certo non passeremo i giorni chiusi in una camera di albergo come stanno facendo Alex ed Hailay. Tutti quei soldi per visitare la Francia e loro stanno vedendo soltanto la torre Eiffel dalla loro camera da letto o almeno è quello che pensiamo noi. I novelli sposi non ci hanno mai chiamato soltanto delle foto e brevi video da dove si può vedere soltanto la loro camera da letto così quando ci incontriamo immaginiamo cosa possono fare. Dovrebbero tornare tra qualche giorno e non vedo l'ora di rivederli, mi mancano, mi manca il io fatto che non siano in casa mia per abbracciarli e sentire cosa hanno fatto durante la giornata o le loro discussioni che si risolvono con un bacio.
Chiudo la porta della camera lasciando un'ultima occhiata ai miei uomini che dormono tranquillamente, intravedo anche dalla porta Lexie che dorme con il coniglio che le conprammo io e Nathan prima che nascesse accanto a sé.
Godiamoci il silenzio.
Avvio la macchina del caffè sistemando le ultime cose che la sera precedente non ho tolto ed ecco l'aroma del caffè che si espande in tutta casa. Prendo due tazze mettendo in una lo zucchero di canna e qualche goccia di latte e l'altro completamente nero.
Uno, due, tre ed ecco i passi di piedi nudi sul parquet.
Posso alzarmi una o due ore prima ma quando la mia parte del letto diventa fredda Mike si alza cercandomi in giro per la casa anche se io sono sempre seduta sul primo sgabello della cucina sorseggiando il mio caffè pronta a fare la mamma e la moglie per un nuovo giorno《Ti alzi troppo presto》si lamenta afferrando la tazza fumante da sopra la penisola bevendone un lungo sorso bruciandosi la lingua che mette fuori poco dopo facendomi ridere di gusto《Buongiorno anche a te amore》alza un sopracciglio poggiano i gomiti sulla penisola allungandosi verso di me《Ti sei alzato con il piede sbagliato?》gli chiedo continuando a bere il mio caffè tenendo gli occhi sulla bevanda scura《È colpa tua》mi indico posando la tazza sul marmo《Certo te ne vai prima che io mi alzi》
《Certo, devo preparare la colazione per tutti. Per questo mi alzo》mette il broncio e poi continua a bere sedendosi sullo sgabello accanto al mio《Voglio i waffle》scuoto la testa bevendo ciò che resta nella mia tazza lasciandola nel lavandino e ridendo.
Si è veramente alzato con il piede storto.
《Pensavo di avere solo due bambini e non tre》comincio a preparare impasto continuando a guardarlo《Perché ti sei alzato così? Cosa succede? 》
《Non ho per niente voglia di andare a lavoro? 》alza le spalle continuando a mettere quella faccia da depresso cronico, oggi sarà una lunghissima giornata. Quando si sveglia così è meglio stargli lontano o mettergli davanti uno dei nostri bambini facendolo tornare a sorridere ed ad essere il Michael Rodriguez che amo e che ho sposato《Tu adori il tuo lavoro》lo rimbecco stampandogli un bacio a fior di labbra《Non oggi》piego la testa di lato guardandolo bene《Per quale motivo? 》
《Erik mi vuole parlare》.
Ed ecco la causa del suo malumore. Quell'uomo riesce a far passare il buon umore a qualsiasi persona. Certo con me succede più spesso che ad altre persone ma non riesco a sopportarlo, sarà per i nostri caratteri "simili" ma chi se ne frega con lui non ho mai a che fare se non per le stupide feste che ogni tanto fanno i soci del suo studio, quelle si che rompono davvero. Solo sorrisi falsi e belle parole che non penso. Il momento tragico arriva quando cerco di conversare con le mogli degli altri avvocati. Non sanno mettere una parola dietro l'altra almeno che non si parla delle ultime mode. Ecco, sai quindici anni in poi sapevo di non voler diventare come quelle donne la, le mogli trofeo, giovani belle e con segatura al posto del cervello. Almeno uno dei miei scopi sono riuscita a raggiungerlo.
《Fa finta di ascoltarlo o ascoltalo davvero e vedi cosa vuole》
《È il mio socio devo ascoltarlo per forza》alzo gli occhi al cielo ed ecco dei piccoli versetti che provengono dal baby monitor, il piccolo uomo si è svegliato ed è anche ora che Lexie lo faccia. La scuola non ci aspetta.
《Vai tu o vado io?》domando cercando il suo sguardo ma ormai sta pensando alla conversazione che avrà con il suo socio pensando al peggio e non mi ascolta più《Vado io》borbottò lasciandogli un'ultima occhiata.

A volte ritornano... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora