Russia - 1889
<< San Pietroburgo è davvero incantevole in questo periodo dell'anno. Se saremo fortunate, madame Boacurt ci permetterà di alloggiare alla sua tenuta in periferia fino al sorgere dell'autunno e... Vostra Altezza? Vostra Altezza, mi state ascoltando?>>
Non ci ho mai visto niente di incantevole nel cielo pesante come piombo e l'aria gelida di Russia. Chiudo le tende bordeaux della carrozza, accorgendomi dell'irritazione di Nikolaevna causata dalla mia totale assenza di attenzione nei suoi confronti. Mi aggrappo occasionalmente al telaietto della carrozza quando questa rallenta gradualmente.
<<Perdonami Nil, ma l'arrivo della contessa non è proprio il mio primo pensiero oggi.>>
Ho i sensi in subbuglio. Saremmo già arrivate a palazzo se mio padre non avesse insistito ad attendere mia sorella di ritorno dalle sue giovani compagnie. Sento il suono delle briglie che incitano i cavalli all'arresto e la vitalità del centro di San Pietroburgo farsi più distante.
<<E posso sapere di grazia a cosa stareste pensando? E' tutto il giorno che sembrate non riuscire a far altro.>>
Scosto appena le tende, vedendo il palazzo imperiale rivelarsi al filo dell'orizzonte. Siamo quasi arrivate, finalmente. Mi infilo i lunghi guanti bianchi, rivolgendo alla donna davanti a me un sorriso.
<<Te lo immagini il figlio di un imperatore di tutte le Russie? Grasso, unto e con un amor per se stesso smisurato.>>
<<Vostra Altezza, per l'amor del Cielo. Vi imploro, tenete a bada la malalingua alla presenza della corte e soprattutto dinanzi a vostro padre. Il Signor non voglia ch'egli senta la sua stessa figlia disprezzare la fortuna che le viene data.>>
<<Fortuna che potrebbe costare molto alla mia famiglia se questo matrimonio non venisse fatto. Lo so, lo so. Speravo almeno che fosse un futuro re di Francia, Spagna, ma le Russie.. la grande distanza sembra piacere a mio padre, il quale non ha certo le mie stesse idee in fatto di pretendenti.>>
<<Non è da tutte sposare il futuro imperatore! Pensate a quante possibilità avreste davanti.>>
<<Già.. d'altrocanto riguardo al palazzo dicono che sia incredibile. Meglio così, almeno posso sperare che per gli ospiti venga riserata la stanza da letto migliore.>>
Nil sospira, facendomi ridere. Non posso fare a meno di sentirmi come se fossi a casa quando c'è lei; osservo i suoi capelli grigi raccolti ordinatamente in un intreccio di ciocche complesse e le mani rovinate. Se penso che da bambina l'idea di avere una balia mi incapricciava, adesso non potrei fare a meno di lei.
<<Animo, Nil. Fammi vedere un bel sorriso! Siamo in Russia, il tuo paese. Il tuo Dio sa invece quanto mi manchi già il mio..>>
<<Vostra sorella è al vostro fianco e dame fedeli vi terranno compagnia fino all'arrivo di vostro padre. Egli giungerà solo fra un paio di giorni, non temiate.>>
<<Mia sorella saprebbe irritare i miei nervi ancor più delle dame che tu dici essere fedeli - ironizzo - sebbene non sembrino neanche saper frenare la loro lingua al suono di un nuovo pettegolezzo. Cosa dicevi riguardo madame Boacurt poco fa?>>
<<Ella possiede una delle tenute più grandi poco fuori da San Pietroburgo. Vostra madre ha avuto l'idea che in alternativa a palazzo, in caso non vi foste trovata a vostro agio, sareste potuta risiedere lì.>>
Oh madre, non sapete quando mi piacerebbe sentirvi al mio fianco in questo momento. Uno scossone alla carrozza. Poi un altro. <<La strada per arrivare fin qui non dev'essere molto percorribile>>. Nill si affaccia leggermente dal finestrino, dicendo al cocchiere di andare adagio.
Ad un certo punto ci fermiamo. Siamo arrivati? Sento i passi del cocchiere dirigersi verso di noi. Lo sportello si apre, facendo entrare luce nel ristretto tubicolo che è questa carrozza. Nil mi rivolge un'ultimo sguardo di raccomandazione, prima di precedermi e scendere dalla carrozza. Mi sento il cuore pulsare nelle orecchie; poggio una mano sul petto, come se fosse possibile attenuare i battiti. Afferro il lungo abito dorato, sporgendo la testa oltre la carrozza ed uscendo finalmente alla luce del giorno. Il palazzo di Caterina si erge davanti a noi in tutta la sua gloria; mia madre aveva ragione, è una gioia per lo sguardo. Gli immensi prati versi che circondano il palazzo sono decorati con nastri e decorazioni floreali. Sotto ai miei piedi, un lungo tappeto rosso che si estende fino alle porte principali del palazzo, sotto le quali due figure si affiancano. Sento il suono degli zoccoli dei cavalli che traggono la seconda carrozza dalla quale escono mia sorella e la sua balia. Il suono delle trombe sale, la visione delle due figure imperiali mi colpisce in pieno; sono così... regali. il resto della corte presente lungo gli estesi giardini del palazzo si fa rigido quando un esercito di pietra, mentre i passi di mia sorella ed i miei avanzano lungo il tappeto rosso.
<<Vostra Altezza l'Imperatore Alessandro III e Imperatrice consorte di tutte le Russie Maria, la Principessa tedesca Lora, figlia del granduca Luigi IV e nipote della regina Vittoria di Gran Bretagna.>>
Quali doveri da protocollo.. Mia sorella Maria è al mio fianco, inchinatasi ai sovrani di Russia. Non è da tutte sposare il futuro imperatore. Il futuro imperatore. Sposarmi. Le parole di Nil mi rigirano nella mente; non posso sbagliare. Ne va del futuro della mia famiglia.
Due principesse tedesche alla corte imperiale; il battito del mio cuore sembra essersi fermato al pensiero che presto incontrerò colui che, per decisione di mio padre, condividerà con me la corona dell'intera Russia. Il primogenito imperiale Zayn Mhaliak Romanov.
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Romanov
FanfictionBasata sulla reale vita della famiglia imperiale di Russia, questa storia inizia nel 1889 con l'arrivo della principessa Lora alla corte imperiale in veste di promessa sposa al futuro zar; Zayn Mhaliak Romanov. I potenti hanno sempre avuto tanti pri...