Un'anno

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Un'anno é formato da trecentosessantacinque giorni.
Per una persona che qual si voglia dire normale il tempo è un susseguirsi, tutto inizia con il primo Gennaio e finisce il trentuno Dicembre.
Anche io ero una di quelle persone.
Una di quelle che non vedeva l'ora arrivasse l'ultimo dell'anno per festeggiare con parenti ed amici poi alla mia porta si é presentato il ragazzo dagl'occhi azzurri riportando alla mente ricordi sepolti sotto cumuli di macerie, i pezzi di quei mesi passati insieme, che ci hanno reso felice ma anche triste.
Macerie eppure il moro al nostro primo incontro mi ha letteralmente cambiato la vita in meglio facendo si che dessi alla luce il mio primo angelo.
Quest'anno per me é iniziato con il suo arrivo.
Un arrivo che ha messo sotto sopra il mondo che avevo costruito.
Un'anno che in fondo non ho visto passare essendo troppo presa dalle emozioni che provavo. Odio, rabbia, amore, felicità sono stati un vero mix esplosivo in questi mesi, gli ormoni della gravidanza hanno notevolmente accentuato il tutto, eppure in questi mesi tutto ha trovato il suo equilibrio. Un'equilibrio conquistato con il sudore della fronte ma per fortuna adesso esiste.
Due mesi leggeri ma stancanti allo stesso tempo.
Tommy prosciuga tutte le mie forze.
Sono talmente stanca da riuscire ad arrivare a letto per il rotto della cuffia addormentandomi poco dopo ma sono pur sempre felice di questo piccolo angioletto che mi colora la vita, un'arcobaleno giornaliero, una scoperta giornaliera che sta volta posso godermi ventiquattro ore al giorno. Mi sono goduta anche Lexie ma non come sto facendo con lui. Con lei prima la scuola, poi l'università mi tenevano lontana eppure non mi sono mai persa i momenti importanti: i primi passi, le prime parole. Sono tutti ricordi impressi a fuoco nella mia testa. Momenti che non si replicheranno mai e per questo sono grata di non essermeli persa eppure il non esserle stata accanto in ogni ora, quando aveva più bisogno di me alcune volte, non riesco a perdonarmelo per questo sono decisa a far sì che con Tommy sia diverso ed in questo periodo è stato così.
Mi godo ogni momento studiandolo come se fosse una specie rare in fondo ho cresciuto una femmina e adesso un maschio, devo abituarmi al cambio di sesso e ad altre tantissime cose.
La mia specie rara che adesso sta piangendo a dirotto.
Apro un'occhio cercando la sveglia posta sopra il comodino, segna le tre di notte, avrebbe dovuto svegliarsi tra un'ora o forse anche di più.
Do un'occhiata dall'altra parte del letto e Mike dorme profondamente, sta volta toccava a lui, sbatto un paio di volte le palpebre cercando di svegliarmi almeno un po' ma è tutto inutile e Tommy continua a piangere《Arrivo》bisbigliò sbadigliando e poggiando i piedi sul freddo pavimento, che brividi. Porto i capelli all'indietro avvicinandomi alla culla dove il piccolo Rodriguez continua a piangere dimenando le braccia e le gambe cercando un qualunque appiglio che possa salvarlo dalla disperazione《Eccomi, sono qui》lo tirò su mettendogli lo ciuccio in bocca, il piccolo nasconde il viso nell'incavo del mio collo《Hai fame vero?》lo accarezzo sulla schiena dando un'occhiata a mio marito che dorme beatamente facendo penzolare il braccio destro fuori dal letto ed ecco che inizia a piangere di nuovo facendo cadere lo ciuccio a terra, Mike trasalisce svegliandosi e mettendosi a sedere sul letto《Che succede?》domanda frastornato cercando di scrollarsi il sonno da dosso ma con scarsi risultati, troppo stanco, il sonno ha pieno controllo del suo corpo《Ha fame》si passa una mano sul viso《Ci penso io a lui, tu torna a dormire》annuisce infilandosi di nuovo dentro le coperte che tira fino a sopra le orecchie diventando un bozzolo.
Chiudo la porta dietro di me scendendo le scale cullando Tommy che continua a singhiozzare stringendosi sempre più a me《Adesso ti do la pappa》prendo il biberon con il latte dentro mettendolo nello scalda latte《Adesso aspettiamo che si riscalda》sussurro ancora guardandolo negl'occhi ambrati pieni di lacrime《Tommy》lo bacio sulla fronte facendolo ridere《Il piccolo principe della mamma tutto affamato》ridacchia facendo versi e smorfie strane, almeno non piange, ha un aucuto straordinario. Lo guardo ancora una volta e ride facendomi passare il sonno, la stanchezza con un'unico sorriso.
I figli ti possono far arrabbiare, impazzire così tante volte ma alla fine basta un sorriso per far passare tutto.
Il timer dello scalda latte suona ed eccolo che torna a piangere, ormai lo riconosce, sa benissimo di star per mangiare. Troppo intelligente questo neonato《Lo prendo io》
《Pensavo ti fossi rimesso a dormire》mi porge il biberon che metto subito tra le labbra del piccolo di casa che non si fa pregare ed inizia subito a mangiare《La tua parte del letto è fredda》si lamenta sedendosi accanto a me e poggiando la testa sulla mia spalla chiudendo gli occhi《Ed è una cosa che odio》
《Hai bisogno di me per dormire?》domando ma lui annuisce serio stampandomi bacio sulla tempia ed uno sulla pianta del piede di Tommy《Ho sempre bisogno di te per dormire》
《Mi usi soltanto come stufa. Approfittatore》ride ma so perfettamente che per metà è già addormentato. Il suo respiro è più leggero come quello di Tommy che continua a mangiare anche se Morfeo lo ha reclamato per regalargli dei sogni con gli angeli e un sonno pacifico tra le mie braccia come è abituato a fare da sempre ormai soprattutto la notte quando si sveglia per qualsiasi motivo. È una cosa che adoro fare soprattutto perché posso guardarlo nella pacificità della notte con la poca luce che entra dalla finestra, il suo volto così piccolo e sereno. Non si può spiegare a parole cosa si prova quando si guarda il proprio figlio, è una sensazione così profonda e bellissima. Riesco a sentire solo questo moltiplicato per due e poi moltiplicati ancora e ancora all'infinito.
Non potrò mai smettere di amare i miei figli.
《Mike devo alzarmi》sussurro passandogli una mano tra i capelli《Un minuto》borbotta strofinando il naso nell'incavo del mio collo solleticandomi proprio quel punto che è sempre stato un debole per me《Devo far digerire Tommy》
《Va bene》sposta la testa sulla testiera del divano《Vai a dormire io arrivo subito》
《Ti aspetto e non ti azzardare a far tardi o scenderò a prendervi》si alza come uno zombie trascinando su per le scale continuando a dormire o quasi. Ultimamente è così rilassato. La sua vita, la nostra vita è tutta rose e fiori. I problemi con il lavoro sono scomparsi, non magicamente voglio precisare, dopo anni quelli stranzo di Erik lo ha fatto socio.
Quando è tornato a casa con la bottiglia di champagne ero più che disorientata poi mi ha sorriso allargando le braccia e facendo cadere a terra la valigetta ' Oggi si festeggia' ha urlato scappando la bottiglia continuando con 'Erik mi ha fatto socio' .
Dopo è stato un'insieme di baci, io che gli correvo incontro saltandogli a dosso, poi siamo stati non territori dai bambini ma abbiamo recuperato quella sera stessa. Adesso lavora tutto il giorno con più intensità di prima per non farsi dire dietro che la sua 'promozione' , se la si voglia chiamare così, sia capitata perché amico del capo. Che poi chiamarlo amico è tanto ma meglio non pensare a questo.
Lui mette tutto se stesso nel suo lavoro ed odia il fatto che si possa mettere in dubbio quello che fa. A casa vi è molto di più, gioca con i bambini, passa del tempo con me ed i nostri amici.
Tutto assolutamente perfetto e non vorrei e neanche voglio chiedere di meglio.
Dopo molto tempo Erik mi sta nuovamente simpatico. Certo non so quanto durerà questa cosa, è un uomo molto irritante, ma per adesso non mi dispiace sentir parlare di lui.
Salgo le scale con Tommy profondamente addormentato tra le braccia facendo più piano possibile così da non svegliarlo.
《Mamma》alzò lo sguardo dal corpicino che tengo stretto tra le braccia guardando la bambina ancora insonnia con il suo pigiamino a forma di cane, un dalmata, che si strofina un'occhio con la manina chiusa a pugno《Cos'aveva Tommy?》chiede con voce impastata《Solo fame, torna a dormire. Domani c'è scuola》annuisce rientrando in camera sua saltando sul letto. Domani mattina deve andare a scuola anche se è il suo compleanno. Avremmo il tempo di sistemare il giardino con un solo bambino in giro. Appoggiò nella culla il piccolo coprendolo con la sua copertina e lasciandogli un'ultimo bacio sulla fronte almeno per adesso《Forza mamma sotto le coperte. Tra un po' dobbiamo alzarci》alza la coperta e mi c'infilo senza farmelo ripetere due volte trovando le sue braccia ad aspettarmi《Buonanotte amore》inchiodò la schiena al suo petto《Buona notte a te》.

A volte ritornano... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora