9. Invito a San Pietroburgo

168 14 1
                                    

Fortezza di Pietro - Ai confini di San Pietroburgo

L'alba si innalza sulla città di San Pietroburgo. Dal mastio della fortezza, il colonnello delle guardie personali dell'imperatore osserva i riflessi del sole sorgente sulla superficie del fiume Neva. Le prime luci si espandono verso la città, illuminando anche il lato est dell'ampia fortezza. La città sembra ancora doversi svegliare, mentre gli occhi di Zayn si stringono quando incontrano la luce dopo le ore di buio. Il vento gli accarezza il viso, coprendo il rumore dei passi regolari che giungono dietro di lui.

<<Colonnello..>>

Zayn si gira alla voce di una delle sue guardie. <<Vi do il cambio.>>

Zayn afferra il fucile sulla sua spalla, passandolo nella mani del soldato semplice. Quest'ultimo ha le mani gelate, come le sue, a causa del freddo costante di Russia. <<Ti mando altri uomini. Il mastio è troppo grande per un uomo solo.>>

Il soldato annuisce, ponendosi l'arma in spalla e occupando il posto dello zarevič. Questo si avvia verso gli alloggi riservati ai soldati. Si sfrega le mani l'una contro l'altra, cercando di procurarsi un pò di calore; non sarebbe dovuto stare lì. Il suo turno non era previsto, ma l'esigenza di allontanarsi dal palazzo ieri sera era stata troppo forte. Non bastavano gli accordi con i francesi.. mia madre doveva anche organizzare questa pagliacciata teatrale.

<<Colonnello! - le quattro guardie ai lati della porta della cattedrale all'interno della fortezza si impietriscono - Ci è stato ordinato di avvisarvi di una donna. Ella vi attende al cancello.>>

<<Una donna?>>

Le sopracciglia del futuro Zar si abbassano. Si guarda indietro, verso l'alto cancello nero, come se potesse vedere chi vi è sotto. <<Sissignore.>>

I passi dello Zar si fanno rapidi verso l'entrata; a pochi passi dalla donna, riconosce la figura esile e magra di una delle balie di corte; Nikolaevna, la servitrice di Lora. Il pensiero di Zayn va direttamente a quella ragazza; è appena salita l'alba a San Pietroburgo, perché quella donna è qui? Ella passa con lo sguardo tra le guardie poste al cancello, prima che Zayn ordini loro di lasciarle oltrepassare le soglie del cancello. Questa si inchina al suo cospetto.

<<Vostra Altezza.>>

<<Io vi conosco. Siete Nikolaevna, dico bene?>>

La bocca della balia si serra per un paio di istanti; è strano per lei sentirsi dare del voi, tantomeno da qualcuno di rango così elevato. La donna annuisce, abbassando lo sguardo. Il freddo le attraversa le ossa, costringendola a stringersi nella mantella di stoffa pesante. Zayn se ne accorge. <<Cosa vi porta qui?>>

<<Ho una lettera per voi, mio signore. - esclama sfilando dalla tasca della mantella una piccola busta color avorio - Da parte della principessa Lora.>>

Gli occhi di Zayn si precipitano sulla pergamena. La donna gliela porge, lasciandola nelle mani fredde dello zarevič. Prima che potesse accorgersene, ella fa una riverenza, incamminandosi verso l'uscita della caserma, mentre le dita di lui hanno già rotto il sigillo di cera. E mentre gli occhi del giovane scorrono frettolosi sulle frasi dall'elegante calligrafia, le preoccupazioni si affollano nella mente di Nikolaevna. Conosce bene la sua principessa; poteva quasi dire di capirla più di quanto avrebbe mai potuto fare lo stesso padre della ragazza grazie a tutti i suoi anni di servizio presso la famiglia d'Assia. "Forse suo padre ne sarà fiero, ma io non credo sia davvero la cosa giusta.." San Pietroburgo è rimasta nel cuore dell'anziana balia, la Russia intera le è mancata; una parte di lei spera di restare nel suo freddo e meraviglioso Paese - succederà se il matrimonio tra Lora e Zayn avrà celebrazione - ma l'altra non vuole altro che la sua principessa cambi idea e non sposi quello zarevič, facendo ritorno a casa con lei.

RomanovDove le storie prendono vita. Scoprilo ora