8. Hilary.

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Camilla Giuliani

"Grazie per la cena" la donna si girò sorridendo verso Mattia, in segno di riconoscenza.
Doveva aspettarselo. Un uomo così affascinante doveva per forza essere sposato. O almeno fidanzato. Non ci aveva, invece, proprio pensato a questa possibilità.

"Camilla, potrò rivederti?"

"Non credo sia il caso" la bionda pronunciando queste parole si sentì svuotare il cuore.

"Lo capisco"

Camilla lo vide allontanarsi, entrare nella sua macchina, e sparire per il traffico di Milano.

Decise che quello era il momento perfetto per fumarsi una sigaretta. Aveva smesso ormai da qualche anno, e fumava solo in alcune occasioni, ma il sapore che Mattia aveva lasciato ancora una volta nella sua vita era perfetto per una sigaretta. Andò al distributore più vicino e comprò le Marlboro Gold, pacco da dieci. La strada era abbastanza trafficata, e le vie dei Navigli colme di giovani. Milano era meravigliosa, di giorno e di notte.

Accese la sua sigaretta con un clipper che aveva sempre a portata di mano e inspirò a fondo. Espirando guardò il canale accanto a lei e le luci riflesse su esso. Tirò di nuovo e chiuse gli occhi.





"Mattia ti prego fermalo" Camilla, per l'ennesima volta era nel panico guardando il quattordicenne Leo rovinarsi la vita.

"Cam, lo abbiamo fatto tutti, anche tu"

"E' una cazzo di regola?" la ragazza urlò contro Mattia, e poi gli sputò vicino le scarpe.

"Ringrazia che non te l'ho fatto finire in faccia"

Vide il riccio ridere. Per quanto volesse odiarlo non ci riusciva; la sua risata, il suo volto, la sua espressione leggermente e perennemente malinconica, facevano crescere in lei il desiderio di averlo solo per se, per sempre.

"Ci hai provato, ma non mi spaventi" Mattia si avvicinò di più a lei, inspirò un tiro di canna e poi lo passò a lei dalla bocca, espirando. La prese per la vita con una mano e la strinse. Camilla inspirò il fumo, e si lasciò andare a quello stupendo e maledetto bacio intriso di odio e amore.

Riaprì gli occhi espirando. Quei flashback la uccidevano. Guardò l'orologio con la sigaretta in bocca. Imprecò a mente sgranando gli occhi e rendendosi conto che erano ormai le 23 passate.
Il giorno dopo si sarebbe dovuta svegliare presto, come ogni mattina. Tolse la sigaretta dalla bocca e corse alla macchina.


Mattia Scaglioli


Il cellulare di Mattia squillò ancora una volta, due, tre. Sbuffò e lo afferrò, mentre continuava a guidare.

"Hilary, cosa c'è?" rispose un po' seccato. La voce della donna dall'altra parte del telefono gli sembrò parecchio irritata.

"Dove sei?" Mattia girò gli occhi.

"Sto tornando a casa" e riattaccò, sapendo che una volta tornato si sarebbe dovuto sorbire le urla della moglie.

Come avrebbe risolto quella questione?




"Eccomi, sono a casa"

Aprendo la porta di casa Mattia urlò per attirare l'attenzione di Hilary, ovunque lei fosse.
Ed eccola arrivare di fronte a lui, bella come sempre. Capelli rossi corti, guance rosee, occhi verdi. Indossava la sua camicia da notte in seta, comprata qualche settimana prima da Victoria's Secret, e sotto ad essa si intravedeva l'intimo di pizzo nero, questo però comperato da Tezenis. Sulle braccia nude risaltavano i tatuaggi. Ne erano cinque: tre in un braccio e due sull'altro. Una rosa enorme sulla spalla destra, un teschio sull'altra e varie scritte e decorazioni sul resto delle braccia.

"Dobbiamo parlare" gli disse incrociando le braccia al petto e guardandolo severa.

"Ho rincontrato una vecchia amica ieri e siamo andati a cena" confessò Mattia, anche se la sua versione non era molto esatta.

"Chi sarebbe?" Hilary sembrava agitata. Mattia non avrebbe mai voluto farle del male, ma infondo non aveva fatto nulla di cui pentirsi.

Le andò incontro e le accarezzò entrambe le braccia. Ma lei non si rilassò affatto. Anzi, si scostò evitando il suo contatto e sbuffando.

"Mi dispiace" disse l'uomo stampandole un bacio sulla guancia fredda.

"Ti amo Mattia"

Lui non rispose ma sorrise, prima di salire le scale per prepararsi per la notte. Poco dopo lo raggiunse anche la moglie, mentre lui era intendo a leggere "Il vecchio e il mare" di Hemingway comperato quello stesso pomeriggio. Non si rivolsero parola e lei cadde quasi immediatamente in un sonno profondo.

2 a.m.

La stanza era buia, ma non abbastanza da non vedere il viso rilassato di Hilary accanto al suo.

"E se ora ci fosse stata Camilla al mio fianco? Perché non ci siamo fermati prima? Perché non ho smesso con la droga quando me lo chiese lei? Dio quanto vorrei che ci fosse lei in questo letto con me"

Mattia si rese conto degli orrendi pensieri che lo stavano tormentando. Non avrebbe dovuto pensare ad altre donne, ne tanto meno all'unica donna che lui aveva realmente amato. Hilary era, infondo, una brava ragazza. Lo amava, dal primo giorno in cui gli parlò.

Non riuscendo a dormire si alzò e andò in bagno. Si guardò allo specchio prima di aprire il cassetto sotto di lui ed estrarre una boccetta di Oxazepam, un ansiolitico non troppo forte utilizzato soprattutto dalla moglie. Era efficace contro l'insonnia e non era la prima volta che lo prendeva. Non sentiva il bisogno compulsivo di mandar giù quelle pillole, ma lo aiutavano in determinati momenti.

"Una sola pillola, oppure due? No,
una"

E la mandò giù d'un fiato. Tornò a letto e pian piano l'effetto dell'ansiolitico lo fece cadere in un sonno pesante.

Non escludermiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora