7. Se son rose fioriranno

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Nelle stanze private dello Zar Alessandro III

La luce del mattino sembrava faticare a spingersi oltre la spesse tende rosse della stanza, riuscendo ad illuminare ben poco. L'ampio letto matrimoniale di frassino olivato ospitava ancora il corpo dormiente dell'imperatore di tutte le Russie, prima che due colpi alla porta ne interrompessero la quiete. Pur non ricevendo risposta, la servitù entra, lasciando il vassoio della colazione affianco al letto e uscendo dalla stanza tanto velocemente quanto è entrata. Diverso è per la consorte. La servitù abbassa lo sguardo al passaggio di Maria, fin quando ella non entra nella stanza incurante del riposo del marito. Subito dopo, si chiude la porta alle spalle.

<<Alessandro, svegliati immediatamente.>>

Un biascico fuoriesce dalle labbra di lui. Le alte tende rosse vengono aperte, costringendo l'imperatore al brusco risveglio. <<Moglie, che succede?>>

<<Luigi è partito ieri ma sua figlia, la principessa Lora, è ancora a palazzo.>>

<<E quindi?>>

Gli occhi dell'imperatrice scrutano quelli del consorte come se cercassero di trovarne la lucidità mentale. <<Come? Credevo sarebbe partita col padre. Mi hai confermato che l'accordo matrimoniale con il Granduca d'Assia è stato annullato.>>

A fatica, Alessandro si rita su col busto, appoggiandosi ai numerosi cuscini del letto. <<Così è. Tuttavia la principessa resterà a corte per una questione di sicurezza. Lasciare che torni a casa adesso potrebbe essere pericoloso, fin quando questa.. piccola rivolta popolare non sarà passata.>>

<<Non sono d'accordo.>>

Un sospiro di frustazione esce dalle labbra del sovrano. Egli si allunga verso il vassoio lasciato precedentemente dalla servitù, degustando il formaggio fresco. <<Fosse accaduto una volta che la volontà della mia adorata imperatrice combaciasse con la mia..>>

<<Sono seria, Alessandro.>>

<<Anch'io, moglie. Inoltre non vedo perché non permettere alla principessa di soggiornare qualche altro giorno con noi a palazzo. La sua presenza sembra piacere all'intera corte.>>

<<Non ai tuoi consiglieri e a me. Stiamo parlando di una nobile tedesca.>>

Alessandro lascia le preziose lenzuola di lino, dirigendosi alle ampie finestre. <<Quindi è questo il problema? La sua origine? - Maria resta in silenzio, lasciando la parola al marito - Comprendo il tuo risentimento verso l'impero tedesco dovuto all'aggregazione dei territori danesi. La Danimarca è la tua terra natia, ma Luigi e sua figlia non ne sono gli artefici.>>

<<Nostro figlio ne è già stato informato? Dell'annullamento matrimoniale.>>

I passi di Alessandro si avvicinando alla consorte. Le mani di lui accarezzano le lunghe e guantate braccia di lei, nel tentativo di rilassarla. <<Lo informerò io stesso questo pomeriggio al suo ritorno dalla caserma. Maria.. tu sai quanto possa essere difficile la situazione di Lora. Sei stata la promessa sposa di mio fratello prima di me e anche la tua religione era diversa dalla nostra.>>

Gli ochi scuri della donna incontrano quelli del consorte. <<Va bene. Mi chiedo però quanto questo possa colpire nostro figlio; è diverso in questi giorni. Sembra più.. concentrato sui doveri di corte. Sai quanto questi siano sempre stati di poco interesse per lui.>>

<<Se non conoscessi bene mio figlio, direi che l'idea del matrimonio non li sia così tanto d'astio come prima.>>

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