"Dai, dimmi." Mi incalzò, continuando a guardare la strada.
"No Cos, prima accosta."
"Ma dai, che sarà mai."
"Fidati!"
"Va bene, va bene, alla prima stazione di servizio mi fermo." Rispose sbuffando.
"Mi ringrazierai."
"Per? Dai, non fa alcuna differenza se me lo dici mentre guido o mentre siamo fermi."
"Come vuoi." Scrollai le spalle, "Ecco, Cosimo..."
"Quando mi chiami per nome é qualcosa di grave." Commentò lui a bassa voce.
"Dipende dai punti di vista."
"Dai, per favore, parla."
"Ecco... Beh, sai com'é, ogni mese... Oh, fanculo. Ho un ritardo." Dissi velocemente e senza pensare a ciò che stavo dicendo sul serio.
Tirò un'inchiodata in mezzo all'autostrada, che grazie al cielo era deserta a quell'ora.
"Porco cane, Cosimo, avvisa quando fai così!"
"É stato il momento, scusami... Quindi..."
"Non lo so, ma é probabile."
"Quanto probabile?"
"Tanto."
"Di quanti giorni é in ritardo?"
"Otto."
Sbiancò di colpo.
"Oh cazzo."
"Non lo abbiamo più usato."
"No?"
"Credo di no, cioé..."
"Aspetta, fammici pensare."
"Intanto metti in moto che poi ci tamponano."
"Giusto, giusto."
Ripartì e tra noi calò un silenzio tombale, lui doveva essere più traumatizzato di me.
"Amore.." richiamò la mia attenzione, era la prima volta che mi chiamava così, "Hai già fatto il test?"
"Non ancora... Non ce la faccio."
"Dici che all'autogrill ce l'hanno?"
"Credo di sì."
"Okay, almeno ci togliamo tutti i dubbi."
"É meglio, é meglio."
Sapevo quanto lui non volesse figli e di quanto fosse impensabile metterne uno al mondo con il tipo di vita che conducevamo.
Come avremmo fatto a stare tranquilli se già ci stavano per uccidere in albergo?
"Parlami, ti prego."
"Stavo solo pensando."
"A che cosa?"
"Non... Non lo so."
"Tranquilla, non farti mille paranoie, magari é negativo."
"Ho paura di no."
"Non pensiamoci, dai."
"Cosimo.."
"Sì?"
"Metti caso che fossi incinta sul serio.."
"Giu', un bambino non può crescere tra una sparatoria e qualche omicidio, non..."
"Quindi mi stai dicendo che non lo vuoi?" Chiesi, interrompendolo.
"No, ho solo detto che un bambino non può vivere in una situazione simile, dobbiamo cambiare per forza."
"Magari é la volta buona."
"Lo spero tanto, per quanto riguarda il tenerlo o no, questo sta a te deciderlo."
Annuii solamente, per poi spostare lo sguardo altrove.
"Non so che cazzo fare." Dissi massaggiandomi le tempie.
"Non lo vuoi?" Chiese lui, rivolgendomi uno sguardo.
"Non é questo..."
"Che cosa?" Chiese non capendo.
"Cosimo, tu questo bambino non lo vuoi." Affermai.
"Non ho detto questo."
"Lo hai lasciato intendere."
"Ma no, Giu. Te lo direi esplicitamente... Ora però stai tranquilla, qualsiasi cosa succeda lo sai che non ti lascio andare."
"Ti amo, lo sai." Risposi semplicemente.
"Anche io, tanto."
"Sai una cosa? Onestamente non mi dispiacerebbe se fosse positivo, il test.
Sarebbe la volta che cambieremmo stile di vita, vivere in questo modo mi ha rotto il cazzo, Vigo e il Don lo hanno capito prima di me."
"Sei sicuro di voler lasciare tutto?"
"Sì, ho capito parecchie cose rispetto all'anno scorso, non ho più voglia di avere a che fare con infami."
"A dire il vero anche io... Poi non é che posso parlare più di tanto perché di cose non ne ho viste tante quanto te, ma nel mio piccolo posso dire di essere stufa di avere a che fare con gente come Fabrizio."
"Guarda che anche tu non é che hai visto così poco.
Nove anni, se non di più, in quella casa ho visto come te li sei passati e grazie a Dio non sei finita male come credevo."
"In che senso? Come pensavi?"
"Fabrizio ne aveva pensate tante e mi aveva confidato certe cose che lasciamo perdere."
"Mi odiava, lo sai."
"Lo so, lo sapevo... Ma non credevo così tanto da metterti le mani addosso.
Diciamo che con te pensavo non lo facesse, almeno per rispetto di tua mamma... Invece..."
"Invece non é andata così... Ma non pensiamoci, é meglio."
"Sì, esatto."
Nel giro di una mezz'ora, grazie al navigatore e ad internet, riuscimmo a trovare un bed& breakfast per passare la notte, il giorno dopo avremmo trovato qualcosa di meglio."Vuoi che ti vado a prendere quella cosa? Così ci togliamo tutti i dubbi."
"Okay..." Annuii.
"Vuoi venire con me o preferisci aspettarmi qua?"
"É uguale... Hai capito quale prendere?"
"Sì, sì."
"Va bene..."
"Allora vado, cerco di fare il più presto possibile, ti amo!" Disse uscendo velocemente dalla porta.
A sentirlo parlare si capiva benissimo chi fosse il più agitato dei due, nonostante non fosse lui quello potenzialmente incinto.
Avevo un presentimento strano, forse davvero sarebbe stato positivo.
Nel giro di venti minuti lo vidi tornare di fretta, per poi porgermi in mano quella stupidissima scatoletta.
Mi alzai da letto e la rigirai un attimo tra le mani, sapevo benissimo come farlo ma non ero più sicura di volerlo fare.
"Cosimo..."
"Vuoi che venga con te?"
"Sì... Altrimenti ci svengo..."
"Va bene, stai tranquilla." Disse venendomi incontro.
Entrammo in bagno, lui si sedette sul bordo della vasca ed io procedetti come da regolamento."Hai fatto?"
"Sì."
"Quanto dobbiamo aspettare?"
"Qualche minuto, c'é scritto tutto nel foglio." Dissi appoggiandomi al lavandino.
"Mi passi il foglio?"
Annuii e gli porsi il foglio illustrativo, per poi vederlo rigirare in tutti i modi possibili e leggere attentamente ogni voce riguardante il risultato finale.
"Okay, ho capito... Se ci sono due linee é positivo, se ce n'é una sola é negativo... Non dovrebbe essere difficile."
"Esatto."
"Dai, stai calma." Disse prendendomi una mano e stringendomela.
"Guardaci tu, ti prego."
"Certo, come vuoi."
"Sono passati i minuti?"
"Quasi."
Si alzò dal bordo della vasca e andò a posizionarsi davanti al pianale dove avevo lasciato quell'aggeggino infernale, che in quel momento mi stava causando più ansia che altro.
Sentivo freddo alla parte bassa del corpo, proprio come quando uno sta morendo dalla paura.
Prese nella mano destra il foglio e nell'altra il test, per poi spostare lo sguardo da una parte all'altra almeno tre volte.
"Quindi? Cosimo, ti prego."
"Beh..." Disse posandolo, "Mi sa che tra nove mesi ci sarà un bambino che girerà per casa nostra." Sorrise.
"Oddio." Risposi mentre delle lacrime, che non capii se fossero di gioia o altro, scendevano giù dalle mie guance.
Lui continuava a sorridere, mentre io stavo praticamente piangendo.
Mi ritrovai tra le sue braccia in un nanosecondo e godetti ancora una volta del suo calore.
"Ti amo..."
"Anche io, anche io... Comunque non potevo leggere cosa migliore, te lo giuro." Rispose sussurrando.
"Cazzo, stavolta sì che sono contento alla notizia di un bambino." Disse ancora, ridendo.
"Scemo." Risposi abbozzando una specie di risata.
"Quindi lo teniamo?"
"Certo che lo teniamo, Giù!"
In quel momento, l'unico 'grazie' che seppi dirgli, fu baciandolo.
Venne istantaneo, con quella frase aveva detto molte più cose di quante ne pensasse.
Era la prova che il nostro amore, nonostante il divario di età e tutto il resto, era vero.
"Andiamo di là?" Domandò poco dopo, prendendomi per mano.
"Dopo potremmo andare al mare, in fondo siamo venuti qui per questo."
"Per ora preferisco se rimaniamo qui, almeno siamo più al sicuro... Sono amici di Marra, i proprietari."
"Ho capito."
Si stese sul materasso, per poi invitarmi a fare lo stesso.
Appoggiai la testa al suo petto e cercai di rilassarmi.
La sua mano finì sulla mia pancia, per poi provocare un sorriso spontaneo ad entrambi.
" Abbiamo nove mesi di tempo per sistemarci." Iniziò.
"Esatto."
"Senza dimenticarsi dei bisogni primari." Rispose saggiamente.
Quella risposta mi fece scoppiare a ridere, nonostante il momento continuava a scherzare come fosse niente.
"Quanto sei scemo." Risi ancora.
"Tanto lo so che lo pensi anche tu."
"Speriamo che il bambino non prenda da te."
"Spero per lui che da me prenda ciò che nella vita é essenziale." Rise.
"Ecco."
"Chissà cosa succederà."
"Eh boh, staremo a vedere."
"Nel frattempo dobbiamo pure dirlo ai tuoi, a mia madre e a tutti gli altri."
"Immagino la faccia di Marra."
"Secondo me muore sul colpo." Risi.
"Secondo me non ci prende sul serio, penserà che sia uno scherzo."
"E invece..."
"Comunque prima l'ho sentito, é probabile che ci raggiunga inisieme a tutti gli altri."
"Per la quello che é successo prima?"
"Già, gli ho detto che non mi sento sicuro da solo. Questa volta ci é andata bene, ma la prossima non lo so."
"Ho capito, ho capito.
Comunque non credo succeda altro, anche con Fabrizio ricordo che due colpi vicini non li facevano mai."
"É sconveniente."
"Esatto, ti puoi far sgamare subito."
"Non posso chiedere di meglio." Borbottò poco dopo.
"Cosa?"
"Dicevo, non potrei chiedere di meglio. Oltre che bella sei anche sveglia."
"Ma no, é che dopo anni queste cose le impari... Oh andiamo, lo sai meglio di me."
"Vero, vero."
"Ora abbracciami." Dissi rigirandomi su un fianco.
Sentii le sue mani stringermi in vita e la mia schiena contro il suo petto nudo.
"Sei venuta dal nulla e ti sei presa tutto."
"Cosa?" Chiesi non avendo capito a pieno la frase appena pronunciata.
"Nulla, ora dormi."
"Okay."
"Buonanotte."
"Ma sono le tre del pomeriggio." Gli feci notare.
"Non importa."
"Va bene, buonanotte allora."Cosa ne pensate?
Spero vi sia piaciuto ❣
-Passate dalla mia nuova storia "Solo per te", su Sfera Ebbasta, se vi va🔥
La storia conta più pochi capitoli, però ne ho una, anzi due, in cantiere, sempre su Gué.
Al prossimo capitolo 💓
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Scarface || Gué Pequeno
FanfictionGiulia ha diciannove anni e da quando ne ha undici vive tra l'illegalità del lavoro del compagno di sua madre e i ricordi di una vita passata fin troppo velocemente. L'unica sua fortuna\sfortuna è di avere a che fare con Cosimo, dolce e premuroso m...