Epilogo

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I giorni passano lenti in modo quasi inesorabilmente.
Tutti siamo ancora colpiti da questo lutto che sembra cadere sulle nostre spalle perché Mike era importante, molto importante certo in modo diverso per ognuno di noi ma lui c'era sempre. Ci è stato anche per me, l'uomo che odiava di più al mondo o almeno io la pensavo così lui non ha mai ammesso nulla, eppure quando gli ho spiegato il motivo del mio riavvicinamento ha messo su un sorriso, mi ha dato quattro pacche sulle spalle e mi ha accolto in quella famiglia allargata di cui sono felice di far parte.
Ha riposto fiducia in me e adesso che non c'è più sono l'unico punto di riferimento per Lexie. È strano pensarlo e dirlo.
Sono il suo unico padre ed è difficile. Non sono abituato a tutto ciò, non so quando mi ci abituerò però la cosa che fa più male e vederla piangere appena guarda una foto di Mike, sentirla urlare nel bel mezzo della notte di restare perché lei le vuole bene, non so se tornerà mai la bambina che era una volta e so che il dolore sta lacerando tutti molto in fondo ma Angie non la sta aiutando. La consola, le dice che il suo papà è in un posto migliore ma mia figlia non è stupida e riesce a vedere benissimo il dolore che incombe negli occhi di sua madre, con quanta poca voglia va avanti giorno dopo giorno anche se lei è sempre magnifica con i bambini.
Sta riprendendo la sua vita pezzo dopo pezzo in modo lento ma ci sta provando.
Ha iniziato col mangiare di nuovo poco ma lo fa, a dormire qualche ora per essere sempre vigile e sorridere. Due sorrisi in quasi un mese. È quasi una vittoria ma anche una sconfitta. Lei è una di quelle persone che ti accoglie con un sorriso, ride perché è nella sua natura ma adesso è la cosa più difficile che riesce a fare. Così il nostro obiettivo è diventato quello di aiutarla il più possibile ma lei ci rifiuta, vuole tenerci lontani perché  'Noi non capiamo'.
È vero non la potremmo capire mai fino in fondo, ha perso l'amore della sua vita ed è difficile da dire, ma se lei c'è né desse la possibilità potremmo fare qualsiasi cosa. Si è costruita questo scudo intorno e non vuole che nessuno le si avvicini come se noi vorremmo, io volessi romperla ancora una volta.
Una sera dopo che aveva messo i bambini a letto e quando dormivo ancora da lei mi ha guardato negli occhi e ha detto "Lo sai che lo abbiamo ucciso noi Nathan" sono rimasto a bocca aperta a guardarla, non capivo di cosa stesse parlando poi ho ricordato il bacio scambiatoci con bramosia, perché entrambi lo volevamo, quella sera e mi sono arrabbiato così tanto da iniziare ad urlarle che non doveva credere in queste cose e che si ci eravamo baciati, che lei non potrà mai dirlo a Mike guardandolo negli occhi e dovrà portarsi dietro questo peso ma l'incidente in cui suo marito era morto era stata una fatalità di cui lei non aveva colpa.
Non ha voluto sentire ragioni. Ha continuato a ribattere con la sua idea folle finché non ha perso le staffe cacciandomi di casa in piena notte. Non mi ha più permesso di andare a dormire da lei anche se dopo il lavoro la raggiungo per vedere come vanno le cose. È ancora fredda ma forse vuole solo tenermi lontano per... Non so per cosa non riesco proprio a capirla e cose se pensasse fuori dagli schemi adesso.
Lo sto facendo anche adesso. Parcheggio l'auto nel vialetto di casa e raggiungo la porta suonando un paio di volte ma nessuno viene ad aprire. Sembra che non ci sia anima viva dentro. Le imposte sono chiuse in ogni angolo della casa, le luci spente, il suo telefonino è irraggiungibile. Adesso inizio a preoccuparmi per fortuna so dove tiene la chiave di riserva. Mi allungò un po' per arrivare con le dita al telaio della porta dove trovo incastrata la chiave di casa, non so se si possa considerare un'effrazione ma adesso non importa. Spero non abbia fatto qualcosa di orribile. Controllo il piano superiore ma è completamente vuoto, gli armadi sono aperti e mancano tutti i loro vestiti, i giochi di Lexie e Tommy.
《Angie ma dove sei?》chiedo a me stesso prendendo un'altra volta il telefono e avviando nuovamente la chiamata ma è ancora irraggiungibile, mi passò le mani tra i capelli guardandomi ancora una volta intorno cercando qualsiasi cosa ma l'unica cosa rimasta in quella casa sembra un pezzo di carta lasciato in modo distratto sul tavolo, forse è l'unica cosa che potrà aiutarmi.
Prendo il foglio piegato in tre e sulla pagina principale vi è scritto il mio nome. Adesso la cosa si fa inquietante e io sto diventando troppo nervoso. Appena vedrò Angie le urlerò contro e non m'importa se inizia a piangere, prima devo sfogarmi.

È strano scriverti una lettera, mi ricorda il giorno in cui Alex mi portò la tua, non ci avevo neanche mai pensato fino a sta mattina quando mi sono svegliata. Sapevo di non poterti dire queste cose di persona o con una telefonata o mi avresti convinto a non farlo. Mi sono guardata in giro e ogni cosa sembrava così opprimente, troppo da sopportare, troppo da guardare perché in ogni angolo di questa casa vedo lui, troppo per tutti soprattutto per Lexie, ormai non ride più, me ne sono accorta non sono annegata completamente nel mio dolore come pesci tu, anche parlare le viene difficile e lei è una chiacchierona, le piace raccontare la qualunque cosa ma adesso non lo fa più e non potevo più sopportare di vederla andare avanti non come se fosse una bambina di appena sette anni ma un'adulta che cerca di sorreggere me, sua madre e invece dovrebbe essere il contrario così ho riflettuto e alla fine sono arrivata alla conclusione più logica: fare una vacanza che ci distragga dal dolore che stiamo provando. Fare una vacanza che ci porti lontano da questa casa. Lo so che in questo momento sarai furioso, ti conosco e anche bene, so che inizierai a chiamarmi ripetutamente per urlarmi contro, dirmi che sono una sprovveduta che non può viaggiare per il mondo con due bambini perché potrebbe succederci la qualunque cosa ma è l'unica soluzione a cui sono arrivata e l'unica che sembrava darci un po' di aria
Ti ricordi del viaggio di cui parlavamo qualche mese fa io e Mike?
Sicuramente te lo ricordi hai fatto un'espressione degna del peggior omicida che ci potesse essere ma alla fine non so come Mike riuscì a convincerti, non mi disse il suo trucco, non voleva lo usassi a mio piacimento, e tu mi dicesti che andava bene ma non avrei dovuto farti tagliare i ponti con Lexie perché tre mesi erano tanti e tu l'avresti voluta sentire sempre, farti raccontare che cosa aveva fatto giorno dopo giorno e cosa le era piaciuto, fatta emozionare. Beh ho deciso di far quel viaggio. L'ultima cosa che Mike voleva fare con la sua famiglia.
Ho preso i biglietti e sono partita. Ho avvisato tutti, non voglio farli preoccupare ancora di più, ma ho soltanto omesso di dire quale sarà la nostra scaletta e mi dispiace ma non la dirò anche a te e non pensare di chiedere a Lexie quando la sentirai, perché non ti negherei mai questo, manterrà il nostro segreto. Ci rivedrai sani e salvi a Settembre prima che inizi nuovamente la scuola.
Non andare fuori di testa, ti faccio chiamare appena atterriamo.
Un bacio.

Tua Angie

A volte ritornano... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora