12. Invito a cena

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Stringo più forte le briglie, vedendo i tre cavalli davanti a me correre il doppio dei cinque alle mie spalle. Quando Alessandro e il presidente arrestano i cavalli, noi altri facciamo lo stesso.

<<Ne ho vista una, proprio dietro quell'albero.>>

Il francese si sporge, scrutando nella direzione indicata dall'imperatore. <<Non metterei mai in dubbio la parola di un cacciatore del vostro rango, ma credo siate in errore. Se così non fosse, la volpe sarà già lontana avendoci sentiti arrivare.>>

Il cavallo di Giorgio si affianca al mio; ricambio il suo sorrido, chiedendogli di aiutarmi ad aggiustare la sottosella sulla quale sono seduta.

<<Non siete abituata ad andare a caccia, non è vero Lora?>>

Mi fingo indignata, tuttavia sorridendogli. <<Non per elogiare me stessa, ma ero una delle migliori cacciatrici della corte di mio padre. Solo che questa posizione non è molto comoda.>>

<<Voi non siete solite cavalcare all'amazzone?>> Impiego qualche istante per capire che il presidente francese si riferisce proprio a me. Si gira a guardarmi, alzando un angolo della bocca in qualcosa simile ad un sorriso.

<<No, in effetti. Dalle mie parti le donne hanno altre consuetudini al galoppo.>>

Egli torna in avanti con lo sguardo, ordinando al cavallo di procedere al trotto. Porta sulla spalla, così come Alessandro ed il resto degli uomini, un fucile a due colpi. Lancio uno sguardo poco dietro di me, verso Aris e Liliana; siamo le uniche donne in questa battuta di caccia, dato che Eleonor si è espressamente rifiutata di volervi partecipare. Tuttavia la caccia mi ricorda una parte di casa mia.

<<La caccia è da sempre uno dei passatempi preferiti da ogni corte. Questo soprattutto grazie a Luigi XIV, re di Francia. In un certo senso il mio Paese deve ringraziare lui per questo.>>

L'abbaiare improvviso dei cani mi prende di sorpresa, quando questi cominciano a correre davanti a noi. Vedo Alessandro liberarsi del fucile in spalla e puntarlo dritto davanti a sé; un movimento, quasi invisibile dietro a una dozzina di alti fusti davanti a noi, e lo sparo.

<<Una botte del vostro miglior vino che l'ho presa, mio caro presidente!>>

Il cavallo del capocaccia, agli ordini di Alessandro, parte con i cani verso la direzione in cui l'imperatore ha sparato. Tra la boscaglia intorno a noi regna il silenzio, fino a quando un rumore di ruote si avvicina. E' un calesse. Sposto il mio cavallo, incuriosita dalla figura che vi è sopra; una donna, dai lunghi guanti bianchi e un vestito color porpora, vi siede sopra.

<<Figlio! ­ Il cavaliere a fianco della carrozza, si volta ­ Vuoi unirti al tuo vecchio?>>

Z a y n .​< < M i o f r a t e l l o s e m b r a a v e r t r o v a t o g i à c o n c h i i n t r a t t e n e r s i , p a d r e . F o r s e è i l c a s o di lasciarlo ai suoi interessi.>>

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