10. Luca.

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Camilla Giuliani

Erano tre giorni che Camilla non vedeva ne sentiva Mattia, e solo in quel momento si rese conto di non avere il suo numero. Come poteva fare per contattarlo?

Eppure sapeva che era sbagliato. Non potevano prendersi in giro: non sarebbero mai stati amici o semplici conoscenti.

Camilla voleva dimenticarlo. Avrebbe pagato oro per tornare indietro nel tempo ed annullare l'incontro con gli imprenditori per andare dall'estetista, oppure ad un altro pranzo di lavoro.

Camilla si sentiva così dipendente, come se la sua vita fosse destinata ad una continua sofferenza, ad un continuo contatto e distacco con Mattia Scaglioli. Era davvero così? Era davvero quello il senso della sua esistenza? Quello di aiutare e salvare Scaglioli?

Ore 10:00

"Camilla, Francesca Di Maio è quì" l'assistente l'avvisò tramite i loro telefoni comunicanti d'ufficio e l'emozione iniziò a salire dallo stomaco della donna. Prese un bel respiro e si alzò dalla sedia girevole del suo ufficio sistemandosi il tubino bianco.

Si avviò verso la porta. Prima di aprirla pensò alla sua amica d'infanzia, l'amica storica. Si chiese se fosse ancora la stessa, se l'avrebbe riconosciuta. Per un attimo si pentì di quella scelta e le prese il panico. Ma doveva affrontarlo, aprire la porta e guardarla negli occhi.

Appena Francesca la vide sorrise. Si ricordava perfettamente di lei, come dimenticarla?

"Quando ho letto Rivista Italiana di Moda e Attualità nell'email mi è venuto un colpo; quella stronzetta di Camilla ha fatto strada, mi son detta" Francesca, dopo aver pronunciato queste parole, camminò sui tacchi a spillo velocemente e andò ad abbracciarla.

Camilla si trovò un po' spaesata, non seppe bene come reagire e si limitò a ricambiare l'abbraccio, sentendo le ossa della schiena di Francesca premerle contro i palmi e il suo Chanel n.5 inebriarle le narici. L'aveva lì, tra le sue braccia, e in un attimo tornò indietro a 12 anni prima, quando Francesca restava a dormire a casa sua, decidevano cosa ascoltare, che film guardare, cosa indossare. Erano sicuramente maturate e ormai cresciute per quelle cose, eppure Camilla per un attimo sperò di poter recuperare quel rapporto.

Quando l'abbraccio si sciolse la bionda accompagnò Patrick e la sua vecchia amica nell'ufficio.

"Cavolo se ti sei sistemata bene" esclamò la mora sgranando gli occhi.

"Beh, anche tu non devi essere messa malissimo o sbaglio?" Camilla ammicò a Francesca e sorrise, sistemandosi sulla sua sedia di pelle e facendo accomodare gli ospiti.

"Allora, come mai dopo tutto questo tempo hai scelto me per un servizio? Di cosa si tratta?"

"Francesca ti presento Patrick Mastronardi, uno dei migliori fotografi della città" Francesca si voltò verso l'uomo brizzolato e affascinante, sfoggiando il suo più bel sorriso e il suo sguardo da cerbiatta. Lo conosceva Camilla quello sguardo. Quanto sarebbe rimasta delusa la sua amica.

"Molto piacere" la donna stese il braccio e Patrick prima lo fissò un attimo, poi le strinse la mano.

"Piacere mio. Parlando del progetto" esordì l'uomo schiarendosi la voce ed aprendo la cartellina gialla di cartone che aveva davanti a se "il mio sarà un servizio fotografico con tema "Voglia di..", ovvero in ogni scatto verrà rappresentata una situazione di appagamento del piacere: cibo, shopping, sesso, ma anche di voglie e desideri più profondi"

Francesca sorrise e ci pensò un attimo.

"Molto interessante"

Camilla sorrise e guardò compiaciuta Patrick, che ricambiò lo sguardo.

Non escludermiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora