5.Anche a costo di rimanere da solo

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A cena regnava il silenzio più totale, io e Cosimo ci scambiavamo qualche occhiata d'intesa ma nonostante ciò non riuscivo a stare tranquilla.
Avevo lo stomaco chiuso, l'ansia mi stava divorando dentro.
Sicuramente non era stata una buona idea andare a riprendere l'orologio proprio il giorno in cui quello là sarebbe venuto a casa mia a giocare a poker.
Continuavo a maledicermi mentalmente, lo sapevo che la vita da gangster non faceva per me.

"Tesoro, non hai fame?" Chiese mia madre dopo avermi visto muovere la forchetta a caso nel piatto.
"No, non ho molta fame, avrò esagerato con le patatine questo pomeriggio con Federica"
"Non cambierai mai" rise scuotendo la testa.
"Già"
Cercai di essere il più naturale possibile e di sorridere, ma si vedeva lontano un miglio che ero preoccupata.
"Questa sera esci?"
"Non lo so, sentirò Federica e poi tirerò le somme"
"Ho visto Davide l'altro giorno, è cresciuto"
"Mamma, l'ultima volta che l'hai visto è stato quasi due anni fa"
"Già, sarà che quel ragazzo cresce a vista d'occhio"
"A lavoro come va?"
Le si illuminarono gli occhi, amava parlare del suo lavoro.
"Tutto benissimo, procede bene"
Lavorava come commercialista, era una che ci sapeva fare.
Aveva conosciuto mio padre all'università ed era stato come un colpo di fulmine, un amore a prima vista.
"Sono contento che vada tutto bene" commentò Fabrizio.

Veramente non capivo cosa ci trovasse di bello in lui, non si preoccupava del tipo di vita che conduceva e nemmeno dei suoi precedenti, che a mio avviso erano poco raccomandabili.
Lo aveva conosciuto poco dopo la morte di mio padre e si erano piaciuti fin da subito, frequentavano gli stessi posti ed entrambi si erano ritrovati a tirare di Cocaina o di cose simili.
Lei perché non sopportava il dolore dovuto alla mancanza del marito, lui per la perdita del lavoro che fino a quel giorno lo aveva salvato dalla vita di strada.
Una volta perso quel lavoro iniziò ad avere i suoi giri, fino ad arrivare alla ricchezza che aveva adesso.
Avrebbe avuto abbastanza soldi per mantenere altri cinque figli se solo ne avesse avuto.

"Se vuoi andare in camera vai pure"
"Sì, magari andròa dormire" dissi alzandomi dalla sedia.
"Se hai bisogno, chiama"
Annuii e andai in camera, stavo sperando che ci fosse un contattempo e che la partita di Poker fosse rinviata.

Da : Guè.
"Non preoccuparti per la storia dell'orologio, se tutto va bene non se ne è nemmeno accorto"

A : Guè.
"Lo spero, altrimenti finisco nei casini io"

Da : Guè.
"In ogni caso ricordati che ci sono io"

Lanciai il telefono sul letto e mi sedetti sulla scrivania, incerta su cosa fare.
Sentii bussare alla porta, mi alzai e andai ad aprire.
Mi trovai davanti un Cosimo più preoccupato di me, entrò e andò a sedersi sul mio letto.

"Cosa facciamo? Se andiamo giù quello sicuramente ci riconosce"
"Non lo so, ci sto pensando anche io!" Disse esasperato.
"Non capisco perché sei così preoccupato, in fondo mica sei te quello che ha fregato quel fottutissimo orologio"
"Siamo nei casini esattamente uguali"
"Tu cosa c'entri?"
"Eravamo insieme, si ricorda di entrambi"
Alzai gli occhi al cielo e andai ad appoggiarmi alla finestra, presi il pacchetto di Marlboro Gold e ne accesi una, dovevo trovare un modo per scaricare l'ansia.
"Ne hai una anche per me?"
"Si, prenditela"
Gli porsi il pachetto e ne prese una anche lui, fumammo senza parlarci, eravamo due estranei che fingevano di conoscersi, nessuno dei due si fidava dell'altro, nonostante ci provassimo non ci riuscivamo.
Forse non eravamo poi così diversi nella nostra semplicità, ma eravamo troppo presi dai nostri pensieri per accorgercene.

"Non credi che sia un azzardo continuare così? Insomma guardaci, con una come me dove vuoi arrivare? Non so nemmeno tenere un'arma in mano, mentre te sei abituato a vivere...così"
"Forse hai ragione, continuare così non porterà a nulla di buono ma non possiamo fare altrimenti"
"Molliamo tutto e cambiamo strada"
"Se vuoi cambiare strada fallo, ma non aspettarti che io ti segua. Almeno non ora, non posso lasciare tutto così di punto in bianco" disse buttando fuori il fumo.
"Non so nemmeno io cosa fare, onestamente"
"Prova a restare qua, finché resisti non mollare, me se proprio vedi che non ti piace cambia strada"

Scarface || Gué PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora