La morte dell'anima

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La luna sta sera è piena, alta, magnifica nel suo pallore.
Mostra fiera le sue non nascondendole ma amplificandole con il suo dolce sorriso, ne va fiera perché lei è sopravvissuta ad ogni intemperie fino ad adesso è sopravviverà anche domani.
Vorrei avere la stessa forza.
Riuscire a sorgere ogni giorno mostrando sia il meglio che il peggio perché per adesso l'unica cosa che riesco a fare è annegare, sprofondare sempre più giù nella mia coscienza, nelle mie paure, nelle mie colpe. Annego in un oceano di cui non riesco a vedere il fondo ma che vorrei tanto trovare per mettere fine a tutto: alla compassione, agli sguardi pieni di tristezza, alle parole che non mi daranno conforto e tanto meno riportarmi indietro l'uomo che amo.
Annegare è così facile.
Una soluzione facile ad ogni cosa poi però compaiono queste due grosse funi bianche, intoccate, pure che mi tirano su portandomi al pari dell'oceano facendomi tornare a galleggiare. Sono Lexie e Tommy che mi sorreggono cercando di farmi tornare a volare. I miei due piccoli angeli sono le uniche persone con cui voglio stare, tutti vogliono troppo, tutti vogliono qualcosa che io adesso non posso dare.
È troppo presto.
Sono passati soltanto tre giorni, tre miserabili giorni da cui è morto lasciandomi sola. Tre giorni in cui rimugino, ricordando ogni bacio partendo dal primo in quella piccola stanza d'ospedale, ogni abbraccio, ogni parola detta sotto voce, i momenti in cui abbiamo fatto l'amore.
Due giorni che non esco da casa dopo essere andata alla stazione di polizia.
Dopo la notte passata tra le lacrime e tra le braccia di una madre disperata che ho dovuto informare io stessa, la cosa più brutta che ho dovuto fare, insieme siamo andate a prendere i suoi effetti personali e chiesto spiegazioni al Detective Rayan Donovan che si occupa del caso di mio marito ma quest'ultimo ha chiamato il capitano Smith. Eravamo entrambe accecata dal dolore e non ci abbiamo fatto caso ma quando ha iniziato a spiegare tutto è andato al suo posto.
Un poliziotto, del suo stesso distretto, ubriaco durante il suo turno di lavoro ha perso il controllo dell'auto schiantandosi contro quella in cui si trovava mio marito. Il poliziotto è uscito illeso dall'impatto ed è stato arrestato pronto per il processo, l'autista è in coma irreversibile e Mike è morto.
Tutto questo per una singola persona.
Tutto questo perché ho baciato Nathan.
Che modo strano ha di intervenire l'universo.
Ti chiede una cosa per un'altra.
Non si può avere tutto nella vita e questa ne è una pura dimostrazione.
Chiudo gli occhi ispirando profondamente e dando per la milionesima volta lo sguardo alla luna coperta da nuvole scure, stare seduta sul davanzale non è una cosa che dovrei fare, do un cattivo esempio ma adesso i bambini dormono ed avevo bisogno di aria. Non riesco più a riposare e nel letto che dividevo con lui è anche peggio.
Il sudore è ovunque, le lenzuola, il cuscino sono talmente impegnati e non va via, Lexie invece dorme tranquilla sentendolo vicino ancora una volta.
Dorme con la sua camicia e nel sonno lo chiama piangendo.
Appoggio il mento sulle ginocchia avvicinando le gambe al petto continuando a guardare fuori il tempo che passa facendo avvicinare un nuovo giorno sempre più pretenziosamente. Il giorno in cui gli diremo addio per sempre, si unirà alla terra lasciando noi qui a combattere il dolore giorno dopo giorno.
Un singhiozzo strozzato mi fa girare la testa. La bambina è rannicchiata su se stessa che cerca una persona con la mano nella parte opposta a dove si trova lei《Papà》singhiozza sbattendo le palpebre un paio di volte, la raggiungo gattonando ed avvicinandola immediatamente al mio petto cullandola ed accarezzandole la schiena per calmarla《Shh, ci sono io》mi afferra la maglietta con entrambe le mani《Mamma perché gli angeli se lo sono portati via?》domanda tra le lacrime tirando su con il naso《Perché il tuo papà era una persona buona e ne avevano bisogno in paradiso》scuote la testa asciugandosi le lacrime《Noi avevamo ancora bisogno di lui》
《Lo so amore ma lui ci guarda da la sù adesso》
《Io lo volevo qui》e torna a piangere più intensamente facendo svegliare anche Tommy che inizia a farlo furiosamente iniziando a dimenarsi finché non lo prendo《Anch'io》borbottò tornando a piangere cullando entrambi i miei figli, entrambi si addormentano in dieci minuti e a me rimane soltanto di fissare il soffitto sentendo le lacrime scendere una dietro l'altra.
La bambina si addormenta tra le lacrime, non può fare altro, ha perso la sua scintilla quella che la rendeva unica e spero possa ritrovarla prima o poi, è troppo piccola per portare un peso talmente grande sulle spalle anche se sarà una tacca che mai nessuno potrà toglierle.
Chiudo gli occhi cercando di dormire dopo un tempo che sembra così lungo, almeno un paio di ore mi bastano, forse lo sognerò ed è una grande consolazione ma appena Morfeo apre le sue braccia pronto ad accogliermi con un sorriso sul volto dal primo piano giungono rumori di tazze che sbattono, porte che si chiudono, il divano che si muove. Nathan non sa fare le cose in silenzio neanche adesso a distanza di anni, proprio adesso che stavo per addormentarmi finalmente.
Il moro ha deciso che non ero abbastanza lucida per poter badare da sola ai miei bambini, anche se molte donne lo fanno, così adesso dorme nella camera degli ospiti ma la notte da come ho potuto appurare ha l'abitudine di alzarsi e mangiare qualcosa accompagnando tutto con del caffè. Sistemo Lexie per bene sotto le coperte lasciandole un bacio sulla fronte, faccio la stessa cosa con Tommy prendendo il baby monitor e con calma vado di sotto trovando l'uomo seduto davanti alla penisola che mi dà le spalle con un pezzo di torta ai mirtilli, portata da Alex sta mattina per alleviare un po' Lexie che non la voluta neanche assaggiare, sistemata in un piatto《Cosa ci fai alzato?》domandò facendolo sussultare portandosi una mano al cuore《Dio Angie, vuoi uccidermi?》domanda ma si accorge quasi subito di ciò che ha detto《Di morti ne abbiamo già abbastanza》prendo un bicchiere d'acqua guardando il suo sguardo incupirsi riempiendolo e bevendone un sorso, ho la gola completamente arida.
Lo guardò ancora una volta negli occhi e ripenso a quello che è successo, la causa della morte di Mike, e so che è tutta colpa nostra e che lui non dovrebbe essere qui ma è l'unica persona che riesco a sopportare, l'unica che non fa domande stupide chiedendomi come sto perché è una domanda che non potrei sopportare ancora una volta.
《Cosa ci fai tu alzata?》
《Non riuscivo a dormire e nel momento in cui stavo per addormentarmi tu hai iniziato a fare trambusto》ammetto prendendo un pezzo della torta ma lo stomaco si contrae non accettando quell'intrusione sospetta, non mangio da due giorni, sto andando avanti con acqua e ossigeno.
《Scusa ma non riuscivo a dormire neanche io》
《Io non voglio dormire》
《Tu devi dormire e mangiare. Lo notato che non fai nessuna delle due cose, devi prenderti cura di te e dei tuoi figli》lo guardò con un'aria di sfida incrociando le braccia al petto《Sono in perfette condizioni》si alza mettendo la torta in frigo ed inchiodandomi contro il bancone tenendomi la faccia ferma contro lo sportello segnando le occhiaie scure che mi circondano gli occhi《So che sei atterrita dal dolore, che è difficile ma devi mangiare e dormire》lo allontanò bruscamente e con la mano colpisce il bicchiere facendolo cadere a terra rompendosi in mille pezzi creando un boato che si espande in tutta la casa《Nathan non ti ci mettere anche tu. Decido io cosa fare nella mia vita e per adesso va bene così》
《Nella tua vita c'è Lexie ed è anche mia figlia per non parlare di Tommy che ha bisogno di te più che mai》m'inginocchiò raccogliendo i cocci di vetro sparsi per tutto il parquet della cucina e poi è una buona scusa, per non guardarlo negli occhi, gli occhi azzurri degli Anderson, soprattutto di questo Anderson, sono una specie di macchina della verità è questa sera non ho voglia di dare spiegazioni a nessuno o sarebbero troppe in poco tempo. Non sono riuscita a fare neanche l'elogio funebre ed ho dovuto chiedere ad Alex di farlo, non sapevo cosa scrivere, da dove e cosa iniziare.
È stato il mio universo per più di sette anni e adesso lui non esiste più. Il suo cuore si è fermato e tutto quello che è stato Michael Rodriguez fino ad adesso è scomparso.
《Mamma》alzò lo sguardo tagliandomi in vari punti con le schegge ma non m'importa e facendole cadere a terra le supero prendendo in braccio la bambina con gli occhi nuovamente pieni di lacrime《Ma-mamma》singhiozza piangendo nascondendo il viso nell'incavo del mio collo, giro su me stessa dando un'occhiata al moro che si morde le labbra facendo avanti e indietro indeciso sul da farsi《Mamma non te ne andare anche tu》
《Sono qui. Non me ne vado》si stringe a me continuando a singhiozzare parole strozzate come 'papà', 'mamma', 'non andare via'.
Salgo i primi scalini pronta a riportarla in camera per farla calmare e dormire un po', domani sarà una lunga giornata, ha bisogno di riposo《La porto di sopra》annuisce e si mette nella stessa posizione in cui ero io poco prima raccogliendo i pezzi di vetro con l'apposita paletta e spazzola quando il campanello trilla facendomi saltare in aria.
Sono le tre di notte chi può essere mai?
Lancio un'ennesimo sguardo a Nathan che comprende e con passo deciso apre la porta, la lampadina del portico è fulminata e con quella spenta del salotto non si riesce a vedere chi è《Pensavo mi avresti fatto entrare dopo tutti questi mesi》. Quella voce non la sento da tanto ma è sempre la stessa, quella che mi Infonde fiducia e fa divertire da quando lo sentita la prima volta《Luke》dico e questo entra in casa superando il ragazzo che sgrana gli occhi vedendo mio cognato, la bambina si gira e mettendo a fuoco suo zio scende dalle mie braccia fiondandosi tra quelle del ragazzo che fa cadere il  borsone mimetico uguale alla divisa che porta prendendola in braccio e stringendola forte al petto《Bambolina sono felice di vederti》non riesco a vederlo bene ma sembra che sulla sua guancia sia scivolata una veloce lacrima《Zio Lucas》borbotta la bambina《Papà-Papà. Lui è ...》
《Lo so piccola, lo so》.
Per fortuna è tornato, sarà un grande conforto per la bambina e anche per me.
Il militare allarga le braccia e con un sorriso mi invita a raggiungerlo, non me lo faccio ripetere due volte e sotto lo sguardo scioccato di Nathan mi lascio andare tra le braccia di mio cognato in un pianto disperato, il primo che faccio davanti a qualcuno che non siano i miei figli《L-lui n-non c'è più》i primi sentimenti che esprimo a qualcuno《I-Io lo-lo a-amavo》mi accarezza dolcemente i capelli《Lo so. Manca anche a me》.

A volte ritornano... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora