Capitolo 1

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-Che scemenza trasferirsi qua- sbottai ricevando solo uno sguardo fulminante da mia madre. Continuavo a non capire il senso di questo trasferimento qua in Irlanda dalla nostra amata Norvegia. Magari si stava meglio in Irlanda per i gradi più alti... per modo di dire... ma non aveva senso.
-Se non lo sai il motivo perché ti lamenti?- mi rispose mia madre aprendo la porta di quella piccola casetta affacciata ad un bosco.
-è perché non me lo dici- tirai un calcio al sassolino facendolo sbattere alla porta
-perché non la smettete?- eravamo riuscite a far parlare mio padre che senza saper il perché non voleva parlare. In quei due c era qualcosa che non andava, qualcosa che mi nascondevano.
Tanto li avrei scoperti in un modo o nell altro.

Arrivò la sera, scese il silenzio cosa che in quel luogo sembrava regnare, mi interessavano i misteri che stavano all interno del bosco dinnanzi casa ma mia madre rovino tutto
-non entrare assolutamente nel bosco-. Sbarrai gli occhi. Già che ero figlia unica, non restavano mai a casa con me e mancava solo questo. Vietarmi tutto, per fortuna l indomani sarebbe venuto il mio migliore amico sennò sarei morta.

A Hazza:
Ciao Hazz💕
Che palle ho il divieto di tutto anche di inoltrarmi nel bosco dinnanzi casa...

Da Hazza:
Ciao Hillary💕
HAI UN FOTTUTO BOSCO DAVANTI CASA?

Hazza o Harry o Harold, uno dei suoi nomi hahah, amava la fantascienza e prima di partire per un posto si informava su tutte le creature fantastiche del territorio, cosa abbastanza stupida.

A Hazza:
Si Hazz... sarebbe bello visitarlo e scattare foto, ma sai come sono i miei

Da Hazza:
Hilly noi ci entreremo lo stesso. Quando arrivò ti spiego

A Hazza:
Va bene caro. Ora vado a dormire 💋

Da Hazza:
Va bene.
Arrivò domani mattina 😙
Notte💕

A Hazza:
Saluta Louis e Notte💙💚

Da Hazza:
Non mancherò😙😆

Spensi il telefono, che era l unica cosa che potevo usare.
L Irlanda mi aveva sempre affascinata, l unico e fisso problema era il lavoro segreto dei miei. Una volta ero riuscita ad entrare in camera loro, ma oramai passati gli anni la mia mente aveva dimenticato tutto.

Forse Harry sarebbe riuscito a spiegarmi qualcosa dato che su questo fatto era lui l esperto del paranormale.

Il letto era comodissimo con lenzuola nere, la stanza era piccolina con pareti bianche e una striscia strana sulle finestre, qualcosa come polverina.
Avrei scommesso che quella cosa non fosse già lì dato che conoscevo i miei e quella cosa la mettevano in qualsiasi parte. Nel mobile non c era niente, solo polvere, per fortuna non quella stupida polverina.

Avevo seriamente bisogno di spiegazioni da Harry.

Provai a chiudere gli occhi per riposarmi un po dopo il lungo viaggio ma sfortunatamente dopo circa 5 ore sentii qualcosa cadere dalla cucina. Pensai "sarà la mamma con attacchi di fame" e richiusi gli occhi ma questo rumorino si trasporto in camera mia facendo apparire mia madre nella porta.
-bastardi tanto vi prendo- io rimasi li senza fare nulla, con gli occhi chiusi, per non farmi vedere.
-cos era?- domandò mio padre assonnato entrando in stanza
-secondo te?- non riuscivo a capire niente
-non lo so- ringraziai mio padre e la sua momentanea ignoranza; solo che mia madre lo disse talmente a bassa voce che non riuscì a capire.
Non mi mossi, non parlai e non feci niente di niente... questo per tutta la notte.

*L indomani*

-noi andiamo a lavoro- disse mia madre senza ricevere una mia risposta
-stasera dobbiamo parlare- dissi scocciata
-sisi non entrare in quel bosco chiaro?- sbuffai e rimani sdraiata sul divano tutta la mattinata quando bussarono alla porta.
Harry. Finalmente era arrivato.

Lo abbracciai facendolo sedere con me sul divano.
Iniziammo a chiacchierare del più e del meno quando arrivò l ora di pranzo, momento della giornata in cui stavo più sola che mai dato che i miei erano a "Lavoro".

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