Richiesta nelle Sala del Trono dallo Zar Alessandro. Incontro privato. Poche parole che mi provocano ansia fino alla punta delle dita. Voglio far scivolare via questa sensazione, smuovendo le briglie e ripartendo; Dio, quanto mi mancava questa sensazione. Non ricordo l'ultima volta che mi sono sentita così libera, per quanta libertà mi sia mai stata concessa di provare. Mi volto un momento, ancora al galoppo, guardando la figura della guardia farsi più piccola via via che mi allontano da lui. Sta procedendo verso San Pietroburgo, mentre il mio cavallo mi riporta al palazzo di Caterina. Quando arrivo alle stalle, lascio l'animale nelle mani di Dalibor, il capocaccia. Quando entro a palazzo, vedo attorno a me donne e uomini della servitù che, a capo chino, portano ceste di abiti da lavare, vassoi argentati con la colazione per i reali e, quando passo davanti alla porta di mia sorella Maria, la mia balia Nil che la aiuta a mettersi un vestito. La porta è socchiusa, quindi entro.
<<Non ho bisogno di questo coso. Prude.>>
<<E' necessario, Principessa. Ora allargate le braccia, avanti.>>
Appoggiata alla porta, sorrido. Maria alza la testa, infastidita dal colletto che Nil cerca attentamente di sistemarle. Riconosco l'abito; è azzurro, con qualche ricamo bianco e rosso. Un regalo di nostro padre quando venne a farci visita in Russia. <<Penso che potremmo mettere qualcos'altro per coprirle le spalle. Magari di più comodo, Nil.>>
Entrambe si voltano nella mia direzione. I miei occhi cadono su Maria e sul modo in cui mi guarda; il mio sorriso svanisce. Guardo Nil, chiedendole silenziosamente di uscire dalla stanza. Dopo un istante, lei esce chiudendosi la porta alle spalle. Sciolgo le mani intrecciate davanti al corsetto, procedendo verso mia sorella.
<<Vediamo come posso aiutarti.>>
<<Non ho bisogno del tuo aiuto, e neanche della balia. Detesto questi cosi.>>
Mi abbasso alla sua altezza, sulle ginocchia. Sorrido appena, guardando le mani di lei che cercano di levarsi frettolosamente e con poca delicatezza il colletto. La fermo, prima che possa strappare la stoffa. <<Lasciami fare, Maria.>>
Maria sbuffa, dandomi però retta. Stiro con le dita il tessuto, cercando di fare in modo che non le dia fastidio o prurito. <<Tu devi aiutare me ma io non posso fare la stessa cosa con te.>>
Sospiro dentro. Continuo nel mio operato, concentrata in quello che sto facendo. <<So che sei arrabbiata, Maria. Ma dovevi stare fuori da quello che stava succedendo.>>
<<Volevo aiutarti ma tu hai fatto di tutto per impedirmelo. Non volevi neanche vedermi.>>
Stavolta blocco le mie azioni, alzando la testa verso di lei. <<Questo non devi pensarlo. Non sai quanto desideravo vederti, piccola. Ma non in quelle circostanze. – Lei abbassa le sopracciglia, come fa sempre quando non capisce qualcosa – Sapevo che stavi male per il fatto che mi hanno arrestata e non volevo tu stessi peggio guardandomi chiusa in una cella. Immagina la situazione inversa; mi avresti permesso di vederti in balia di quegli uomini, rinchiusa in quelle mura?>
Resta qualche istante in silenzio, prima di stringere le labbra e scuotere piano la testa. La prendo per le spalle, tirandola verso di me e lasciandole un bacio sulla guancia. Quando mi sorride, capisco che è tutto a posto. Finisco di sistemare il tessuto, prima di sorriderle. <<Ora si che sei carina.>>
Lascio uscire mia sorella dalle sue stanze, prima di riprendere il mio cammino verso la Sala del Trono. Quei minuti con Maria mi hanno tranquillizzata un po'; ho già abbastanza problemi con l'imperatrice, Zayn e l'intera Russia per aggiungere anche mia sorella alla lista delle cose che non stanno andando bene. Le porte sono spalancate, all'interno non vi è nessuno. Al centro della Sala, noto un lungo tavolo che, solitamente, lascia il suo posto ad un lungo tappeto rosso. Al tavolo, proprio in fondo, vedo una presenza che non avevo notato; su una grande sedia in legno a cuscini rossi, un uomo se ne sta seduto con la testa piegata su un foglio tra le mani. Alza la testa, accorgendosi della mia presenza.
STAI LEGGENDO
Romanov
FanfictionBasata sulla reale vita della famiglia imperiale di Russia, questa storia inizia nel 1889 con l'arrivo della principessa Lora alla corte imperiale in veste di promessa sposa al futuro zar; Zayn Mhaliak Romanov. I potenti hanno sempre avuto tanti pri...