25.Ho bisogno di parlarti

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Finalmente ero riuscita a convincere l'infermiera a lasciarmi fare una doccia in santa pace, avevo bisogno di pensare ed il modo migliore era farlo sotto un getto d'acqua bollente.
Avevo sentito Cosimo per messaggio e aveva detto che sarebbe passato nel primo pomeriggio, quindi avevo un'intera mattinata per annoiarmi a morte.
Mi cambiai con i vestiti che mi aveva procurato Federica e andai alla ricerca del cavo del caricabatterie.
Avevo addosso un paio di leggins e una maglietta bianca un po' più grande, probabilmente era di Cosimo.
"Buongiorno" sentii una voce alle mie spalle.
Mi girai di scatto.
Incrociai lo sguardo con quello del ragazzo dagli occhi e dai capelli scuri che avevo sempre chiamato Daniele, colui che voleva entrare nel giro di Fabrizio.
Il cugino di Federica.
"Cosa ci fai qui?" Chiesi non capendo il motivo per cui fosse lì.
"Ero in giro e sapevo che eri sola, tieni ti ho portato questo" disse porgendomi un sacchetto del panificio.
Lo aprii e ci trovai dentro una brioches alla crema.
"Carino da parte tua"
"Già"
"Ora puoi anche andare" dissi cercando di mandarlo via, non volevo averci a che fare.
"Voglio solo parlare"
Posai il sacchetto sulla specie di comodino e alzai lo sguardo.
"Parlare di cosa?"
"Del tuo Cosimo"
"Dimmi, allora" lo sfidai.
"Non fidarti così tanto, ci sono cose che tu non sai"
"Sono tutti bravi a parlare, Daniele" commentai.
"Io ti ho avvisato" commentò.
"Okay, come vuoi, ora però se te ne vai é meglio"
"Con calma, tanto richiusa qui dentro non puoi fare nient'altro di meglio"
Aveva dannatamente ragione.
"Visto che vuoi così tanto parlare, perché non mi dici che cazzo vai a dire in giro su me e te?"
"Ho detto solo la verità"
"Io e te non siamo mai andati a letto insieme" sentenziai.
"Ne sei così sicura? Eri mezza nuda nel mio letto" mi fece notare.
"Questo non vuol dire niente"
"Può anche voler dire tutto"
"Senti, non so cosa tu voglia da me ma ti chiedo di lasciarmi in pace, specialmente ora che con Cosimo le cose vanno bene"
"Non fidarti così ciecamente di lui, non é tutto quel sant'uomo che gli piace far credere"
"Di sicuro é molto meglio di te" sputai acida.
"Entro metà Gennaio cambierai idea, vedrai"
"Non penso proprio"
"Rivaluterai sia me che lui, ne sono sicuro"
"Rimani pure nella tua convinzione, non succederà mai"
"Fossi in te non mi fiderei di tutto quello che ti dicono... Detto ciò me ne vado, a presto"
Lo guardai uscire dalla stanza.
"Ma vai a farti fottere"
Da una parte volevo avvisare Cosimo, ma dall'altra mi dicevo che chiamarlo per una cazzata simile fosse abbastanza inutile.
Mi incuriosiva sapere a cosa si riferisse Daniele.
Quel ragazzo era troppo misterioso per i miei gusti.

Da : Cosimo❤
"Hai avuto notizie di Fabrizio?"

A : Cosimo❤
"Da quanto ne so ha rotto con mia madre"

Da : Cosimo❤
"Non vorrei che avesse provato a fare con te quello che ha fatto con tuo padre"

A : Cosimo❤
"Ci deve giusto provare, poi é la volta che lo ammazzo con le mie mani"

Da : Cosimo❤
"Per il resto tutto bene?"

A : Cosimo❤
"Più o meno"

Da : Cosimo❤
"Devo venire lì?"

A : Cosimo❤
"Sì"

Da : Cosimo❤
"Arrivo"

Nel giro di mezz'ora lo vidi arrivare di fretta nella mia stanza.
Aveva due occhiaie che facevano paura.
"Cosimo"
"Non ho dormito niente stanotte" spiegò ancora prima che finissi la domanda.
"Okay va bene"
"Di cosa volevi parlarmi?"
"É venuto Daniele poco fa..."
Lo vidi serrare i pugni.
"Continua" disse guardandomi negli occhi.
"Mi ha detto una cosa..." Abbassai lo sguardo.
"Che cosa?... Ti ha fatto del male?"
"No, nient'affatto... Mi ha solo detto che entro Gennaio succederà qualcosa"
"Non succederà niente, non preoccuparti"
"Non ci riesco a non preoccuparmi!"
Lo vidi cambiare espressione, era come se gli fosse venuto in mente qualcosa.
Qualcosa di non necessariamente bello.
"Cosimo..."
"Cazzo..."
"Cosa..."
"Niente, ora devo andare... Ci vediamo dopo" disse frettolosamente prima di avviarsi verso la porta.
Non capivo cosa stesse succedendo.
Non volevo farmi dei castelli mentali, però qualche presentimento ce l'avevo.
Qualcosa mi diceva che Daniele, in qualche modo, ci aveva azzeccato.
Entro Gennaio sentivo che sarebbe successo qualcosa.
Passai una mezz'ora buona a non far niente, a parte qualche giramento di testa mi sentivo bene.
Mi alzai dal letto ed andai a cercare un'infermiera che mi desse ascolto, volevo chiedere entro quanto mi avrebbero dimesso.
Girai un paio di volte tutte le camere del piano, fino a quando trovai l'infermiera che ci provava con Cosimo.
"Quando potrò uscire?"
"É stabile, se vuole entro questa sera é già a casa"
"Va benissimo"
Tornai in camera saltellando qua e là per il corridoio, avevo un sorriso che partiva da un orecchio e arrivava all'altro.
Non vedevo l'ora di tornare a casa e stare un po' con Cosimo, parlare e poi fare quello che sarebbe successo dopo.
Aprii la porta della mia camera e il mio sorriso si spense.
"Di nuovo tu?" Chiesi con quanta più arroganza possibile.
"Esci da questa stanza!" Dissi cercando di mantenere la calma.
Daniele continuava a fissarmi con i suoi occhi scuri, quel ghigno che aveva dipinto in faccia non mi piaceva per niente.
"Ehi bella, cosa ti prende? Non vuoi stare un po' qui con me?" Chiese avvicinandosi pericolosamente a me.
Indietreggiai fino a sbattere contro il muro con le spalle.
"Dai..." Sussurrò con voce calda fissando le mie labbra.
Portai le mani avanti e feci per respingerlo, ma non ci riuscii.
Sentii le sue labbra sfiorare le mie, la sua lingua passò sul mio labbro inferiore e chiese ingresso alla mia bocca.
Lo respinsi ancora e riuscii nel mio intento.
Si staccò da me e mi guardò un attimo, per poi fare un sorrisetto compiaciuto.
"Stammi bene"
"Vaffanculo" sputai acida.
Istintivamente mi portai una mano alla nuca.
Sentii una fitta e le palpebre farsi pesanti.
Sentivo gli occhi bruciare ed iniziavo ad avere freddo.
Mi sentivo tremare.
Non volevo farmi prendere per nessun motivo dal panico.
Mi accasciai al muro, dopo sentii solo l'impatto con le piastrelle del pavimento.

Scarface || Gué PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora