Forever

2.6K 106 3
                                    

Se gli sguardi potessero uccidere a quest'ora il ragazzo che ho davanti sarebbe morto qualche anno fa.
Lui ha la capacita di riuscire ad eliminare la parte razionale che é in me facendomi salire l'istinto omicida a mille.
Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato ma non immaginavo di ritrovarmelo davanti davanti dopo solo tre giorni, tre fottutisimi giorni, sono troppo pochi per ridare pace a tutti, per ridare piaceva a quel povero santo di mio marito che si ritrova sempre questo coglione tra i piedi nelle ultime settimane. Alla fine é anche colpa mia, ho accettato di farlo tornare nelle nostre vite e adesso ne pago le conseguenze.
Faccio una cosa che penso possa portare qualcosa di buono e invece succede tutto il contrario.
Se sta volta Mike prova ad ucciderlo io non lo blocco anzi lo lascio fare incoraggiandolo, che per una volta si metta in testa chi comanda tra noi due.
Non dovevo neanche venire nella depandance, lo sapevo fosse una cosa stupida ma la curiosità ha avuto la meglio e mi sono ritrovata qui nella camera che doveva appartenere a Lexie a guardarmi in torno alla ricerca di non so neanche io cosa《Cosa ci fai qui?》domando incrociando la braccia al petto.

Qualche ora prima...

Siamo venuti a Los Angeles per rilassarci ed invece non é ancora stato così, sono così stanca che potrei addormentarmi ovunque.
Passeremo qui tre settimane qualche giorno per noi dovremmo pure trovarlo visto che negli ultimi due giorni, e se contiamo anche oggi saranno tre, li abbiamo passati in compagnia della famiglia.
Il primo giorno con Luana e Ben che fortunatamente per la loro salute mentale e fisica hanno ripreso la loro vita sessuale in gran ritmo a quanto mi ha raccontato mia cognata, certo io non volevo saperlo ma alla fine ha cominciato a parlare e non ho potuto bloccarla.
Il secondo giorno con i miei genitori, volevo fare questo viaggio perché me lo ha chiesto mia madre ma devo essere sincera, sono stata tentata dal tappare la bocca più di una volta.

Angie adesso che stai per diventare madre uan seconda volta dovresti lasciare il lavoro.

Angie avresti dovuto portare anche Nathan.

Angie.

Angie.

Angie.

Ho davvero avuto paura di poterla uccidere.
A modo mio le voglio bene ma quando fa così annulla ogni sentimento che io provo nei suoi confronti.
Come faccia mio padre a sopportarla ancora dopo tutti questi anni di matrimonio io non lo so.
Dovremmo fargli una statua, una grossa statua, una grossa statua fatta fatta completamente in oro.
Oggi, il famoso terzo giorno, lo passeremo in compagnia di tutti gli Anderson.
Devo essere completamente sincera?
Ne avrei fatto completamente a meno.
L'ultima volta che ci siamo visti è stato per il compleanno di Lexie e non é stato di certo un bel momento dopo quello che aveva tentato di fare quel pazzo di Nathan e non avrei neanche potuto lasciare la bambina alla villa e andarmene. Amelia ci sarebbe rimasta malissimo ed é una donna talmente buona, non le potrei mai fare una cosa del genere così ho cercato di convincerla ad organizzare il tutto da noi ma ho miseramente fallito.
La donna ha scartato la mia idea nel giro di pochi secondi dicendo che casa nostra non avrebbe potuto contenere così tante persone, ha aggiunto che loro hanno la piscina e che i bambini si sarebbero potuti divertire un mondo e noi avremmo potuto tenerli d'occhio con più facilità e senza problemi.
Adoro quando riesce a trovare una soluzione per ogni cosa ma in questo caso la sua mania alla perfezione é davvero odiosa.
Quindi adesso eccoci qui in piena mattinata sotto il sole cocente nel frattempo che andiamo verso la residenza.
Non sono per niente contenta.
Tornare alla villa Anderson non é una delle cose che amo fare maggiormente, questo é uno dei tanti motivi che mi spingono a non venire mai a Los Angeles.
In quella casa ci sono troppo ricordi e alcuni di loro vorrei vivamente dimenticarli, so di non poter evitare quel posto in eterno ma speravo di poterlo fare almeno per dieci anni o giù di li ed eccomi qui con un vestito scelto da mia madre, non penso neanche a quel momento o ritornano i  nervi e ne ho già abbastanza, color carta da zucchero che invece di nascondere le mie curve da donna incinta che mi ritrovo mette di più in evidenza con Lexie e Mike che canticchiano.
Come al solito io sono l'unica che si preoccupa vedendo problemi che per altri non esistono.
Non posso di certo lamentarmi per Lexie, lei in fondo è una bambina, e per quanto possa essere intelligente non capisce che la situazione sta diventando complicata tra Nathan e suo padre anche se ci sta provando con tutta se stessa, invece Mike, lui lascia tutto scorrere come se fosse la cosa più normale del mondo andare nella casa dei genitori della persona che odia di più in questo momento.
Lui è tranquillo, estremamente tranquillo.
Sto impazzendo.
Il mio povero cervello lavora troppo e adesso ho come la sensazione che tra poco possa scoppiare.
Passo le dita in modo circolare sulle tempie cercando di far passare il dolore e fissando il panorama dal finestrini semi-aperto.
Conosco a memoria il percorso anche dopo tutti questi anni.
Gli alberi, gli incroci, il mare che costeggia il viale principale, tra poco saremmo arrivati, potrò di nuovo vedere i grandi cancelli che danno in moto di soggezione che ancora oggi persiste divenendo quasi insopportabile.
I sentimenti...
I ricordi...
La vita é un insieme di brutti e bei momenti, ne sono consapevole ma adesso sembra che la ruota della fortuna abbia ripreso a girare puntando la sua freccia verso la sfortuna.
Posso già scorgere la casa ed ecco che un moto di tristezza mi attraversa per poi scomparire quando i ricordi fanno la loro comparsa.
Di bene in meglio.
Cerco di rilassare i muscoli quando un urlo di gioia mi fa sobbalzare.
Lexie non ricorda questo posto ed é elettrizzata al massimo. La prima e l'ultima volta che é venuta qui aveva solo pochi mesi e adesso tutto le sembra strano, una novità e poi adora i suoi nonni quindi credo sia questo il motivo di tutta questa euforia.
Rigiro per la milionesima volta la fede nuziale al dito, una brutta abitudine che ho preso da quando ho indosso degli anelli, da quando indosso questi anelli.
Ecco la casa.
Nulla é cambiato.
Il lungo viale delineato da alberi, la piazzola davanti alla villa piena d'auto, tutto perfettamente uguale a come lo avevo lasciato e adesso come la prima volta che venni qui Amelia ci aspetta sul portico con un sorriso che va da orecchio ad orecchio e le braccia aperte pronta ad accogliere la nipote che scende dall'auto appena queste si ferma.
《Nonna》urla la bambina facendosi stringere dalla donna che é talmente contenta di vederla da avere le lacrime agli occhi《Mi sei mancata》le sento dire prima di aggiungere《Diventi più bella ogni volta che ti vedo》ed un《Assomigli sempre di più a tuo padre》che mi fa attorcigliate le budella.
Sposto lo sguardo da quella scena commovente per portarlo su Mike accanto a me che mi guarda sorridendo mostrando la fila di denti bianchissimi ma questo non mi aiuta di certo, anche se é bellissimo.
Conosce i sentimenti che mi hanno tenuta lontano e da ieri sera prova a darmi conforto anche con minimi gesti eppure non riesco a calmarmi《Amore》 mi richiama poggiando una mano sulla mia posata in grembo《Ci sono io con te》 umetto le labbra con la punta della lingua《So che sei con me》 affermo intrecciando le nostre dita《Ma se ci penso bene so che io e tu siamo scappati da questo posto insieme o almeno io scappavo, tu eri un povero spettatore indifeso》gli ricordo e lui annuisce《Sei stato la mia salvezza quella notte, sei stato la mia salvezza nella vita》avvicina l'altra mano al mio viso accarezzandomi lo zigomo con il pollice prima di avvicinarsi a me《Anche tu sei stata la mia salvezza》e mi bacia.
Le sue labbra reclamano le mie come lei mir reclamano le sue, le lingue si cercano e i respiri si accorciano, non voglio staccarmi.
Sto così bene vicino a lui ma i polmoni protestano《Ti amo》 sussurro a qualche centimetro di distanza dalle sue labbra《Ti amo》ripeto《E so che avresti potuto avere una vita più facile e non mi avresti scelta》unisce immediatamente le nostre labbra mordendosi quello inferiore facendomi gemere di dolore fino a farlo sanguinare segnando il suo passaggio li《Dovresti davvero smetterla di dire queste idiozie. Sei mia maglio e ti amo piú della mia vita, non avrei mai potuto scegliere qualcuno di diverso da te》annuisce lasciandogli un'ultima bacio《Come riesci tu a darmi sostegno non ci riesce nessuno》 ridacchiamo scuotendo la testa《Sono o non sono il miglior marito del mondo?》
《Certo, certo》.
Poso di nuovo lo sguardo sul portico dove Lexie e Amelia sono scomparse,《Dovremmo davvero andare o penseranno che siamo scappati o persi》apro la portiera scendendo ed ecco una folata di aria calda colpirmi non pieno viso facendo svolazzare in ogni direzione il vestitino che indosso《Ho visto un costume rosso fuoco che potrebbe far scaldare gli animi a chiunque》 scuoto la testa abbassando la leggera stoffa che fluttua, lui ha sempre un modo tutto sui per smorzare la tensione e non sempre funziona《Non eri tu l'uomo non camera con me questa mattina quando lo messo o ti ho scambiati per qualcun'altro?》domando guardandomi indietro《Ricordo anche che quello stesso uomo ha fatto un complimento che non posso davvero ripetere ma forse ripeto, mi sbaglio》rise, una risata di gusto che ti contagia, che riesce a farti passate ogni pensiero, certo per un breve momento ma ci riesce facendomi sollevare l'umore.
《Come sei divertente》si lamenta chiudendo il suo sportello e facendo il giro dell'auto venendomi incontro ma qualche passo prima di raggiungermi perde il sorriso《Lo so, é una delle tante qualità che ti ha portato ad innamorarti di me》poggia le mani sui miei fianchi attirandomi verso di se《Tesoro》inizia con voce smielata posando più volte le labbra sul lobo del mio orecchio《Se mi fossi innamorata del tuo senso dell'umorismo non ti avrei sposata》.
Che bastardo.
Lo schiaffeggio suo braccio mettendo su una faccia offesa.
Non sono così pietosa quando faccio battute e lui ad essere esagerato《Michael Rodriguez》 lo rimbecci《Angie Marie Evan Rodriguez》adora dire il mio nome completo soprattutto perché lo usa quando entrambi cerchiamo di sembrare seri quando l'ilarità sta per raggiungere livelli stratosferici《Non sono così pessima》mi lamento facendomi stringere《No, non lo sei pensavo soltanto che dovresti migliorare un pò》struscio il naso contro il petto lasciato scoperto dalla camicia candidamente bianca abbottonata per metà《Pensavo che potremmo andarcene a casa》 dico mettendo su uno sguardo malizioso《Non ci pensare neanche Angie》mi allontana intrecciando di nuovo le nostra dita《Adesso fai la donna grande quale sei ed affronti i tuoi demoni》stringo la presa intorno alla sua mano《I miei demoni sono solo ricordi》
《Sono quelli ad essere dolorosi》.
Ci guardiamo ancora qualche altro istante negl'occhi comunicando in uno strano silenzio prima di salire le scale ed entrare dentro la villa, da fuori provengono molte voci e tutte insieme formano il caos assoluto.
Tutti sono già qui.
Paul e Richard davanti al barbecure che discutono sulla cottura della carne, Enrica che asciuga Margò, Rossana che culla Niki, Josh che abbraccia Lexie stampandole innumerevoli baci sul volto ed Amelia che guarda la scena commossa.
Ed eccoci qui.
Respiri profondi e affrontiamo questa giornata che si prospetta essere molto lunga.
《Angie》volto lo sguardo verso il barbecure dove Richard contento mi saluta con in mano delle pinze ed un sorrido grandissimo, a quanto pare ha vinto contro Paul《Ciao》dico andando verso di lui così da poterlo salutare con un abbraccio che lui di certo non rifiuta《La tua presenza manca in questa casa》sussurra stringendomi ancora un pò《Lo so, mi dispiace non poter venire più spesso》
《Adesso vai a salutare quella pazza di mia moglie prima che mi uccida con lo sguardo, ti sto trannendo troppo per i suoi gusti》guardo la donna che ci fissa con le braccia incrociate al petto sbattendo un piede sul marmo lucido a ritmo della musica messa di sottofondo, facendomi ridere, la tensione comincia a sciogliersi《Corro non si voglia che ti uccida》faccio qualche passo《Grazie per avermi considerato》si lamenta Paul togliendo la carne dal fuoco che mi sembra un pò troppo cotta《O dai non borbottare, sai di essere sempre nel mio cuore》 scherzo accompagnando il tutto con un'occhiolino.
Il nostro rapporto e decisamente mutato.
Ne che prima ci odiassimo solo che aveva delle paure che alla fine etano infondate poiché Nathan se ne é andato.
Amelia apre le braccia appena vede che mi dirigo verso di lei pronta ad accoglierli come solo lei sa fare《Ecco qui un'altra delle mie figlie》inspiro a pieni polmoni l'odore di lamponi che emana la donna《Anche se non sei un'Anderson fai parte di questa famiglia》annuisco godendomi quell'affetto《Anche voi fate parte della mia famiglia》.

A volte ritornano... Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora