1.Cosa ci fai qui?

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"Coppia"
"Full"
"Poker"
"Scala reale" esultò uno degli uomini seduti al tavolo tirando a sè tutto ciò che prima era al centro.
Nell'aria c'era un forte odore erba e fumo, era l'odore tipico delle serate in cui venivano i soci del fidanzato di mia madre a giocare a poker.
Odiavo quelle persone, ma forse più di tutti odiavo quella casa e,di conseguenza, anche la situazione in cui vivevo da otto anni a questa parte.

Attraversai la stanza con addosso gli occhi dei cinque uomini seduti al tavolo e salii velocemente le scale che portavano al piano di sopra, entrai in camera mia e accesi il pc.
Era un mercoledì sera, sarei voluta uscire ma alla fine la pigrizia aveva preso il sopravvento, convincendomi che fosse meglio rimanere in casa a vedere le repliche di Gossip Girl ingurgitando le peggio schifezze fossero presenti nella dispensa.

Con i miei che facevano gli spacciatori, era quasi normale che avessi pochi amici.
Quei pochi non credo fossero al corrente della situazione, il compagno di mia madre avrebbe ucciso chiunque avesse avuto il coraggio di parlare.
Solo Alex, il mio migliore amico, sapeva qualcosa, era il figlio di un ex socio del compagno di mia madre perciò era anche lui "del settore".

Mia madre era giù di sotto insieme agli altri, sembrava che stesse bene ma nessuno avrebbe saputo mai come stesse veramente, da cinque anni a questa parte era cambiata un sacco.
Al piano di sotto la partita a poker andava avanti tra un'imprecazione e l'altra, probabilmente dovute alla perdita di una grossa somma di denaro o di qualche orologio costoso.
Solitamente erano cinque gli uomini che partecipavano, erano tutti soci di Fabrizio ed erano spesso e volentieri a casa nostra, non ero sicura che spacciassero tutti ma in ogni caso era gente con cui era meglio non avere a che fare.
Ciò che non mi andava a genio era che loro sapevano molto su di me, mentre io su di loro sapevo ben poco, al di fuori del nome e del cognome.

La situazione che si era creata in quella casa mi inquietava e non poco.
Dal momento che la rete internet pareva in coma decisi di spegnere tutto e di provare a dormire, sarei uscita quando tutti se ne sarebbero andati.

Senza nemmeno cambiarmi mi infilai sotto il piumone e cercai di dormire, ma il risultato non fu come pensavo.
Mi rigirai sotto le coperte per un po', fino a quando sentii un silenzio tombale e il rumore di una macchina fare retromarcia e partire, segno che al piano di sotto non c'era più nessuno.

Mi infilai le adidas e indossai una felpa nera, presi le chiavi e il telefono e scesi le scale più silenziosamente di quanto potessi, invece di uscire dalla porta principale sarei uscita da quella di servizio in cucina.

Aprii la porta e la richiusi velocemente, per poi continuare ad avanzare al buio.
Sbattei contro qualcosa, o meglio qualcuno.
La luna rifletteva quel poco di luce che bastava per intravedere i suoi occhi continuare a fissarmi, era molto più alto di me e nonostante fossi abituata a vederlo ogni maledetto giorno, non mi ero ancora abituata del tutto alla sua aria da persona che comanda.

Ci avevo parlato poche volte, non mi avevano mai convinto il suo modo di fare e il suo modo di essere.
Persi un battito.
Era forse quello che più mi intimoriva, sembrava essere gentile ma avevo rivalutato la mia idea quando lo vidi freddare un ragazzo.

"C-Cosimo?" Chiesi incredula.

Che cazzo ci faceva ancora in casa mia?

"Dove te ne vai a quest'ora?"
"Io...beh,ecco...ho finito le sigarette e andavo a prendere un pacchetto nuovo" mentii.
Se gli avessi detto che uscivo con i miei amici avrebbe fatto la spia, ne ero sicura.
"Oh,capisco. Dubito che ci sia un tabaccaio aperto alle tre del mattino"
"Già,mi fai passare?" tagliai corto.
"Non ci vuole una laurea ad Harvard per capire che non stai uscendo per un pacchetto di sigarette"
"Ma-ma cosa dici?"
"Ti ho visto come guardi Alex, stacci alla larga"
"È il mio migliore amico"
"Io ti ho avvisata, comunque stai tranquilla, non dirò niente a Fabrizio se è questo quello che ti preoccupa, ma cerca di non farti sgamare"
"Grazie"
"Di nulla"

Scarface || Gué PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora