17.This is cocaine

1.4K 55 11
                                    

Firmai il biglietto ed uscii di casa senza far rumore, tornai a casa mia e presi la moto, per raggiungere infine l'officina di Jake.
Volevo fare un controllo generale alla mia moto e saperne di più sull'offerta dell'Harley che mi aveva fatto.
In pratica aveva trovato un'Harley 883 nera da sistemare e se mi piaceva aveva detto che mi avrebbe fatto uno sconto.
Non me lo feci ripetere due volte.
Alle nove del mattino ero già in giro per le strade di Milano alla ricerca dell'officina.
Dopo qualche bestemmia mentale trovai la via giusta e neanche dieci minuti ero parcheggiata lì fuori.
L'officina era gestita da Jake e un paio di amici del Berlin.
Tutta gente buona, insomma.
Mi tolsi il casco e avanzai verso l'entrata.
"Ciao Vigo" lo salutai baciandolo su una guancia.
"Ciao Giu' "
Salutai anche gli altri e andai a vedere la moto quasi nuova.
Era abbastanza scassata, bisognava risistemarla da cima a fondo.
"Da così non è il massimo da vedere, ma se la rivernici e ci cambi il telaio già è meglio" spiegò il tipo con la felpa dell'Adidas di cui non ricordavo il nome.
"Beh sì, quanto verrebbe a costare?"
"Poco, di preciso quanto non me lo ricordo, ma è sicuramente meno di una nuova"
"Immagino"
"Ma sei riuscita a portare Cosimo in moto?"
"Eh no" risi "Le moto non gli vanno molto a genio"
"Romeo,  la tipa va veloce quasi peggio di me in moto" disse Jake mettendomi una mano sulla spalla.
"Complimenti" rise Romeo.
"Dai Vigo,  più veloce di te la vedo difficile"
"A detta di Cosimo, non ti fai problemi ad accellerare"
Scrollai le spalle e andai a prendermi una lattina di Coca dallo scaffale.
"Quindi con la moto che fai?"
"Ci penso ancora un po',  non ho ancora tutti i soldi per pagarla"
"Se vuoi me li dai a rate, non c'è problema"
"No Vigo,  davvero. Non voglio avere debiti in giro"
"Come preferisci"
"La tua moto è da controllare?" chiese un tipo che a giudicare da com'era vestito poteva essere il meccanico.
"Sì, ti lascio anche le chiavi" dissi appoggiando le chiavi sul piano da lavoro.
"Va bene, a dopo"
"A dopo" dissi uscendo dall'officina a piedi,  una passeggiata mi avrebbe fatto bene.
Guardai l'ora,  era ancora tremendamente presto e Cosimo dubitavo che fosse sveglio.
Composi il numero di Federica e aspettai che rispondesse.
Già che ero dalle parti di dove abitava lei,  potevamo fare colazione insieme.
"Pronto?"
"Ciao Giu',  dimmi tutto"
"Sono quasi sotto casa tua, sei in giro?"
"No, se vuoi sali pure"
"Dieci minuti e arrivo"
Feci un passo dal panificio e presi due cornetti alla crema, dopodiché andai a citofonare a Federica.
Cinque minuti dopo ero già seduta accanto a lei sul divano.
Di Daniele non ce n'era nemmeno traccia per fortuna.

"Novità?" chiese addentando il cornetto.
"Un sacco"
"Dai dai,  racconta"
Gli raccontai del mio fidanzamento con Cosimo e della vacanza, lei in cambio mi rivelò di essere entrata in un giro d'affari con suo cugino.
Sbiancai quando seppi che sapeva che anche Cosimo e tutti gli altri erano del settore.
"Scusami se non ti ho detto nulla" dissi dispiaciuta.
Era la mia migliore amica, non mi piaceva nasconderle delle cose.
"Tranquilla, lo capisco.  Ho saputo della storia di Alex, adesso capisco un bel po' di cose... Capisco anche perchè non siete mai stati insieme"
"Fabrizio e suo padre prima erano soci, poi per dei debiti non saldati iniziarono a farsi la guerra e quello che ne pagò le conseguenze fu Michele" spiegai.
"Chissà che fine ha fatto Alex..."
"Già...Davide?"
"Davide era da me giusto ieri sera, devo dire che lo vedo diversamente" disse lei.
"Diverso come?"
"Più uomo, ecco"
"Ho capito"
Davide mi aveva confidato di essersi preso una cotta per lei e speravo che si trovassero a vicenda.
Forse Davide l'avrebbe convinta che lo spaccio non era per lei.
"Vuoi? " chiese porgendomi una sigaretta.
"No grazie, ora sto bene"
"Come vuoi" disse accendendosela.
"Fede... Stavo pensando... "
"Cosa? "
"Sicura di trovarti bene nel giro di tuo cugino?"
"Sì sì, sono simpatici quelli del suo giro"
"Per favore,  non ti rovinare"
"Tranquilla" sorrise.
Mi alzai e la abbracciai.
Non volevo che finisse come Michele.
"Anche con gli acidi, smettila"
"Sono una cosa occasionale, ogni tanto un trip ci sta" spiegò.
"Anche tuo cugino si sfonda di acidi? "
"Lui è passato direttamente alla coca"
"Non provarla"
"Nemmeno te" prese la palla al balzo.
"Affare fatto" dissi porgendole la mano.
"Affare fatto"
Speravo che mantenesse il patto.
Dovevo mantenerlo anche io, finché ero con Cosimo sicuramente non avrei mai provato.
Rimasi da Federica ancora un po',  poi andai a recuperare la moto in officina.

Scarface || Gué PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora