COSIMO'S POV
Il freddo mattutino era una cosa a cui non mi sarei mai abituato : erano anni che vivevo a Milano e ancora non sopportavo il fatto che a Gennaio ci fossero così pochi gradi.
Dentro al mio Range Rover, però, il caldo era sovrano grazie al riscaldamento che ero solito accendere appena mettevo in moto l'auto.
Ero diretto a Cinisello Balsamo per parlare con Gionata e gli altri di un giro che secondo me non andava.
Il giro dei Nigeriani in piazza Duomo e in centro iniziava a non essere più quello di prima, non vedevamo più gli stessi soldi ed eravamo in costante pericolo vista la minoranza numerica.
Parcheggiai la macchina poco distante dalla casa del mio socio ed andai a citofonare a casa sua, mi aprirono il portone e salii al piano.
Fortunatamente il giro di spaccio non era più la mia unica fonte di soldi, da quando l'incontro con lo stilista era andato bene avevo praticamente lanciato la mia nuova linea di abbigliamento.
Avevo bisogno di pareri e di modelli per il sito internet, trovavo Giulia molto adatta a quel genere di cose ma probabilmente non voleva saperne più di me.
Da parte mia, invece, avevo un sacco di cose da dirle.
Ad esempio non ero così sicuro che Silvia fosse incinta vista la sua scarsa pancia.
L'avevo vista nuda più volte nel giro di una settimana e mi sembrava fin troppo magra.
Forse era solo una mia impressione, forse mi stavo autoconvincendo di non averla messa incinta.
Giulia mi mancava."Ciao fra,entra pure" disse Gionata venendo ad aprire alla porta di casa sua.
"Grazie"
"Dimmi tutto" disse sedendosi sul divano.
Feci come lui ed iniziai a raccontare i miei dubbi.
"Quello l'ho notato anche io, infatti sono un paio di sere che Mirko va a controllare che non facciano i furbi"
"Oh, perfetto" sospirai "Dato che ho fatto partire la nuova linea di abbigliamento, ho portato qualche maglietta"
"Grazie bro"
Gli porsi le tre magliette che avevo portato e mi accesi una sigaretta, preceduto da lui.
"Nel caso facciano i furbi, te ne occupi tu?"
"Ci penseranno Falco, Ciccio e tutti gli altri" rispose, alludendo agli altri membri del suo clan.
"Posso offrirti qualcosa?" Domandò sbuffando il fumo.
"Un caffé, se non ti dispiace"
"Sere, fai un caffé al Guercio?" Urlò alla fidanzata che, probabilmente, era in cucina.
"Subito" rispose Serena allo stesso tono.
"Bro, tutto apposto?"
"Normale" risposi vago.
"Lo vedo, sei pensieroso"
"La tipa con cui sto non me la racconta giusta"
"Cioé?"
"Dice di essere incinta, ma é troppo magra, ci ho fatto caso ieri sera mentre me la facevo"
"In casa dovrebbe avere dei fogli dell'ecografia o comunque un qualcosa dove ci sia scritto che é incinta"
"Non ce ne sono, ho cercato poco fa"
"Frate, allora mi sa che non stai diventando padre"
"Cazzo, speriamo... Non voglio un figlio da lei"Ad interrompere i nostri discorsi fu Serena, la fidanzata di Gionata, che entrò in salotto con il mio caffé.
"Grazie" sorrisi.
La guardai un po', era spiccicata a Giulia, l'unica cosa che la differenziava era il diverso colore di capelli.
"Sere, una tipa incinta dovrebbe avere in casa delle ecografie, vero?"
"Beh sì, però non necessariamente : per sapere di essere incinta basta il test"
"Hai una sua foto recente?" Chiese Gionata.
"Ne abbiamo fatto ieri sera allo specchio"
Cercai nella galleria le foto della sera precedente : raffiguravano me e Silvia in intimo davanti allo specchio.
Diedi il telefono a Serena e la lasciai guardare ed ingrandire la foto.
"Di quanto dovrebbe essere?"
"Tre mesi"
"Magari é incinta, ma di tre mesi proprio no"
"Fra, occhio che non stia facendo da spia a qualcuno"
"Onestamente non lo so""Sere, ti ha mica chiamato Luca?"
Al sentire quella voce mi girai di scatto, mi sembrava un'allucinazione.
Era lì in tutta la sua bellezza nonostante si fosse appena svegliata, era bella come sempre.
Aveva ancora la voce impastata dal sonno, addosso aveva una maglietta, di almeno due taglie più grandi della sua, che le copriva le cosce.
Incrociai il suo sguardo, sembrava sorpresa di vedermi.
Mi sorgeva solo una domanda spontanea : chi cazzo era Luca?GIULIA'S POV
"L'ho sentito prima, ha detto di farti trovare qui sotto per le undici"
"Va bene, perfetto"
Sentivo gli occhi di Cosimo su di me, mi sforzavo d'ignorarlo per non starci male, speravo che Luca mi facesse dimenticare di lui.
Sparii in bagno e mi feci una doccia, mi vestii e mi truccai, dopodiché tornai in salotto con la speranza che Cosimo se ne fosse andato.
Per mia sfortuna era ancora lì tutto solo, probabilmente stava aspettando Gionata.
Gli passai di fianco, lui si alzò e mi bloccò per un polso.
Mi girai ed incrociai nuovamente il suo sguardo.
Dio, quanto erano belli i suoi occhi.
"Posso parlarti un attimo?" Domandò fissandomi negli occhi.
"Certo, va bene"
Finché voleva parlarmi andava bene, poteva essere qualcosa d'importante.
Ci sedemmo l'uno di fronte all'altro e prese parola.
"Silvia non é incinta, ne sono più che sicuro, e Fabrizio c'entra qualcosa"
"Scusami?"
"É così"
"Io cosa c'entro?"
"Stai attenta a tua madre, Fabrizio potrebbe tornare a rompere i coglioni"
"Spero di no"
Sentii vibrarmi il telefono in tasca, segno che Luca mi stava aspettando qua sotto.
"Ora devo andare, scusami"
"Fa niente, alla prossima"
Scesi giù e trovai Luca fuori dal portone.
"Ciao bella" mi salutò con un bacio sulla guancia.
"Ciao Luca"
"Dove ti porto?"
"Dove vuoi tu"
"Perfetto"
Lo seguii fino alla macchina, un Mercedes nero, e salii a bordo.
"Ti porto al mare"
Sorrisi, vivendo a Milano era molto che non vedevo il mare, doveva essere unico il mare d'inverno.
"Come stai?"
"Tutto bene, te?"
"Anche io"
"Prima ho visto Cosimo" sospirai.
"E?"
"Nulla"
"Beh meglio, se te ne dimentichi al più presto poi non ci pensi più"
"Già"
"Questa sera che fai?"
"Credo niente"
"Scendi giù al bar con me? Ti va?"
"Sì, certo"
"Perfetto"Non appena imboccammo l'autostrada, e quindi la strada dritta, la sua mano sinistra dal volante passò al mio ginocchio, per poi risalire fino al mio interno coscia.
Arrossii violentemente e provai a spostargli la mano da lì, ma non ottenni un buon risultato.
Per mia fortuna indossavo un paio di leggins, pensai che se fosse stata una gonna sarebbe stato davvero peggio.
Nell'auto il silenzio, in quel momento, era sovrano : io ero troppo imbarazzata per dire qualcosa di senso compiuto e lui era troppo impegnato a salire lungo la mia coscia con quella dannata mano.
Grazie al cielo dovette fermarsi ad un'area di servizio, così scese ed andò in bagno ed io ebbi modo di pensare.
Ero giunta alla conclusione che non ci sarebbe stato nulla di male nel provare a dimenticare Cosimo con Luca.
L'unica cosa che mi fermava dalla mia idea, era ciò che Diego mi aveva detto la sera precedente.
Non era stato poi così chiaro : non mi aveva dato una motivazione per cui dovessi stare alla larga da Luca.
Quando il ragazzo tornò all'auto, mise in moto e partimmo nuovamente, per arrivare un'oretta dopo.Eravamo mano nella mano sulla spiaggia, avevamo come sottofondo il rumore delle onde infrangersi contro le pietre.
Sorridevo spontaneamente, era una cosa insolita nell'ultimo periodo.
Anche lui sorrideva, non era per niente male.
"Cosa ne dici se andiamo a sederci là?" Chiese indicando un posto indefinito tra le pietre.
"Andiamo" sorrisi.
Andammo a sederci e iniziammo a parlare di tutto, sembrava avesse anche un cervello funzionante.
Mi sfiorò una mano con la sua, ebbi un sussulto e sorrisi per l'ennesima volta per quel contatto.
Una delle cose che più mi piacevano era che ti guardava negli occhi, stranamente in quell'occasione non ero in soggezione.
Notai che si soffermava molto a guardarmi, così feci lo stesso.
Iniziai a guardarlo anche io negli occhi, mi ci persi dentro e non feci caso al fatto che lui stesse lentamente azzerando le distanze.
Mi ritrovai le sue labbra sulle mie e successivamente la sua lingua in bocca.
Chiusi gli occhi, mi tornarono in mente gli occhi di Cosimo, di come baciava lui e di come sapeva farmi sorridere solo con un bacio, a come riuscisse a mandarmi il cervello in pallino con un solo contatto.
Non sapevo chi ascoltare.
Non sapevo se volessi dimenticare Cosimo per davvero e nemmeno se ci sarei riuscita.
Volevo solo lui, non un sostituto.Buone feste!
Il capitolo é corto, spero di riuscirne a portare uno migliore per la prossima volta.
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Scarface || Gué Pequeno
FanfictionGiulia ha diciannove anni e da quando ne ha undici vive tra l'illegalità del lavoro del compagno di sua madre e i ricordi di una vita passata fin troppo velocemente. L'unica sua fortuna\sfortuna è di avere a che fare con Cosimo, dolce e premuroso m...