Chapter 13.

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-5. Non andare via perchè io..- 

Non riuscii a finire la frase che una mano si poggiò sulla sua spalla.

-Non dirlo caro Harry, renderesti questo momento ancora più struggente.- Disse una voce disgustata alle sue spalle. 

Non conobbi quella voce.. mento, la riconobbi subito. Era lei, quella biondina viscida e subdola. Harry si voltò a guardarla e lei nascondeva qualcosa tra le mani.

-Che cosa vuoi Micol?- Le chiese arrabbiato Harry.

La ragazza non rispose, si limito a sventolare davanti agli occhi di tutti un test di gravidanza seguito da delle ecografie. Restammo tutti allibiti e, quando fu sicura di aver scioccato tutti, parlò.

-Sono incinta.- Disse mentre una lacrima le scendeva sulla guancia sinistra.

Stava piangendo? Non potevo credere a ciò che vedevo. Harry portò una mano sulla fronte e abbassò lo sguardo. Ormai era finita per me, non c'era più nulla da fare. Ringraziai ciò che mi aveva spinto a inscenare la mia partenza perchè in quel momento decisi definitivamente di tornare a casa. Raccolsi i bagagli dal pavimento freddo e grigio dell'aeroporto e incominciai a camminare lasciandomi alle spalle tutto quanto.

-Charlotte, ti prego aspetta.. ti prego.- Disse Harry alle mie spalle mentre piangeva.

Mi voltai verso di lui e lo guardai negli occhi.

-Dimmi, perchè lo hai fatto?- Dissi singhiozzando.

Ero delusa da lui che era andato a letto con quella poco di buono, da me che avevo continuato a sperarci e dalla vita che continuava a torturarmi. Harry mi guardava con quegli occhi che facevano quasi paura, il verde si era mescolato al rosso dei capillari comparsi sul bianco dell'occhio.

-Ti prego, resta.- Disse sommessamente.

-Non posso Harry, hai combinato un casino e io non ho voglia di entrarci.- Dissi asciugandomi gli occhi.

-Ma Charlotte tu non capisci, io non posso fare a meno della tua risata, del tuo modo scontroso, del tuo mettere il broncio come le bambine. Ti ricordi la prima volta che mi hai visto? Quando ci siamo scontrati, ho sentito qualcosa di forte nel cuore e per questo non mi sono dato per vinto quando dicesti di odiarmi. Non andartene, ti supplico.- Sbottò prendendomi le braccia.

Mi sentivo fragile, avrei voluto mandare a quel paese tutto quanto e restare li con lui ma in fondo sapevo che non ci sarebbe potuto essere nulla; lui era un uomo che si era incasinato e doveva assumersi le sue responsabilità e lei era una donna subdola che avrebbe fatto di tutto pur di tenerselo. Abbassai la testa e incominciai a piangere, Harry mi strinse forte a se come se non volesse lasciarmi andare via ma io dovevo.

-Lasciami Harry.- Dissi secca.

-Non posso Charlotte, se ti lascio tu vai via.- Disse continuando a piangere.

-Harry non comportarti come un bambino, il mio aereo parte tra venti minuti e non c'è tempo da perdere.- Cercai di liberarmi dalla sua presa.

Dopo inutili tentativi di liberarmi dalle braccia di Harry fu lui stesso a lasciarmi andare. Prima di andarmene feci qualcosa che nessuno si aspettava.

-Greg..- Dissi facendo segno a mio fratello di avvicinarsi.

-Dimmi pulce.- Mi mise una mano sulla spalla.

Cercai nella borsa il mio cellulare e glielo porsi. 

-Tieni, non voglio più contatti con questo posto. Lasciando qui questo cellulare è come se tagliassi tutti i ponti con Londra.- Piangevo.

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