Il miglior regalo

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New York è completamente innevata.
Uno perfetto spettacolo per Natale che ormai è dietro le porte.
Ha iniziato agli inizi di Dicembre e per la felicità di Lexie e di tutti i bambini ha continuato a farlo in modo persistente finché le strade non si sono completamente trasformate in una grande distesa bianca e le scuole hanno dovuto chiudere per impossibilità . Lexie quel giovedì mattina appena ha visto il giardino innevato non ha voluto fare neanche colazione, ha iniziato ad insistere così tanto che alla fine ho dovuto dire di si, così dopo averla coperta con i vestiti più pesanti che ho trovato nel suo armadio è corsa in giardino buttandosi tra la neve con un tuffo stile olimpico. Per fortuna quel giorno non ero sola. Nathan era venuto a casa, avendo la mattinata libera e sapendo che la piccola era a casa per vederla poiché il pomeriggio fosse pieno d'impegni e non sarebbe potuto venire, o non sarei riuscita a seguirla dappertutto. Forse è solo una mia piccola fissazione ma riesco a sentire la differenza tra la gravidanza di un maschio e di una femmina, sono piccole cose ma fanno davvero la differenza, perché rischiano di farmi impazzire. Una delle cose che odio è l'essere diventata troppo grande per vedermi i piedi, devo chiedere a Mike di allacciarmi le scarpe ed è davvero imbarazzante, anche occuparmi di mia figlia è divenuto un problema certo non richiede chissà quale attenzioni e molto autonoma per avere la sua età ma mi mancano le piccole cose che faccio per lei. Ormai mancano un paio di settimane e poi questo piccolo batuffolo verrà al mondo. Non sono agitata o almeno lo sono a tratti quando penso a tutto quello che potrebbe succedere durante il parto, le complicazioni, se sta male ma poi a Mike mi si avvicina quando sto per impazzire mi lascia un bacio sulla tempia e dice le parole che sono diventate un conforto "Se qualcosa non va ci penseremo insieme. Io e tu ma tu non pensare al peggio" alcune volte aiuta altre quando Nathan ci raggiunge dopo il lavoro guarda il moro con uno sguardo fraterno. Si fraterno, e gli dice "Ti prego diglielo anche tu" o "Parlale tu per favore, ormai non mi ascolta più ". Finalmente hanno trovato un'affinità questi due e sono quasi certa che non uscirò pazza nel giro di pochi mesi ma quando si coalizzano contro di me non so se essere felice o arrabbiata ma ci passò sopra, questo è una situazione idilliaca rispetto a quando tutto questo è iniziato.
Questi due dopo quella famosa chiacchierata sono diventati inseparabili: ridono, chiacchierano, fanno battute insieme, giocano con Lexie vederli così affiatati è bellissimo.
Oggi è la vigilia di Natale. La casa è addobbata a festa, i regali sono sotto l'albero e Lexie non vede l'ora di aprire i regali che le ha portato Babbo Natale. Due settimane fa ero sdraiata sul divano a massaggiarmi la pancia, Mike era a lavoro e Nathan era appena arrivato. La piccola era seduta su una sedia davanti al tavolo con una matita tra i denti, anche se le ho detto migliaia di volte di non farlo anche se poi io non le do un buon esempio, quando sono nervosa lo faccio anch'io, e il moro le ha chiesto se poteva aiutarla ma le ha negato pesantemente. Quella sarebbe stata la prima letterina che avrebbe scritto da sola a Babbo Natale, ha dichiarato con fare duro sembrando un perfetto mix tra Nathan e Mike. Una cosa davvero assurda che ha scioccato Nathan, la conosce ormai, certo non completamente ed è per questo che ha fatto una faccia strana. Si è seduto accanto a me dopo avermi dato un leggero bacio sulla fronte e con i suoi occhi penetranti si è avvicinato dicendo con un tono leggero, quasi un sussurro "Quella è mia figlia. La mia piccola bambina" e poi aveva gli occhi vacui e pieni di felicità. Non so cosa abbia immaginato in quel momento ma quello era uno sguardo nostalgico.
Quello sguardo nostalgico, di qualcuno che ha perso qualcosa d'importante e non potrà più riaverla ed è stato un'istinto naturale "Io e Mike per la vigilia e Natale diamo una cena tra amici. Vorresti venire?".
Ed eccoci arrivati al fatidico giorno. Il sole è coperto dalle impenetrabili nubi che sovrastano New York, il meteo ha previsto neve, ancora. Non ne sono un'amante in questo periodo e sto impazzendo. Lexie dorme sotto un'ammasso di coperto col sorriso sul volto, Mike si alzerà tra qual minuto perché oggi deve lavorare .
Chi è che lavora alla vigilia di Natale?
Lui!
E per quale assurdo motivo?
Erik e la sua nuova conquista sono partiti per Tahiti, pre-luna di miele la chiamata quando parlava con mio marito. Un'altra donna dovrà sopportare le manie di quell'insopportabile uomo. È così odioso che potrei anche ucciderlo, comunque. Lui è partito per Tahiti una settimana fa e quindi ha lasciato l'intero studio nelle mani di Mike che per precisare ho visto solo di sfuggita, se ne va presto e torna sempre più tardi ed oggi lavora. Appena vedrò quel cretino di Erik gli faccio ingoiare le sue stesse palle e rimpiangere di avermi incontrato. All' inizio non mi stava sulle palle come adesso forse perché ho capito che dietro a quel facciamo tutto sorrisi e occhi verdi si trova un grande bastardo con delle grosse corna e un'ego smisurato. Nel biglietto per gli auguri di Natale gli avevo scritto qualcosa simile ad 'Auguri coglione' ma Mike me lo ha strappato dalle mani, guardato in modo truce per poi strapparlo in mille pezzi. Che cattivo. So che è il suo datore di lavoro ma dai, non puoi lasciare tutto ed andartene o farlo partire sempre per posti sperduti nel mondo. Si comporta soltanto con lui in questo modo ed è questa la cosa che non sopporto. Se il suo modo di fare sarebbe equilibrato anche con gli altri potrei accettarlo ma questo proprio no.
Mi sono persa. Quando inizio a pensare a quel tipo esco fuori discorso.
Allora che dicevo?
Mike lavora ma per fortuna non sarò da sola, soprattutto perché non riesco a stare molto alzata e preparare un pranzo sarebbe una cosa davvero impossibile quindi il nostro biondo verrà qui con la sua dolce metà a darmi una mano.
All'inizio questo Natale avevo deciso di passarlo in famiglia così che Lexie avrebbe potuto vedere i suoi nonni e loro avrebbero potuto fare lo stesso ma avevo fatto i miei conti male, davvero male. I miei genitori e quelli di Nathan andranno in vacanza insieme ad Aspen, gli Anderson hanno una casa di famiglia,Luana e Ben andranno con loro e stessa cosa faranno Ross e Josh, Paul e Enrica. Maggie e delle sue amiche del vicinato hanno deciso di organizzare un viaggio a Las Vegas, una delle notizie più scioccanti degli ultimi tempi. Non mi immagino la dolce Maggie, madre di mio marito, la donna che coltiva rose nel suo giardino, a giocare in un casino a poker o qualche gioco simile ma spero tanto si diverta, ha lavorato tanto nella vita e un pò di svago farà bene anche a lei.
Così noi ci siamo ritrovati soli o almeno lo pensavamo finché non ho parlato con le mie amiche che mi hanno detto di ritrovarsi quasi nella stessa condizione e beh alla fine abbiamo deciso di ritrovarci tutti per Natale, tranne Terry che dopo la convivenza che ha accettato di fare con Andy ha visto poco i suoi genitori che vivono in Alaska, quindi rimarremo solo noi, il quartetto iniziale, noi una vita insieme e ancora ci ritroviamo a stare insieme: le amiche di una vita, le compagne di sempre.

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