Sono passati quattro giorni da quando mi hanno portata qui. Il vantaggio di stare qua dentro, probabilmente l'unico, è quello di avere molto tempo per pensare. Troppo, anche. Nil e le ragazze sono venute a farmi visita qualche volta; l'imperatrice Maria si è persino presa l'incarico di portarmi abiti puliti e acqua per lavarmi. Non ho ancora visto mia sorella, e nonostante senta di volerla rivedere, è meglio che io abbia chiesto alle ragazze di non farla scendere qua sotto. Non voglio che mi veda chiusa in queste quattro mura. Nil mi ha detto che sta bene e questo mi basta.
<<Qualche minuto fa è arrivato un soldato, quello sopravvissuto all'attacco alla carrozza. Testimonierà questa mattina davanti ad Alessandro e il Consiglio.>>
<<Sebbene sia solo una testimonianza, spero davvero che questa storia venga chiusa. Sono stanca di trovarti qui ogni mattina per portarmi la colazione.>>
Aris ride, afferrando un altro dei biscotti al mirtillo dal vassoio. Non ho ancora capito bene per chi siano, dato che se li divora sempre tutti lei. <<Hai pensato a cosa dirai a Zayn quando lo rivedrai?>>
Guardo Aris, rivolgendole uno sguardo irritato. Quando ripenso a quello che ci siamo detti, sento il desiderio di colpire il bel viso di Zayn con la cosa più pesante che possa avere intorno. Quella sera ero così impegnata a rinfacciargli le sue azioni che ho capito solo una volta tornata qua sotto cosa Zayn mi abbia fatto davvero; la delusione che ho provato nelle ore dopo è stata indescrivibile. Mi sarei aspettata di sentirmi accusata da sua madre o dal Consiglio, i quali non vedono l'ora di guardarmi tornare a casa. Sentirmi dire, indirettamente, che sospettata di me ha fatto più male di quanto credessi. <<No, e non è il primo dei miei pensieri. Appena questa ridicola storia sarà conclusa ho intenzione di finire ciò che mi hanno impedito.>>
Aris smette per un momento di sgranocchiare biscotti. <<Sei ancora intenzionata a partire?>>
<<Ora più che mai. E lo farò senza il rimorso di dover dire addio a Zayn, questa volta. Non dopo ciò che ha fatto.>>
<<Forse non ti ha creduta ma almeno ha cercato di darti una mano.>>
<<Voleva che fuggissi! - Mi appoggio con la schiena al muro. - E' così che pensava di aiutarmi? Se fossi scappata addio alla mia innocenza. I colpevoli scappano, non io.>>
Aris resta in silenzio, prima di alzare le spalle. Allunga una mano per afferrare altri biscotti dal piatto, quando si accorge con tristezza che non ne è stato risparmiato neanche uno.
<<Dovresti smettere di mangiare biscotti.>>
<<E' colpa di Nikolaevna. Se li facesse meno buoni non sarei costretta a mangiarli.>>
Sorrido. Mi sento bene quando c'è Aris accanto a me; lei, El e Liliana sono come di famiglia per me. Sono state con me a Darmstadt, alla corte inglese e ora qui, in Russia. Credo così tanto in loro che a volte mi fido più delle ragazze che di me stessa. Una guardia comunica ad Aris che il tempo a disposizione è finito; parteciperà all'Assemblea e testimonierà in mio favore come so che faranno anche le altre.
<<Ci vediamo più tardi, Lora. Vedrai, presto ti faremo uscire.>>
Le sorrido, guardandola seguire la guardia e sparire dietro l'angolo del corridoio. Sospiro, sperando che abbia ragione.
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Il pavimento appena lucidato viene percorso dai tanti passi dei presenti. Non era una Sala come le altre; in questa stanza dalla forma ovale, colonne bianche e sontuosi lampadari, persino il Consiglio ne aveva un accesso limitato. La piccola Maria sposta il peso da un piede all'altro; quando Nil se ne accorge, le dice di stare composta.

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Romanov
FanfictionBasata sulla reale vita della famiglia imperiale di Russia, questa storia inizia nel 1889 con l'arrivo della principessa Lora alla corte imperiale in veste di promessa sposa al futuro zar; Zayn Mhaliak Romanov. I potenti hanno sempre avuto tanti pri...